Emis Killa si è ritirato dal Festival di Sanremo, lo sappiamo. La Procura di Milano ha deciso di muovere nei suoi confronti l’accusa di associazione a delinquere per le vicende legate agli ultras del Milan e l’amicizia con Luca Lucci. Il rapper ha preferito evitare polemiche inutili e ha fatto un passo indietro. Fedez, invece, sul palco del Teatro Ariston ci salirà, nonostante le voci che lo vedono sul punto di rinunciare (ne abbiamo scritto qui). Il suo staff ha smentito, ma secondo le indiscrezioni il rapper vuole attendere il riscontro del pubblico. Negli ambienti informati, tra Procura e giornalisti, non si esclude che possa arrivare qualche notizia su di lui durante il Festival. Il ritiro, poi, potrebbe avvenire in corsa. Il suo nome compare più volte nelle carte del Tribunale di Milano relative all’inchiesta Doppia Curva. Come sempre, va ricordato che l’ex marito di Chiara Ferragni non è indagato. A La Zanzara di Giuseppe Cruciani, Fedez non ha rinnegato l’amicizia con gli altri ultrà rossoneri. “Era un mio amico (Lucci, ndr) e non tradisco le mie amicizie. Lo rincontrerei e non esiste il reato di cattiva frequentazione. Non ricopro una carica pubblica e, se non commetto reati, io frequento chi caz*o voglio”, furono le sue parole. Insomma, nessun ripensamento. Nel suo intervento a Radio24, poi, ha parlato dell’intercettazione in cui discute con Lucci della possibilità di introdurre la bibita Boem a San Siro: “Mi chiedo: il mio nome è uscito in mezzo per quale motivo? Se dico a un amico: ‘Mi dai una mano a piazzare la bevanda allo stadio’ e l'amico mi dice: ‘Non ho nessuno’, e la stessa procura lo dice, il mio nome perché esce?”. La Procura ha inserito questa conversazione nell’ordinanza perché dimostrerebbe la capacità di Lucci “di poter mettere in atto un intervento trasversale all'interno dello stadio”. Infatti il capo della curva Sud, nella stessa conversazione, risponde così a Fedez: “Dovrei parlare con il responsabile che c'ha tutti i bar dentro allo stadio, che lo conosco bene”, sottolineando come, all’occorrenza, si potessero coinvolgere anche gli ultras interisti: “Se vuoi mi muovo anche con l’Inter, perché lui fa anche quelli dell'Inter. Io se vuoi te le faccio mettere in entrambe le partite”. Dopo questo dialogo, come si sa, non ci fu nessun passo concreto per l’introduzione della bibita allo stadio.
Ad ogni modo, quello di Lucci non fu un “no” seccol, ma sembrava esserci, al contrario, spazio di manovra. A gestire i bar all’interno di San Siro è la M-I Stadio, società di cui faceva parte anche Manfredi Palmeri, consigliere regionale in Lombardia ora indagato per corruzione. Secondo la Procura avrebbe ricevuto dall’imprenditore Gherardo Zaccagni un quadro dal valore di oltre 10mila euro in cambio di un trattamento di favore nella concessione dei parcheggi intorno allo stadio. Tornando a Fedez: è davvero pensabile che un artista noto come lui avesse bisogno di un ultrà per introdurre la Boem all’interno di San Siro? Non avrebbe potuto invece passare per le vie ufficiali, interfacciandosi direttamente con la M-I Stadio? E se quella tra lui e Luca Lucci era solo un’amicizia (Fedez ha più volte ribadito di non essere a conoscenza di ciò che gli ultrà facevano nel privato) come mai hanno parlato di affari? Una richiesta come quella del rapper, tra l’altro, non può prescindere dalla consapevolezza del peso del Toro all’interno delle dinamiche dello stadio. Ripetiamo ancora una volta: questo comunque non sarebbe un elemento sufficiente a incriminare Fedez. Semplicemente rende più complicato pensare che l’ex di Chiara Ferragni non sapesse chi era davvero Lucci. In questo senso è emblematico il caso dell’Old Fashion. “Io Boeri lo conosco benissimo… lui adesso mi fa… avevamo in mente di fare un po’ di musica dal vivo… io gli ho detto ascolta Stefano… cioè gli ho detto va bene, voi siete sofisticati e tutto, ho detto, però non potete fare le orchestre là dentro, chi caz*o ci viene, gli ho detto! Fate un club figo!”, dice Fedez intercettato. Poi propone a Lucci di entrare nel progetto. C’è però un problema: “Il tema che ti pongo è questo: come introduco la tua figura?”. E il Toro: “Non la introduci, sono con te cosa devo fare? Ma tu sai già a chi farlo gestire? Perché io una persona l’avrei”. Ma i due non discutono solamente di affari. Fedez e Lucci, in un’altra conversazione, parlano di Tony Effe, un altro con cui l’ex di Chiara Ferragni ha avuto già delle tensioni. “Tony siccome deve fare il ragazzetto del ghetto, non può permettersi che in pubblico si sappia che un suo amico si è fatto male senza che lui poi l’abbia difeso”. L’amico di Tony Effe sarebbe Cristiano Iovino, il personal trainer aggredito dagli ultras milanisti, sotto gli occhi di Fedez, dopo una serata al The Club. “Il tema è l'atteggiamento che loro hanno, ma tanto li becchiamo prima che vengano al bar”, e ancora: “Da quello che so io, loro giovedì sono al release party di Capo Plaza”. Per l’occasione, però, il rapper chiede una persona “più pirotecnica” che lo possa difendere. Rimanendo in tema cantanti e relazioni extra musicali, va sottolineato che Cristiano Iovino non è più il personal trainer di Tony Effe. Quest’ultimo, infatti, avrebbe scelto come allenatore Gaetano Fidanzati, membro di una delle più potenti famiglie della criminalità organizzata siciliana. Suo nonno, da cui Gaetano prende il nome, finì nel registro degli indagati del Maxiprocesso a Cosa Nostra iniziato da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Anche il nipote, però, nel corso degli anni passati a Milano ha avuto qualche problema con la giustizia: nel 2017, per esempio, è finito in mezzo all’operazione Old Story Eden della Narcotici, che smantellò un’organizzazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti. Nell’ipotesi degli investigatori, Fidanzati avrebbe avuto un ruolo di spicco all’interno del gruppo, facendo anche da mediatore con i trafficanti albanesi. Guardando il suo profilo Instagram sembra che questa fase sia superata: ora ci sono le feste, le vacanze a Mykonos, le giornate in palestra con Tony Effe. Al di là del suo passato e del cognome che porta, sottolineiamo che Gaetano Fidanzati è del tutto estraneo all’inchiesta Doppia Curva della Procura di Milano.
Fedez, Tony Effe ed Emis Killa. L’ultimo di questi ha deciso di ritirarsi dal Festival di Sanremo. Lo ha fatto per evitare polemiche inutili, nonostante nell’intervista di Enrico Lupino mostrata a Lo Stato delle cose abbia detto di essere tranquillo in merito al procedimento a suo carico. Quell’immagine che lo ritrae a fianco degli ultras, mentre i tifosi aggrediscono uno steward vicino ai tornelli di San Siro, non prova nulla, a suo dire. Così come non avrebbe nessun peso criminale la sua amicizia con Luca Lucci. Simile il caso di Fedez, che per il momento resta in gara al Festival. Le “relazioni pericolose” di per sé non sono un reato. E infatti l’ex marito di Chiara Ferragni non è indagato. In tutta questa storia Tony Effe non c’entra, lo sappiamo, e nemmeno le sue amicizie possono coinvolgerlo nell’inchiesta. Sono puliti. Dall’industria discografica non ci sono prese di posizione. E per ora sembra andare bene così a tutti.