Emis Killa, intervistato da Enrico Lupino di Rai 3, ha detto di sentirsi tranquillo rispetto all’indagine della procura di Milano. L’ipotesi degli investigatori è associazione a delinquere. Il rapper ha preferito fare un passo indietro e rinunciare alla partecipazione al Festival di Sanremo. A Lo Stato delle cose di Massimo Giletti ha detto che quella con Luca Lucci e gli ultras è solo un’amicizia. Di ciò che i tifosi facevano nel “privato” non sapeva niente. Alla domanda di Lupino, “Pensi che quest’amicizia ti abbia danneggiato?”, Killa risponde chiaramente con un “no”. Non resta che attendere l’esito del procedimento a suo carico. La puntata di lunedì 3 febbraio della trasmissione su Rai 3 ha segnato il 4,7% di share (superiore al 4,4% di Quarta Repubblica su Rete 4). Nelle parti dedicate alla vicenda ultras il programma ha raggiunto punte del 9%. In studio c’era anche il direttore di MOW, Moreno Pisto, che ha sottolineato l’ambiguità dei comportamenti di certi rapper. Anche Fedez, che non è indagato in alcun modo, compare nelle carte della procura. L’ex di Chiara Ferragni, infatti, è amico di Lucci, Islam Hagag e di Christian Rosiello. Il pestaggio di Cristiano Iovino è emblematico di questa relazione. Da Giuseppe Cruciani a La Zanzara, nemmeno Fedez ha rinnegato l’amicizia con i tifosi milanisti: “Non esiste il reato di cattiva frequentazione”, ha chiarito. Il curriculum criminale di uno come Lucci, però, rimane pesante.
Al centro di tutta questa storia c’è la città, Milano, che forse per alcuni è libera da infiltrazioni mafiose. L’inchiesta Doppia Curva ha dimostrato che non è così. La ‘ndrangheta a Milano c’è. E non da ieri, ma da decenni. Il capoluogo lombardo è il nodo che tiene insieme i fili della discografia, della moda, del lusso, del calcio. A Milano contano i rapporti, le relazioni. Anche per questo la malavita calabrese voleva prendersi San Siro. Verso la fine della puntata de Lo Stato delle cose viene mostrato un estratto della puntata di Falsissimo in cui Fabrizio Corona parla dell’arresto di Lucci e degli altri come una “manna dal cielo” per Fedez. Senza l’indagine, dice l’ex re dei paparazzi, il rapper sarebbe finito in problemi più gravi del pestaggio (concluso con un risarcimento economico) di Cristiano Iovino. Di nuovo: Fedez non risulta indagato dalla procura di Milano. Ma le frequentazioni pericolose, secondo Corona, restano. Così come lo stile di vita “al limite”, che ha oscurato la luce dei Ferragnez. Il direttore di MOW in trasmissione ha sottolineato il silenzio delle case discografiche sulla vicenda. In altre occasioni, le etichette avevano deciso legittimamente di prendere posizione, rinunciando anche ad alcuni contratti con i loro artisti. In questo caso, però, nonostante si parli di un sistema che tiene insieme mala milanese e ‘ndrangheta, dall’industria musicale non è arrivata nessuna presa di distanza. L’unico a fare una scelta netta, va detto, è stato Emis Killa. Magari con l’avvicinarsi di Sanremo qualcosa cambierà.