Stiamo per scoperchiare un gran bel vaso di Pandora. Oppure, per scoprire l'acqua calda. Da parecchio tempo, si discute dell'abuso di autotune nella musica nostrana e non solo. In genere, l'artificio che modifica la voce viene considerato parte integrante del genere trap e, molto spesso, quando spuntano video di trapper che cantano 'al naturale' (da Tony Effe a Geolier), son dolori per i nostri sciagurati timpani. Per chi non lo sapesse, però, l'autotune non è il male assoluto: nasce come espediente correttivo, una mano santa in fase di registrazione dei dischi. Fase che, se prima dell'avvento di questo tool poteva durare perfino mesi e che è divenuta molto più rapida per la gioia di interpreti e addetti ai lavori con il suo felice avvento. Ne avevamo scritto qui, rifancendoci a un documentario Netflix in cui a prendere parola era proprio l'ingegnere del suono, di professione sismologo, che una bella mattina si era inventato l'autotune. Ora, il problema è che autotune e derivati oggi esistono e resistono anche dove meno potremmo immaginarceli. Ne abusa pure chi ha una bella voce, per sembrare ancora più ineccepibile. Il problema è che, in questo modo, diventa sempre più difficile distinguere l'artificio dalla naturalezza del suono. Veniamo quindi a Nicolò Filippucci, 18 anni, e allievo della scuola dell'attuale edizione di Amici di Maria De Filippi. Un ragazzo capace di cantare alla perfezione ogni cosa, da Sia ai Queen. E se la sua incredibile voce fosse post-prodotta ad hoc? Il sospetto c'è. E si sente.
Nell'ultima puntata del pomeridiano domenicale, Nicolò si è guadagnato la maglia d'oro per l'accesso al Serale (che poi ha rifiutato per continuare a essere giudicato come tutti i suoi compagni) anche grazie a una perfetta cover di Chandelier, Sia. Brano complicatissimo che il giovane interprete intona con precisione chirurgica. E naturale? A un orecchio medio così potrebbe sembrare. Ma facendo sentire questa esibizione (e tante altre) a persone che vivono e lavorano di musica, la reazione è stata sorprendente. Già dopo un intervallo di tempo di 5-10 secondi, ci hanno detto: "Nessuno canta così, non è proprio possibile per un essere umano. Questa voce è artificiale, modificata in post-produzione e pure troppo".
Amici è un programma registrato quindi, volendo, c'è tutto il tempo per 'sistemare' eventuali sbavature perpetrate dagli allievi di canto. Se così fosse davvero, a 'rimetterci' sarebbero, come sempre, gli aspiranti ballerini per i cui movimenti nelle coreografie poco anzi nulla si può fare: quelli sono e rimangono. A prescindere dalla sventura degli altri, abbiamo recuperato un video del prode Nicolò che si esibisce sul palco di una qualche manifestazione, poco prima di entrare nella scuola televisiva di Amici di Maria De Filippi. Eccolo qui, ascoltatelo bene, specie nella parte degli acuti (da 00.57 in poi)...
Di certo, sentiamo un ragazzo intonato, con qualche imperfezione, ma ce ne fossero. Non sembra, però, la stessa persona, lo stesso 'demone' (come si direbbe oggi sui social) che nel giro di qualche mese arriverà a interpretare Freddie Mercury 'meglio' dello stesso Freddie Mercury. La questione autotune è al centro di forte dibattito anche perché il 'magheggio' sarà consentito perfino sul palco dell'Ariston (quindi, figuriamoci ad Amici). A parlarne, di recente, uno degli stessi 30 Big in gara, Francesco Gabbani, sottolineando un dettaglio non da poco: il rischio che il pubblico non sia più in grado di riconoscere una voce naturale da una voce 'alterata'. Insomma, chi stona davvero e chi, invece, no. Ecco la sua dichiarazione:
“Quest’anno l'autotune a Sanremo è consentito come sfumatura, come effetto vocale, non come correttore dell’intonazione. Ma come si fa a stabilire se è effetto vocale o correttore dell’intonazione? Si rischia confusione. In questo modo, alcuni sembraranno stonati se ci saranno delle piccole imperfezioni legate all’esibizione. Per me, andrebbe tolto. Il fatto è che poi molti, ma non faccio nomi, non potrebbero cantare dal vivo”.
Non c'è niente di male a post-produrre le esibizioni dei giovani cantanti di Amici con qualche aiutino, ne va anche dello show (basti pensare alle poderose stecche che sentiamo ogni sabato sera in quel di 'Ora o Mai Più). Resta il fatto, però, che la tendenza sembrerebbe quella di esagerare con le correzioni, fosse pure soltanto per eccesso di zelo, quando e dove nemmeno ce ne sarebbe bisogno. Nicolò, per esempio, è intonato, canta molto bene specie se consideriamo la sua giovanissima età. Non sarebbe meglio poterlo ascoltare con la (bella) voce che ha invece di renderlo un infallibile - e irreale - cyborg?