Un po’ a sorpresa Flavio Briatore punge il Governo Meloni. Tutta colpa della “truppa” dei ministri che circondano la Premier, considerata non all’altezza del ruolo da parte di Mr. Billionaire. Ma il padre del Twiga non le manda a dire nemmeno sul turismo, né sull’Italia intera, che in fin dei conti sembra non avere “nulla di miracoloso” rispetto ad altri Paesi. E poi arriva anche il commento sul Ponte sullo Stretto. Critiche, a volte anche velenose, ma per fortuna Briatore offre anche le varie soluzioni ai gravi problemi italiani. Il businessman di Verzuolo, quindi, è intervenuto alla trasmissione Rai Re Start, questa condotta da Annalisa Bruchi, insieme ai giornalisti Peter Gomez e Aldo Cazzullo, in cui ha cercato di offrire una radiografia accurata, quanto cinica, dell’attualità del Belpaese. Diagnosi e cura a firma del dr. Briatore. Sul piano politico, l’imprenditore ha osservato che la Giorgia Meloni “a livello internazionale è molto ben vista” ma, ha proseguito, “è difficile lavorare quando hai anche i tuoi che non sono magari all’altezza della situazione”, il riferimento è alla squadra dei ministri, di cui, sempre secondo Briatore, alcuni “non sono adatti a fare il ministro”; ma non ha voluto fare nomi. La causa è la scarsa esperienza. Peccato, visto che “Giorgia lavora molto e dovrebbe avere più aiuto dalla truppa”. E poi ha lanciato alcune stoccate sull’Italia che non va.
Briatore, come il suo solito, evidenzia le grandi (e gravi) mancanze italiane nel settore del turismo, a lui molto caro: “Noi abbiamo un Paese che a livello turistico tutti dicono che è il più bel Paese del mondo, io dico che se la gente viaggiasse troverebbe altri Paesi come l’Italia. Per cui non è che abbiamo qualcosa di miracoloso noi. Noi abbiamo qualcosa di bello come tanti altri Paesi”. Il problema è che “non siamo organizzati come tanti altri Paesi”. La soluzione, secondo l’imprenditore piemontese, sta “nelle cose semplici”. In poche parole, “il Governo dovrebbe fare una grandissima scuola alberghiera. Una al nord, una al centro, una al sud”. Ha poi sottolineato l'importanza del pragmatismo: “Dobbiamo investire sulle cose che danno risultato subito, non sempre teoria”. Per Briatore, “i Governi devono essere meno teorici e più incisivi”. Ma l’argomento turismo passa anche dal Ponte sullo Stretto di Messina. A questo proposito Briatore ha spiegato che la questione è ben più alta, visto che “si fa il ponte, poi quando il ponte arriva in un posto ci vogliono le autostrade, le strade”. Quindi, ha affermato, “non è solo fare un ponte, vuol dire fare le infrastrutture adeguate. E sull'impatto sul mondo del lavoro: “Sicuramente darebbe lavoro a un mucchio di gente. Se tutto è fatto bene, e tutte le sovrastrutture son fatte bene potrebbe avere senso”. Infine, anche un piccolo passaggio sull’eventuale ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump, e sulle possibili ripercussioni sull’Italia, argomento sintetizzato così da Mr. Billionaire: “In America l’Europa non sanno manco dov’è. Per cui noi ci facciamo mille pensieri, mille situazioni, e non contiamo niente”.