image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

BeReal è diventato veramente
un social “anti influencer”?

  • di Martina Castronovi Martina Castronovi

4 dicembre 2022

BeReal è diventato veramente un social “anti influencer”?
BeReal è una app per i real friends? E poi, si può essere totalmente real davanti a gente che non ci conosce o non ci conosce bene? È tutto molto soggettivo. Ma tralasciando la componente “anti-influencer” siamo sicuri che, alla lunga, possa essere davvero un social in cui l’utente si sente libero dalle pressioni sociali? Ci abbiamo riflettuto dopo aver provato il social che insidia Instagram e abbiamo notato che la verità, in fondo, è ancora da un’altra parte

di Martina Castronovi Martina Castronovi

“BeReal è la vita vera e non ha filtri” è uno dei motti che ci vengono propinati da Kevin Perreau e Alexys Barreyat, fondatori dell’app “BeReal” must del 2022. Circa 30 milioni di utenti in tutto il mondo ogni giorno si prendono quei 2 minuti di tempo per scattarsi un selfie e fotografare l’ambiente circostante per mostrare ai propri contatti sull’app cosa stanno facendo. Uno degli scopi di Perreau e Barreyat era creare un social “anti-influencer”, contro le solite e snervanti foto da copertina patinata delle sempre super sorridenti Chiara Ferragni & Co. e le pose plastiche per le sponsorizzazioni dei leggins che ti tirano su le chiappe. Se dobbiamo vederla sotto questo punto di vista, allora, almeno finora e si spera per sempre, good job! Sono un utente anch’io e all’inizio ho trovato quest’idea cool. Cosa cambiava tra un “Amò che fai?” su WhatsApp all’amica e una foto su BeReal in cui già poteva sapere in che posto mi trovassi? I miei follower erano quattro, cinque. Se non fosse che poi comincia la solita tiritera – l’amico dell’amico ti chiede il follow. E ancora arriva l’amico dell’amico dell’amico. Ovviamente, sta a te accettare o rifiutare. Però mi chiedo, se c’è il bisogno di espandere – a tutti i costi – la propria rete, BeReal è davvero un app per i real friends? E poi, si può essere totalmente real davanti a gente che non ci conosce o non ci conosce bene? Molti direbbero “sì, tanto di questa gente poco mi importa” altri invece “no, questa persona non mi conosce e vorrei fare una buona impressione”. È tutto molto soggettivo, senza dubbio. Ma, tralasciando la componente “anti-influencer” siamo sicuri che BeReal, alla lunga, possa essere davvero un social in cui l’utente si sente libero dalle pressioni sociali? Allora, in quanto a esperienza dello user, differisce davvero tanto da Instagram o dal collega più obsoleto Facebook? Ci ho riflettuto un po’. Il mio punto di vista è quello di un utente, non sono una sociologa o chicchessia. Sono un’osservatrice. E osservando ho notato questo.

20221203 120437213 8567
BeReal è scattarsi una foto in qualunque momento

L’ora prescelta per il BeReal cambia di giorno in giorno e non sempre l’app becca l’ora in cui l’utente è libero. Quindi ci sta che non tutti riescano a rispettare l’orario giusto. Però ho notato una tendenza; durante il weekend, anche se l’ora del BeReal è alle 8 di mattina, molti attendono la sera per scattare la foto fatidica. Il perché? Semplice. Il venerdì o il sabato si fa festa, quindi si preferisce mostrare un momento più carino della giornata, in cui si fa qualcosa di più figo, magari. Nulla di male, non fraintendetemi. Un lato positivo di BeReal è l’assenza di like. Al loro posto, invece, vi sono le “reazioni”. Ora, sembrerò un po’ negativa e catastrofista ma siamo sicuri che le reazioni non diventeranno dei surrogati dei like del domani? Un modo in cui gli utenti possano misurare la propria popolarità? Se su Instagram un bel selfie con magari qualche filtro in più sembra essere ancora uno dei focus degli utenti dell’app, in BeReal l’attenzione sembra spostarsi sulla rappresentazione dell’ambiente circostante. Qui, è lui il protagonista – e di conseguenza l’utente. Perché si, alla fine l’egocentrismo e una necessità di dimostrarsi interessanti prevalgono sempre. Noto spesso foto scattate al surrounding impeccabili, perfette – camere da letto con quadri, libri, dischi, tutti in palette Pantone (per carità, non esiste solo una Marie Kondo nel mondo!), l’incessante bisogno di dimostrare quali siano i propri hobby, ciò che può renderci unici, speciali, meno noiosi e ordinari. Mostrarsi, nella propria ordinarietà – talvolta anche scellerata – dovrebbe essere (in teoria) una delle prerogative di BeReal. Ma anche qui, molta gente si sente in dovere di mostrarsi particolarmente cool. Allora, a questo punto, è davvero tutto così diverso dagli altri social?

20221203 120526448 9358
BeReal è un social che resisterà al vecchio Instagram e al nuovo TikTok?

Queste osservazioni, chiaramente, sono solo una faccia della medaglia. Nel mio feed molti dei miei real friends non si scoraggiano davanti ad un selfie più bruttino o ad una foto del soggiorno un po’ sottosopra, magari anche sfuocata. Ogni user è diverso e così è diverso ciò che mostra e, soprattutto, ciò che vuole mostrare. BeReal è un social che, tirando le somme, offre un’esperienza all’utente molto più rilassata rispetto a qualsiasi altro social – o almeno così sembra. In ogni caso siamo davanti ad un esperimento sociale molto interessante che può servirci da auto-esame, dimostrando a noi stessi, in qualità di utenti se siamo davvero in grado di mostrarci real nella nostra quotidianità. Mentre laviamo i piatti, mentre lavoriamo o mentre ci prendiamo un Gaviscon. La verità, chiaramente, non la saprà nessuno.

More

Il tanatologo Sisto: “Un visore virtuale che può ucciderti? Provocazione”. Lo striscione dei tifosi del Napoli contro Maroni: “Legittimo”. E sulla Lucarelli...

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

La morte si fa social

Il tanatologo Sisto: “Un visore virtuale che può ucciderti? Provocazione”. Lo striscione dei tifosi del Napoli contro Maroni: “Legittimo”. E sulla Lucarelli...

Kanye West: “Tutti hanno dei valori, soprattutto Hitler: ha inventato le autostrade e…” E Musk lo sospende da Twitter

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Heil Ye!

Kanye West: “Tutti hanno dei valori, soprattutto Hitler: ha inventato le autostrade e…” E Musk lo sospende da Twitter

Elon Musk, che batosta: perde 100 miliardi di dollari. C’entra Tesla, ma anche la Cina

di Otto De Ambrogi Otto De Ambrogi

Anche i ricchi piangono

Elon Musk, che batosta: perde 100 miliardi di dollari. C’entra Tesla, ma anche la Cina

Tag

  • Attualità

Top Stories

  • Delitto Garlasco: “LE QUATTRO IMPRONTE SUL PIGIAMINO di Chiara Poggi avrebbero consentito di risolvere il caso in poche ore”. L’accusa dell’avvocato di Alberto Stasi: “Chi ha permesso che il corpo venisse voltato e immerso in una pozza di sangue?”

    di Redazione MOW

    Delitto Garlasco: “LE QUATTRO IMPRONTE SUL PIGIAMINO di Chiara Poggi avrebbero consentito di risolvere il caso in poche ore”. L’accusa dell’avvocato di Alberto Stasi: “Chi ha permesso che il corpo venisse voltato e immerso in una pozza di sangue?”
  • CRUCIANI UNO DEI MAGGIORI INTELLETTUALI VIVENTI? Per Capezzone ha interpretato il Paese "meglio di un sociologo”. E su “Ipocriti!”, il nuovo libro del conduttore de La Zanzara…

    di Benedetta Minoliti

    CRUCIANI UNO DEI MAGGIORI INTELLETTUALI VIVENTI? Per Capezzone ha interpretato il Paese "meglio di un sociologo”. E su “Ipocriti!”, il nuovo libro del conduttore de La Zanzara…
  • Aldo Cazzullo SMONTA il matrimonio di Bezos. È la morte a Venezia? “Sì, ma dell’idea di uguaglianza”. Dalla rivoluzione francese alla città noleggiata: “Sembra Squid Game”. E sul turismo che l’Italia si merita…

    di Domenico Agrizzi

    Aldo Cazzullo SMONTA il matrimonio di Bezos. È la morte a Venezia? “Sì, ma dell’idea di uguaglianza”. Dalla rivoluzione francese alla città noleggiata: “Sembra Squid Game”. E sul turismo che l’Italia si merita…
  • Omicidio Resinovich, LA BOMBA SU SEBASTIANO VISINTIN di Silvia Radin, la cugina di Liliana: “L’ha picchiata sicuramente. Quando veniva qui era un agnellino ma…” E sull’audizione di Claudio Sterpin…

    di Redazione MOW

    Omicidio Resinovich, LA BOMBA SU SEBASTIANO VISINTIN di Silvia Radin, la cugina di Liliana: “L’ha picchiata sicuramente. Quando veniva qui era un agnellino ma…” E sull’audizione di Claudio Sterpin…
  • Omicidio Poggi, ROBERTA BRUZZONE MASSACRATA SUI SOCIAL PER LA CLAMOROSA GAFFE a Ore 14: ma come ha fatto a confondere la casa della nonna di Chiara con quella delle gemelle Cappa a Tromello? “La Sbruffone non sa quale sia”. Ecco cosa è successo…

    di Giulia Ciriaci

    Omicidio Poggi, ROBERTA BRUZZONE MASSACRATA SUI SOCIAL PER LA CLAMOROSA GAFFE a Ore 14: ma come ha fatto a confondere la casa della nonna di Chiara con quella delle gemelle Cappa a Tromello? “La Sbruffone non sa quale sia”. Ecco cosa è successo…
  • Omicidio Liliana Resinovich, LA “MINACCIA” DEL FRATELLO SERGIO: “Non ho mai pubblicato le foto di mia sorella per rispetto, ma sono pronto a fare come Ilaria Cucchi”. Il pc dell’amante Claudio Sterpin verrà sequestrato per cercare altri messaggi in codice?

    di Giulia Ciriaci

    Omicidio Liliana Resinovich, LA “MINACCIA” DEL FRATELLO SERGIO: “Non ho mai pubblicato le foto di mia sorella per rispetto, ma sono pronto a fare come Ilaria Cucchi”. Il pc dell’amante Claudio Sterpin verrà sequestrato per cercare altri messaggi in codice?

di Martina Castronovi Martina Castronovi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Diverso da chi? Autonomi per essere uguali e fanculo la disabilità

di Maria Francesca Troisi

Diverso da chi? Autonomi per essere uguali e fanculo la disabilità
Next Next

Diverso da chi? Autonomi per essere uguali e fanculo la disabilità

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy