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Aumenti e nuovi limiti per gli automobilisti, ecco il regalo di bentornati a Milano dalle ferie del sindaco Sala

  • di Niccolò Fantini Niccolò Fantini

27 agosto 2023

Aumenti e nuovi limiti per gli automobilisti, ecco il regalo di bentornati a Milano dalle ferie del sindaco Sala
Doccia esosa e autunnale per i cittadini di Milano e le loro automobili: il Comune e il sindaco li salutano a colpi di rincari, divieti e sosta che diventa a tempo. Mentre i milanesi erano in ferie il Comune di Milano ha preparato la sorpresina d'ottobre: rincari e limitazioni all'uso, ma soprattutto alla proprietà, dell'automobile privata. Solo chi paga ha diritto di guidare. Mentre, nella più democratica e civile Parigi, la sindaca ha indetto un referendum tra i propri cittadini, che hanno votato e cacciato i monopattini delle grandi società di sharing: foera de bal!

di Niccolò Fantini Niccolò Fantini

Possedere e usare un veicolo a 4 ruote a Milano è un'esclusiva per soli ricchi: questa è la linea politica dell'attuale amministrazione del sindaco Beppe Sala, circa il possesso e l'uso di beni mobili privati. In combutta c'è anche l'enorme crescita e diffusione delle compagnie di sharing sul territorio di Milano: dalle biciclette elettriche, ai quadricicli e le automobili elettriche, fino ai tantissimi monopattini elettrici delle compagnie con cui ha stretto accordi il Comune di Milano circa gli importi e le regole del servizio di mobilità in sharing sul proprio territorio. Sorprendentemente Sala è stato pure votato come il sindaco che tutti vorrebbero, anche se in un dubbissimo sondaggio diffuso sospettosamente poco prima dell'estate: il sindaco di Milano vantava infatti il primo posto nella classifica "Governance Poll 2023" sui Sindaci più amati d'Italia. Un po' come a poker: se non sai chi è il "poll" al tavolo, allora il "poll" sei tu, caro cittadino di Milano. In autunno arriva infatti una doccia freddissima per gli automobilisti di Milano: mentre erano in vacanza, il Comune di Milano ha legiferato diverse modifiche, aumenti e restrizioni, ma sempre tutelando le solite fasce di cittadini che corrispondono al proprio consenso elettorale e rispondono ai propri interessi. La linea dell'attuale governo meneghino è: "Cari i miei poveracci", come esprimevano bene i dialoghi nei lungometraggi del mitologico ragionier Fantozzi.

Beppe Sala
Il sindaco di Milano Beppe Sala

Milano è una piccola Parigi. Spesso il sindaco Beppe Sala si accomuna e si accompagna alla capitale d'oltralpe, in picchi di grandeur che hanno anche portato alla firma di intese comuni, come la fede a favor di fatturato, circa il futuro di "mobilità green" delle due grandi città. Ma, mentre il sindaco di Parigi interpella via referendum i propri cittadini, la città di Milano legifera quando i suoi cittadini sono in ferie. Infatti, da settembre a Parigi non è più permesso alle 3 ricche società di sharing di inquinare le strade con la presenza di 15.000 monopattini elettrici. La sindaca del Comune di Parigi ha scoraggiato i parigini dall'usare i servizi di codeste società, anche a causa dell’aumento degli incidenti stradali negli ultimi 4 anni, nonché per la mancanza di una responsabilità (assicurazione, targa e quant'altro) da parte delle grandi società della gig-economy basata sulla mobilità in sharing. Niente più monopattini lungo la Senna. Ma quella è Parigi e sono francesi: hanno tagliato la testa al Re e alla Regina e si ricordano bene come si usa la ghigliottina. Invece nella città meneghina amministrata dal sindaco Beppe Sala, i cittadini al ritorno dalle ferie si trovano dal prossimo autunno, con una sfilza di gabelle per le 4 ruote.

Area C di Milano
Area C di Milano

Una volta si chiamava Ecopass. Area C da ottobre costa ben il 50% in più e si paga per sempre: 7 giorni su 7, non solo i giorni feriali. I cittadini che sono per forza obbligato a usare l'automobile e andare in centro, come i turnisti degli ospedali che iniziano di notte o altre figure professionali, spendono un bel +50%. Anche il solo passare in automobile nel centro della città di Milano, costa molto. La tariffa passa a: 7,50 euro (prima era 5) per il solo ingresso del veicolo, dalle 07 alle 19 e 30, tutti i giorni: dal lunedì, alla domenica. Mentre i residenti del ricco centro di Milano hanno invece un piccolo beneficio economico: 10 ingressi annui gratuiti in più all'anno per un totale di 50 giorni (prima erano 40). Inoltre, per i poveri cittadini di Milano, il Comune ha deciso che da ottobre 2023 non è più possibile sostare nel parcheggio per troppo tempo, anche se si paga: bisogna sloggiare. Sempre nella piccola e ricca Area C di Milano è possibile posteggiare, ma fino a un massimo di 2 ore, dalle 8 alle 19. Unica eccezione a questa regola nel centro città: i parcheggi interrati, come quello "stretto" e storico di Piazza Diaz, zona topica del centro, ma in parte modificata dalle giunte destrorse della città, ovvero Letizia Moratti prima e il doppio mandato di Beppe Sala poi, a favor dell'Instagrammabile Museo del Novecento in stile Ferragnez, luogo che è noto più per il roof restaurant e gli eventi del fuorisalone del mobile, che per le attività culturali che si suppone dovrebbe svolgere. Nello storico posteggio sottoterra e centralissimo, l'automobile può sostare tutto il giorno: basta pagare. Il centro di Milano è un posto da barbun. Fuori è pure peggio. Anche Area B, che equivale a quasi tutto il territorio effettivo del Comune di Milano, diventa più cara: fuori dal ricco centro città si pagava il parcheggio per strada solo fino alle 13, ma dall'autunno si paga fino alle 19 a tutti i giorni feriali, anche il sabato che prima era escluso. La previsione è di estendere le misure al resto dell'area cittadina. Sempre l'Area B, ovvero tutta Milano, è vietata ai mezzi pesanti che non hanno un sensore per l’angolo cieco dello specchietto. La decisione di legiferare l’obbligo di sensore elettronico è stata votata a seguito degli incidenti mortali durante lo scorso, che hanno coinvolto soprattutto i ciclisti in curva. Ovvero proprio l'utenza stradale che è stata promossa e incentivata da parte del Comune di Milano per tutti questi anni.

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