Direi che le battute di Andrea Giambruno riprese da Striscia la notizia sono patetiche a dir poco, roba da medie inferiori. Personalmente non sono certo il tipo che sta attento al millimetro a quello che dice, tanto è vero che tutti mi dicono: «Lei dice sempre quello che pensa» e la battuta (qualcuno mi ritiene un buon battutista) a volte può uscire anche infelice, ma non ricordo di aver mai parlato come lui in un ambiente di lavoro, se non in preda ad arrabbiature furenti per qualcuno che non si era comportato come avrebbe dovuto (e allora i termini sono anche peggiori di quelli di Giambruno e perfino peggiori di quelli che diceva Emilio Fede, resi famosi sempre da Striscia la notizia). Oltretutto una certa prudenza è d’obbligo se si è il compagno della donna più importante d’Italia, nonché l’italiana più importante del mondo che dopo aver visto quei filmati di Striscia e al termine di una lunga crisi con lui, come ha confessato, l’ha mollato, a nemmeno due giorni da un’intervista su Chi in cui lui parlava di matrimonio con lei. Detto questo, voler applicare a Giambruno un rigoroso ostracismo, condannarlo senza appello, buttarlo subito in cella e gettare la chiave è non solo isterico, ma perfino ingiusto. Uno stillicidio da caccia all’uomo, roba da americani isterici. Qualcuno dice che a Giambruno hanno fatto un trappolone e lui ci è caduto con tutte e due le scarpe e che gli hanno fatto «una porcata mai vista». Ma ora si trascende, addirittura pubblicano le sue foto se si scaccola per dimostrare quanto sia indegno il ruolo che ricopriva, quando tutti gli leccavano il leccabile nella speranza di un vantaggio.
Io lo vedo da più di un anno al bar di Mediaset, una volta paga lui lo spritz, una volta io (ma con grande fatica per pagare io), sempre circondato da tre delle sue autrici, sempre spiritoso, serio parlando di lavoro, rispettoso nei confronti delle donne e dei camerieri (normale, certo, ma non avete idea che cafoni siano certi personaggi con quelli che qualche morto di fama, compresi sedicenti artisti di sinistra, chiama ancora la servitù). Certo, Striscia ha pubblicato l’altra faccia, un po’ guascona e burina, quella che dice «Posso toccarmi quando ti parlo?». Gli autori fanno il loro lavoro, fatto più che bene da anni. Antonio Ricci è un uomo che ha fatto dell’anaffettività un metodo giornalistico perfetto: non guarda in faccia a nessuno. Ma non dimentico quando, dopo aver massacrato per anni Pippo Baudo quand’era al massimo del suo successo, Ricci ignorò totalmente il suo periodo di insuccessi (poi finito) e quando altri media “buoni e cari“ facevano servizi ogni volta che a teatro, durante il suo spettacolo, c’erano giusto un paio di spettatori e lui (grande Pippo!) andò in scena lo stesso. Sì, Ricci ha anche cuore e dignità, Giambruno a parte, ma è solo questione di tempo. Quando un potente cade nella polvere (ed essere il compagno della premier Giorgia Meloni lo metteva tra i potenti) è come una belva ferita: anche gli sciacalli più fragili si sentono improvvisamente leoni e pucciano il biscotto nella tazza della comune indignazione militante, pronti a scagliare pietre sottolineando la loro verginità morale, la loro correttezza candida come l’Immacolata concezione, ma genuflessa davanti a lui fino al giorno prima nella speranza di un inserimento sociale sul fronte di “Giorgia”, tutti amici.
Luciana Littizzetto, che non è certo fragile (forte di un seguito milionario che vede anche me tra i suoi fan) e tanto meno è uno sciacallo (ha preso in giro chiunque, compreso Silvio Berlusconi al massimo della sua potenza e senza un plissé), a Che tempo che fa ci ha messo del suo. La Lucianina di Fabio Fazio ha letto una lettera aperta in tv alla compagna di Giambruno, Giorgia Meloni, («Anche se la parola non ti piace»): «Io ti capisco... Tocca misurarsi tutti i giorni con una che ha più palle di te. Forse per questo tu controlli continuamente le tue... La colpa non è del microfono aperto, il problema è che quelle cose lì le hai dette e pensate. Il problema non è il fuori onda, ma il dentro cranio. Una cosa bisogna dirla: sei stato un po’ balengo, un po’ smargiasso, sei vecchio dentro e arrogante fuori, ma non sei un delinquente, non sei un orco, non hai ammazzato nessuno». Verissimo. Qualcuno si augura provvedimenti disciplinari, leggo che d’accordo con Mediaset lui ha deciso di autosospendersi dal video e lavorerà in redazione. Forse è un bene, anche se non credo che i suoi capi l’abbiano scelto solo perché “marito” della Merloni (anche se, è inutile negarlo, pure io qui ne parlo ora perché è “marito” della Meloni). E a tutti i santerellini e le santerelline che ora si agitano e si indignano concluderei con l’osservazione di Lucianina: «Sono certa che se si vedessero i fuori onda di tutti i mariti italiani, forse di matrimoni se ne salverebbero la metà». Ma ci aggiungo una cosa: non è che le donne siano sempre migliori, anche per certe di loro alcuni fuori onda potrebbero essere da gogna pubblica.
PS: Un ultimo pensiero per Giorgia, la quale sottolinea che Giambruno è un ottimo padre presente e premuroso, mettici pure bello e mi ha sempre parlato con entusiasmo e rispetto di lei. Giorgia, perdonalo, con quello che c’è in giro, almeno è usato sicuro?