A ottobre arriverà la quotazione nella borsa olandese. Bye bye Milano. La società di investimenti di cui John Elkann è amministratore delegato, Exor N.V., abbandona la borsa di Milano. Le quotazioni delle azioni ordinarie verranno trasferite a Euronext Amsterdam. Si parla di “semplificazione della struttura amministrativa”, anche perché la sede della holding è in Olanda. In questo modo rimarrà un unico ente regolatore a vigilare, la Dutch Authority for the Financial Markets. Il delisting, ovvero il procedimento per eliminare delle azioni dalle negoziazioni di una borsa, in questo caso quella italiana, sarà definitivo dopo quarantacinque giorni di calendario dall’ingresso nella borsa di Amsterdam. La società di Elkann è azionista di maggioranza della Juventus Football Club S.p.a., del gruppo editoriale del «The Economist», del gruppo editoriale GEDI (acquisito totalmente nel 2019) a cui appartengono alcuni dei maggiori giornali italiani, da «Repubblica» a «La Stampa» e «L’Espresso», e ha delle quote in Ferrari N.V., Iveco Group N.V. e altre aziende o holding. Inoltre, è al 37° posto nella lista dei primi cinquecento gruppi economici mondiali per fatturato.
Così la cassaforte della famiglia Elkann abbandona l’Italia, sancendo di fatto l’allontanamento dal Bel Paese (che tanto bello non deve sembrare agli occhi di Elkann) già avviato in passato. Anzi, Il Fatto quotidiano ricorda che di recente si è chiuso il contenzioso legale che ha portato Exor N.V. a pagare 949milioni di euro per via del trascolo in Olanda iniziato nel 2016. Che la scelta di spostarsi sia dipesa anche da questo? Certo il trasferimento della sede sei anni fa era in linea con la scelta di altre aziende italiane, anche a partecipazione pubblica come Eni ed Enel. Da Campari a Mediaset l’Olanda è sempre stata considerata un paradiso fiscale (e proprio nel 2016 l’Oxfam aveva pubblicato un rapporto in cui sosteneva l’insostenibilità a livello europeo del sistema di “elusione dell’imposta sulla società” facilitato dal regime fiscale olandese). Ora la tecnica di ancoraggio a una realtà economicamente e strategicamente più conveniente è conclusa con successo. Sempre il 29 luglio, Exor N.V. annuncia la conclusione degli accordi per acquistare il 10% dell’Institut Merieux di Lione, con un investimento di 833milioni entro un anno (per ora è stato versato un terzo della cifra, pari a 277milioni). L’istituto si occupa di ricerca nel campo della salute, uno dei campi in cui John Elkan già da tempo voleva investire insieme a lusso e tecnologia.