Appena prima di partire. Di quel pop nostalgia (canaglia) primi anni Duemila, che oggi torna a far parlare di sé, gli Zero Assoluto sono stati tra i massimi esponenti. Punto di riferimento per un'intera generazione (figlia degli anni Novanta), che considera Matteo Maffucci e Thomas De Gasperi dei fratelli maggiori. Spariti dalle scene per qualche anno, non si sono mai eclissati per davvero, e diventati nel frattempo imprenditori, hanno continuato a scrivere canzoni. L'ultima della serie, Sardegna, uscita il 19 maggio, alla vigilia del gran ritorno live (a sei anni dall'ultima volta) con due concerti evento al Fabrique di Milano (20 maggio) e al Palazzo dello Sport di Roma, il 12 novembre.
Possiamo dirlo, avete un po' mollato dopo quel Sanremo 2016? Da quel Di me e di te (escluso dalla finale)
“Ma no, il brano ha avuto la sua soddisfazione; assicuriamo, la competitività della gara è più interessante dal punto di vista giornalistico che artistico. Non è stata quella la molla, ma una scelta consapevole, per riallineare le nostre priorità. Alla soglia dei 40 anni, e dopo 15 senza fermarci, il ciclo narrativo si era un po’ esaurito, in qualche modo non ci apparteneva più. La pausa è stato necessaria per cercare una chiave più adulta e tornare a raccontarci in musica”.
Che poi, più che sparire, avete fatto altro, Matteo con la sua agenzia di comunicazione (One Shot Agency) fa il manager delle star dei social, e Thomas con Mkers si occupa di e-sport.
“La pausa che immaginavamo era minore, ma le aziende ci hanno ‘costretto’ a dilatare quel tempo. Eppure il lockdown è stato utile per ritrovarci musicalmente”.
È stata la svolta.
“Soprattutto psicologica, ci siamo resi conto che le canzoni erano rimaste nell'immaginario collettivo. Anche se l'ansia era tanta e ci siamo chiesti: è necessario il nostro ritorno? O rischiamo di rovinare ciò che abbiamo fatto finora? Poi abbiamo fatto delle live, come tanti altri in quel periodo, e la quantità di feedback ci ha sorpreso. È stato come risvegliarsi, anche perché non siamo più i giovani, nemmeno tecnologicamente (ridono). Così abbiamo ricominciato, a piccoli passi, prima con Gazzelle (Fuori noi), poi con Colapesce (Cialde)”.
Il nuovo singolo, Sardegna, com’è nato e com’è arrivato il titolo?
“Il titolo lo decidiamo spesso casualmente, salvando nei provini il nome che ci colpisce di più. Poi la Sardegna, specie quella meno commerciale, per intenderci non Porto Cervo, è un posto che amiamo, Thomas è anche mezzo sardo, e dulcis in fundo, uno dei primi video della nostra vita, Mezz'ora, l'abbiamo girato proprio sull'isola. Inoltre, da giovanissimi, abbiamo fatto quasi un coast to coast, facendo vedere tanti posti nascosti. È il nostro rifugio, che un po' ci ispira e un po' ci protegge”.
Sempre col mood nostalgico che vi rappresenta.
“Non è una scelta strategica, le canzoni ci vengono così!”
A un passo anche dal grande ritorno live, primo appuntamento a Milano (questa sera)
“Poi Roma a novembre (il 12) e nel mezzo suoneremo ancora. Il live è la cosa che ci è mancata di più, quella botta emotiva che non proviamo da un po'”.
Se con Sanremo non avete problemi, tornereste?
“Anche in tempi non sospetti, quando non era di tendenza, lo consideravamo il palcoscenico - vetrina ideale. Se c'è la canzone giusta, perché no?”
Immaginatevi nei panni di direttore artistico, chi vorreste su quel palco?
“Gli Zero Assoluto!”Da qui la gag. Tu vuoi andarci Thomas? Sì, e a te va Matteo? E come no!
E rilanciano...
“E ci piacerebbe un gran ritorno di Niccolò Fabi. Siamo stati gli ultimi a riportarlo lì”.
Come altri romani noti, anche voi vi siete conosciuti sui banchi di scuola. Se dico Måneskin…
“Bella pe' loro! Bravissimi, che gli vuoi dire? Sono riusciti a portare la loro musica in tutto il mondo. Siamo fieri, era da tempo che un progetto italiano non riusciva a fare ciò, e toccando un target così complesso”.
Avete mai pensato di separavi?
“No, ci siamo messi in pausa, certo, ma senza metterci in discussione come duo. Non siamo una band che sta in piedi a prescindere, di base siamo amici”.
Romani e romanisti. Esiste un erede di Francesco Totti?
“Mettere a paragone le leggende è complicato. Totti rimarrà Totti per sempre. Almeno nel mio cuore”, risponde Matteo.
Intanto la Roma è in finale di Europa League; è più facile digerire lo scudetto del Napoli o l'lnter finalista in Champions?
“Da grande appassionato di calcio - rilancia sempre Maffucci, il vero intenditore - sono contento per il Napoli. Ha fatto un campionato straordinario. E contento anche per l'Inter, con Roma e Fiorentina, ci sono ben 3 squadre italiane in finale nelle competizione europee. Pazzesco!”
Se questo ritorno fosse una vostra canzone, quale sarebbe?
“Appena prima di partire - risponde sicuro Matteo. E Thomas replica: ma anche Perdermi (per poi ritrovarsi!)”
C'è anche un disco all'orizzonte?
“Ci sono canzoni, per ora. E anche un progetto che stiamo immaginando da tempo, ossia un best of con tanti featuring”.