Jeremy Clarkson non ne può di come vanno le cose in UK. “Mi dispiace sembrare eccessivamente deprimente ma niente in questo Paese sta funzionando. Persino il Big Ben è rotto. Hanno appena speso 80milioni dei nostri soldi per restaurate il più famoso simbolo britannico. E ora è affidabile come una Austin Allegro del ’73”. E questo è, purtroppo, il simbolo britannico più famoso anche per comprendere come le cose, secondo Clarkson, non funzionino più. Un altro esempio? “Il sistema sanitario nazionale, che è fantastico se vuoi che si riferiscano a te con il pronome giusto ma non c’è modo di aggirare il fatto che sia inutile se ti serve un dottore. E poi puoi parlare a un infermiere solo se sei bravo con il lettone”. Tuttavia c’è qualcosa che davvero fa imbestialire JC e non ha a che fare con qualcosa che riguarda tutti: le infrastrutture stradali e il trasporto pubblico. “È il sistema dei trasporti che mi deprime di più, perché è semplicemente senza speranza”. Facile dire perché sostenga una cosa del genere.
“All’inizio di aprile, gli ingegneri hanno notato che un ponte della ferrovia sopra il Tamigi nell’Oxfordshire stata iniziano a essere traballante. Così hanno imposto il limite di 5 miglia all’ora ai pochi treni in circolazione a causa di una vertenza sindacale dei macchinisti. Poi hanno capito che 5 miglia orarie era ancora troppo veloce, così hanno annunciato che la linea sarebbe stata chiuse fino a riparazione ultimata. Ora, quando la Gran Bretagna funzionava, questo avrebbe richiesto non molto tempo. Quando gli ingegneri hanno dovuto ridurre lo scartamento sulla linea tra Londra e Bristol, hanno finito il lavoro in una notte. Una! Non un solo treno era stato cancellato. Ma per riparare un ponte nel 2023, hanno bisogno di tre mesi. Tranne se si tratta del ponte Hammersmith di Londra che per ragioni che nessuno capisce non può essere riparto affatto”. Se fosse solo un problema di malagestione forse non varrebbe neanche troppo la pena disturbarsi a scriverne. Ma il vero problema è che nel frattempo la politica ha stupidamente bloccato qualsiasi altra possibilità di muoversi liberamente. “Così se devo andare a Londra devo prendere l’auto. Il ché è complicato, perché significa andare intorno alla tangenziale di Oxford, che ora è stata resa una strada per autobus. Il traffico è terribile. E non posso neanche passare dal centro cittadino perché Oxford è gestita da lunatici che credono che i motori delle auto siano più pericolosi di un missile nucleare, così hanno messo vasi di piante in mezzo alla strada”. L’unica alternativa? La campagna ‘selvaggia’. “Per arrivare a Londra devo prendere strade di campagna su cui cresce l’erba e con i cartelli ai lati con scritto: ‘Ci sono le streghe’. Non ne ho visto ancora uno, ma sono convinto ci siano pure i banditi con i loro moschetti. E mentre avanzo, nel Medioevo, alla velocità di 4 miglia all’ora, non posso evitare di chiedermi come i poteri forti possano permettere che sia la strada che la ferrovia vengano chiuse contemporaneamente. Qualcuno deve aver firmato per questo ed è incredibile che non sia in prigione, perché è lì che dovrebbe andare. Forse non ci va perché neanche la prigione funziona”.