Sono spesso e volentieri al centro di polemiche, per disservizi o per alcuni furbetti che se ne approfittano, ma come sempre è sbagliato di fare di tutta l’erba un fascio. Lo dimostra la storia dell’autista dell’Atac che ha messo in salvo un bambino di 9 anni dopo che la madre si era allontanata. Lo ha trovato in lacrime alla fermata dell'autobus. Si era perso e non sapeva più dove andare. Ma Massimo, questo il nome dell’autista in servizio sulla linea 713 circa alle 8 del mattino, non si è voltato dall’altra parte e lo ha messo in salvo. Il piccolo non parla bene Italiano e ripete soltanto la parola "mamma". Intorno nessun adulto, tanto meno la madre del bambino. Così lo fa salire sul mezzo, facendolo sedere sul sedile dietro alla cabina di guida controllandolo costantemente, e lo conforta.
Alla fermata successiva, l’autista contatta le forze dell’ordine e la centrale operativa, illustra la situaizone e di aver trovato il bambino durante il turno di lavoro, di averlo con sé per tenerlo in sicurezza e poi si avvicina al piccolo porgendogli un foglio e una penna e chiedendogli di scrivere il suo nome. Un modo per avere più informazioni utile al ritrovamento di qualceh familiare. All’arrivo delle forze dell’ordine, infatti, la famiglia del piccolo di 9 anni è avvisata e arriverà a prenderlo di lì a poco. Al momento del loro arrivo, sia la mamma che i due fratelli gli corrono incontro e lo abbracciano. Si era perso dopo essersi fermato ad allacciarsi le scarpe e rimanendo solo alla fermata dell’autobus. "Roma è una grande metropoli in cui può capitare di perdersi, ma ha anche un cuore grande che ti fa ritrovare. Cuore grande come quello di Massimo, conducente di bus Atac, che conserva ancora il foglio sul quale ‘Ibrahim' (il nome di fantasia del bambino, ndr) ha scritto il suo nome" ha segnalato in una nota l’Atac per spiegare il lieto fine della vicenda.