Unicredit continua a macinare successi e chiude il 2024 decisamente in positivo. Il gruppo guidato da Andrea Orcel segna il sedicesimo trimestre consecutivo di crescita, battendo ancora una volta le stime degli analisti. L'utile netto contabile arriva a 9,7 miliardi di euro, in aumento del 2% anno su anno. Senza le Dta (i crediti fiscali), il dato si attesta a 9,3 miliardi, segnando un robusto +8%. Numeri da incorniciare che spingono ancora più in alto le ambizioni del colosso bancario.
Orcel e il risiko bancario: Banco BPM e Commerzbank nel mirino
Ma i numeri di bilancio non sono l'unica partita che Orcel sta giocando. Il banchiere, ormai vero e proprio protagonista del risiko bancario europeo, non si tira indietro e rilancia: "Su Commerzbank sono ottimista di convincere tutti", dichiara ai microfoni di Class CNBC, lasciando intendere che il deal è tutt'altro che sfumato. E su Banco BPM? La porta resta aperta: "Non ho mai escluso un rilancio". Insomma, il gioco è ancora tutto da fare, e Unicredit potrebbe essere al centro di nuove mosse strategiche.
Generali? "Solo un investimento finanziario"
E per chi fantasticava su una scalata a Generali, Orcel spegne ogni entusiasmo: "Non abbiamo intenzione di acquisire la compagnia, è un investimento finanziario". Un messaggio chiaro, volto a smontare le speculazioni sul possibile coinvolgimento della banca nel riassetto del Leone di Trieste. Ma si sa, nel mondo della finanza, mai dire mai.
Delfin in uscita? Orcel non si scompone
Un'altra questione calda riguarda Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, che potrebbe vendere la sua quota del 2,7% in Unicredit. Orcel non si scompone: "Rispetto le loro decisioni, ma il mio obiettivo è far sì che sia una scelta sbagliata se davvero stanno considerando di vendere". Parole che suonano quasi come una sfida: se Delfin esce, potrebbe pentirsene?
![mps monte dei paschi di siena unicredit](https://crm-img.stcrm.it/images/42372864/2000x/mps-unicredit.jpg)
Mps e Mediobanca: un'ops che agita i piani alti di Piazza Affari
Più dividendi, più cash per gli azionisti
Il 2024 è stato un anno d'oro per Unicredit, ma il meglio potrebbe ancora venire. La banca ha annunciato un aumento della distribuzione agli azionisti, portandola a 9 miliardi di euro, con un ritocco al dividendo che salirà al 50% dell'utile netto dal 2025 (rispetto al 40% attuale). Già a novembre tornerà l'interim dividend, pari al 45% del dividendo totale atteso per l'anno. Una strategia che punta a rendere sempre più felici i soci, consolidando la fiducia nel gruppo.
Un piano al 2027 che punta in alto
Per il futuro, Unicredit non si accontenta. L'obiettivo per il 2027 è fissato a un utile netto di 10 miliardi di euro, con un RoTE superiore al 17% e una generazione di capitale organica allineata all'utile netto. La strategia è chiara: garantire una crescita solida e una remunerazione sempre più generosa per gli azionisti.
M&A? Solo se conviene davvero
Sul fronte delle fusioni e acquisizioni (M&A), Orcel mantiene una linea prudente: "Il nostro caso d'investimento stand-alone è convincente. Qualsiasi crescita inorganica deve rispettare criteri finanziari e strategici rigorosi". Tradotto: Unicredit non ha bisogno di comprare per crescere, ma se si presenterà l'opportunità giusta, non si tirerà indietro.
Banco BPM e Commerzbank: due mosse strategiche
Le possibili operazioni con Banco BPM e Commerzbank vengono valutate con estrema attenzione. Unicredit chiarisce che, se mai si faranno, saranno gestite da team locali, con entità legali distinte e senza sovrapposizioni. Il deal con Banco BPM permetterebbe di rafforzare la banca in un'area geografica strategica, mentre quello con Commerzbank offrirebbe un'importante espansione in Germania e Polonia.
![20241229 155803695 7552](https://crm-img.stcrm.it/images/41626857/2000x/20241229-155803695-7552.jpg)