Vi immaginate il presidente del Senato Ignazio La Russa alle prese con un figlio rapper che scrive pezzi sessisti e ineggianti alla cannabis? Già perché Leonardo Apache La Russa, in arte Larus, indagato per violenza sessuale ai danni di una ragazza di 22 anni, è anche questo. Ecco cosa succede quando la realtà supera la fantasia. Certo, parliamo pur sempre di canzoni, e non per forza autobiografiche, per cui, a dire il vero, La Russa padre aveva già dissato il suo pargolo (e meglio di Salmo Vs Luchè) e proprio per il contenuto dei testi, nientemeno che dalle pagine del Corriere prima e poi anche in diretta a Radio Capital.
Ma riepiloghiamo. Anno domini 2019, esplode il caso per i brani - tre pervenuti finora - caricati sull'account YouTube di Leonardo La Russa (con meno di 500 iscritti al seguito). Brani che sono tutto un programma, qualità discutibile in primis. Così andiamo dritti al primo, “Sottovaluti (rmx)”, cantato in collaborazione con Apo Way. “Sono tutto matto, sono tutto fatto, sono tutto pazzo, ma ti fotto pure senza storie..”. Un testo dal contenuto più che esplicito, che come anticipato aveva prontamente scatenato la reazione del presidente del Senato. “Nella canzone dice Sono tutto fatto? Tranquilli, non è fatto, il concetto di fatto ha un significato diverso. Comunque i padri sono sempre gli ultimi a saperlo. Se lo acchiappo con la droga lo ammazzo”. Insomma, nient'altro che un fake, prendiamolo per vero. Ma il pargolo ci va giù duro anche in un altro. “Quanto è bello essere Larus” (feat Vale Pain): “Quando fottevo troie, come fossi Bobo Vieri”. Quindi un trapper (si fa per dire) dai testi volgari e sessisti, bene.
Intanto spulciando le reazioni degli utenti notiamo pure che il provetto vanta più insulti che view, e per di più legati al genitore celebre. Così andiamo anche a celebrarne alcuni: “Vuoi spiegare a tuo padre che l'erba non fa male, please?”. Oppure: “Era difficile fare peggio del padre, ma ce l'ha fatta”. Ancora e in relazione a quando affonda sui “soldi del papi”: “Raga, sto qua prende schiaffi a Milano, è preso per il cu*o da tutta Milano”. E poi, ovviamente, servito sul piatto d’argento: “Critichi chi usa i soldi del papi e tu cosa fai? Ah no, tu usi i nostri, scusa”. Infine c'è chi si bea perchè ha smesso di rappare, specie dopo il battibecco via Instagram con Fedez (sempre nel 2019).
Con buona pace dell'aspirante rapper, una stroncatura netta; intanto, come rimanda il suo profilo Instagram, il 19enne sponsorizza in bella vista Eclipse, società per eventi con sede a Milano, che opera non solo nel capoluogo meneghino ma anche a Forte dei Marmi, Porto Cervo e Londra. Non a caso scorrono diverse testimonianze della sua presenza in questo e quel party, non ben chiaro se in veste di collaboratore o dietro la consolle. Inoltre, sempre per citare quei famosi “soldi del papi” (di cui si fa beffe), il nostro studia alla Regent's University London, un'università privata sita a Londra, dalla retta esorbitante (sulle 20 mila sterline annuali).
Ma tornando caldissimi alle doti canore di famiglia, al momento relegate in un angolo da Leonardo (almeno quelle), come non ricordare l'interpretazione di cotanto padre, tornata virale, che qualche anno fa cantava La canzone del sole, precisando il colore nero del mare. E sì che il presidente Meloni si è subito discostata dal sentiment fascista. Si sa, al cuor non si comanda...