Sta per essere pubblicato il libro del giudice Ilario Martella, "Emanuela Orlandi, un intrigo internazionale". Martella, al tempo, fu il magistrato che indagò sia sull’attentato a papa Giovanni Paolo II nel 1981 che sui casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori entrambi nel 1983. Nel suo libro parla della sua tesi, sulla sparizione della quindicenne cittadina vaticana, che porta avanti da tempo: “Il rapimento della giovane sarebbe stato una sofisticata operazione di depistaggio orchestrata dalla Stasi, il servizio segreto della Germania dell’Est”. Martella, in un’intervista rilasciata al Corriere, ha raccontato i dettagli della tesi che troveremo spiegata nelle pagine del suo libro: “Esiste un'assoluta interdipendenza tra l'attentato del maggio 1981 a Giovanni Paolo II e il rapimento delle due ragazze. Entrambi accaduti nel momento in cui stavo cercando di portare alla condanna non del solo Alì Agca, il turco dei Lupi Grigi, ma anche i sui complici bulgari, esponendo le gravi responsabilità dei bulgari Sergej Antonov - formalmente rappresentante della Balkan Air a Roma, in realtà alto ufficiale dei Servizi bulgari - di Bekir Celenk, Todor Ajvazov e altri. Il 28 novembre 1982 l'arresto di Antonov provoca una reazione importante nei Servizi bulgari. Ne nasce un "accordo" ultra segreto, che ricostruisco nel mio libro sulla base di documenti, tra il capo dei Servizi Bulgari nonché ministro dell’Interno Dimitar Stojanov e il capo della stasi Erich Mielke, a sua volta referente della famosa superspia e agente "doppio" Markus Wolf, per creare un'operazione di depistaggio e di "distrazione di massa tramite" il doppio rapimento Gregori-Orlandi. C'era il terrore nei bulgari e nei sovietici che il "generale Antonov" potesse essere condannato e che Bulgaria e Urss fossero formalmente incolpate dell'attentato al Papa, creando una crisi internazionale”.
Un intrigo internazionale, come detto da Wojtyla agli Orlandi nel dicembre del 1983: “Già nel febbraio 1983 ci fu la decisione di effettuare un’operazione di distrazione di massa, rapendo le due ragazze al fine di usarle come arma di ricatto per far liberare Agca. Oggi il Papa Bergoglio può e deve dire la sua, se condivide la valutazione del suo predecessore o meno. Per carità cristiana deve dire che cosa sa il Vaticano della vicenda. È impossibile che non abbia qualcosa in mano. Deve dire se legittima la lettura dei fatti che Giovanni Paolo II diede alla famiglia Orlandi o se esistono altri elementi che non conosciamo. È il momento di fare piena luce su queste due vicende”. E su cosa possa essere accaduto alle due ragazze scomparse: “Mi spiace molto dirlo, ma Orlandi e Gregori sono state uccise, non è mai stata prodotta una prova certa che siano rimaste in vita. Per l'operazione Orlandi poteva essere scelta un’altra ragazza, infatti fu seguita anche Raffaella Gugel, figlia di Angelo, assistente personale di tre Papi”. Il tutto quindi, secondo Martella, potrebbe essere riducibile a questo: “Fu una raffinata operazione per nascondere le responsabilità sovietiche e bulgare nel tentativo di uccidere il pontefice, io stesso fui minacciato più volte di morte”.