Carràmba! Che sorpresa. Chi se lo sarebbe mai aspettato un Bruno Vespa indignados che, dopo le celebrazioni per i 100 anni della radio e i 70 della televisione, se ne va dal Palazzo dei congressi infuriato e poi scrive a Dagospia per lanciare una bordata verso la Rai, ma indirettamente (neanche troppo) verso il governo guidato da Giorgia Meloni? Eppure è successo, con il giornalista e conduttore - vero pilastro della tv pubblica nell’ultimo trentennio, che lo si ami o lo si odi - che ha segnalato nella nota inviata a Roberto D’Agostino come la sua trasmissione non sia stata menzionata. Come mai? Una dimenticanza è difficile da credere. Che sia venuto il momento anche per Vespa di guardarsi intorno e cercare un’altra collocazione? In fondo alla Rai, lo ha spiegato Fabio Fazio, funziona così quando vogliono farti capire che il tuo percorso si è concluso: «Quando hai un contratto d'affitto in scadenza e non ti viene rinnovato, nonostante mesi di trattative che improvvisamente si interrompono, se arriva l'occasione di essere accolti in un'altra casa ospitale si va in quella casa dove ho trovato un ambiente davvero entusiasta”. I piccoli segnali contano, eccome. E oltre a Fazio, negli ultimi tempi, sono tanti i volti noti che hanno lasciato la Rai: Amadeus, Luciana Littizzetto, Bianca Berlinguer, Massimo Gramellini, Flavio Insinna, Corrado Augias, solo per citarne alcuni.
Inoltre a Bruno Vespa, sia adesso che in passato, non mancano certo le offerte allettanti. Le ultime le ha rivelate lo stesso giornalista: “Il 2 ottobre 2021, nel mio annuale incontro ad Arcore per il libro, Berlusconi mi chiede: ‘Quanto guadagni?’, ‘Un milione’. Mario Orfeo, da direttore generale, mi aveva ridotto il compenso del 37 per cento, cosa mai avvenuta nella storia della Rai. (Mi sarebbe andata peggio se dopo un anno in cui lavoravo senza compenso e assicurazione, non ci fosse stato un intervento esterno da me non richiesto). Berlusconi mi disse: ‘Ti offro il doppio’. C’era tra noi una vecchia profezia secondo cui avrei chiuso la mia carriera a Mediaset. Ringraziai e dissi che fino a quando non mi avessero cacciato dalla Rai”. Dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, però, anche il figlio Pier Silvio ha continuato a corteggiare Vespa: “Il 28 settembre 2023, a margine dell’intervista, Pier Silvio mi chiese di nuovo di passare a Mediaset. ‘Vieni a fare un giro qui e poi magari torni in Rai’. Ipotizzò programmi ma non cifre. Avendo intanto iniziato i 5 minuti, un milione in più sarebbe stato eccessivo, ma certamente non sarebbe stata ridotta l’offerta precedente. Sono molto grato a Pier Silvio, ho deciso di restare in Rai ma ho certo rinunciato a una cifra molto importante”. Che quella profezia sia finalmente a un passo dall’avverarsi?
La nota di Bruno Vespa a Dagospia
Caro Dago, ieri sera al Palazzo dei Congressi ho abbandonato la celebrazione dei 100 anni della radio e dei 70 della televisione, indignato per il trattamento riservato a “Porta a porta”. Accanto al doveroso omaggio a monumenti dell’informazione televisiva, come il “Tv7” di Sergio Zavoli e il “Quark” di Piero Angela, sono stati ricordati giustamente tra gli altri programmi “Mixer” di Giovanni Minoli e “Chi l’ha visto” dalla compianta Donatella Raffai all’attuale conduttrice Federica Sciarelli. Non una parola, né una immagine, sui 30 anni di Porta a Porta. Cambiano le stagioni, ma l’anima profonda della Rai resta sempre dalla stessa parte.