Ormai potrebbe essere un format televisivo o social: Flavio Briatore che tuona contro la viabilità. In particolare contro Autostrade per l’Italia, come ha già fatto in passato: “È uno schifo, sono fermo da 40 minuti vicino a Savona” disse mentre era bloccato nel traffico in un video postato sui social lo scorso marzo. Era in auto e il suo sfogo era diventato virale: “Sei ore da Monaco a Milano. Il disastro delle Autostrade italiane” aggiunse l'imprenditore sulla sua pagina Facebook. In quel caso non si fece attendere la replica di Roberto Tomasi, amministratore delegato di Autostrade per l'Italia: “Gentile Briatore, mi creda, non è facile fare una valutazione sull'andamento dei lavori autostradali stando seduti in automobile, senza sapere cosa realmente accade nei nostri cantieri. La attendiamo per visitarli insieme: siamo aperti 24 ore su 24, 7 giorni su 7, scelga Lei ora e giorno. Per Lei abbiamo già predisposto caschetto, giubbotto e scarpe antinfortunistiche. La benzina, se vuole, gliela paghiamo noi. Saremo lì ad accoglierla. Cordiali saluti, Roberto Tomasi”. Passato neanche un mese, però, lo sfogo di Briatore è scattato di nuovo e non ha mancato di far discutere.
Stavolta Flavio Briatore è rimasto incolonnato in autostrada verso la Liguria: “È sempre così, noi paghiamo e nessuno fa niente. Ormai ci siamo abituati. Ma quest’estate cosa faremo?”, ha detto in un video pubblicato su Instagram, dove ha fatto vedere anche la lunga coda dei giorni di Pasqua sull’autostrada A10 che porta a Ventimiglia. "Buongiorno, buona Pasqua a tutti quanti. Dove sono io? Qui, con una bella coda pasquale. È incredibile che non riusciamo mai a sistemare questa autostrada. Qui siamo sull’autostrada vicino a Ventimiglia, c’è una coda di 25-28 minuti, sicuramente ce ne saranno altre. Siamo a Pasqua, giusto, però quest’estate cosa facciamo? Quest’estate tutta l’area per andare a Genova, tutta quell’area lì sarà bloccata. Nessuno dice niente, paghiamo tutti il biglietto, siamo tutti contenti”. Alla fine Briatore ha pubblicato un altro post da Forte dei Marmi, dove è riuscito ad arrivare a destinazione, ma anche stavolta ha rigirato il coltello nella piaga di una situazione che, per le autostrade italiane, è ormai una triste consuetudine.