“Credo che siamo tutti d'accordo sul fatto che Liz Truss sia inutile come una teiera di cioccolato”. Inizia così l’ultimo intervento di Jeremy Clarkson sul «The Sun». La diplomazia non è una dote del conduttore e columnist inglese, così ci va giù pesante con la leader del Partito Conservatore UK e primo ministro del Regno Unito. Clarkson si chiede: “Come funzionerà la sua strategia da pollo senza testa se Putin userà le armi nucleari? E lei: ‘Per vendicarmi, ho sparato le nostre contro Mosca. E ora voglio riportarle indietro. Ops!’ Ovviamente deve andarsene il prima possibile, ma questo ci crea un problema ancora più grande”. Di quale problema Clarkson stia parlando è chiaro: qual è l’alternativa a Liz Truss? “I Tories hanno impiegato due mesi interi di filtri, riflessioni e votazioni per trovare Truss, il che significa che tutte le alternative sono peggiori. Ed è presumibilmente per questo che tutti in Gran Bretagna dicono di volere Starmer [il leader del Partito Labourista, ndr]. Io non lo voglio. Non mi è mai piaciuto e non cambierò idea solo perché il Partito Conservatore è imploso”.
E che non si parli degli altri partiti minori. LibDem? “Non ho assolutamente idea di chi sia il loro leader”. I Verdi? “fanno sembrare Truss equilibrata e ragionevole”. “Quando arriveranno le prossime elezioni e ci troveremo di fronte all'opzione di alcuni comunisti o di alcuni pazzi, spereremo tutti nella tradizionale opzione a scelta multipla in fondo alla scheda elettorale: nessuno dei due”. E Clarkson avanza un’ipotesi sulla scia dell’esempio italiano, fondare un nuovo partito: “È quello che succede in altre parti del mondo quando la vecchia guardia non regge più. Il partito che ha appena conquistato il potere a Roma - Fratelli d'Italia - non esisteva nemmeno dieci anni fa. Potrebbe accadere anche qui? Purtroppo, non credo. La morte della Regina ci ha ricordato che, in fondo, siamo ferocemente tradizionali. Vogliamo passaporti blu e cabine telefoniche rosse. Ci piacciono le cose che esistono da tempo. Preferiamo il diavolo che conosciamo al diavolo che non conosciamo. Quindi tratteremmo un nuovo partito come abbiamo trattato l'Ukip, con un tale sospetto che alle elezioni locali del 2017 ha perso tutti i 145 seggi che difendeva. Oggi non c'è nemmeno un sussurro di un nuovo partito in arrivo”.
Il timore è per il prossimo futuro, fatto di inflazione a picco, crollo dei prezzi delle case, scioperi e possibili carenze alimentari, sapendo che “il nostro leader sarà o una donna che non sa leggere le emozioni altrui – o un elogio funebre, se è per questo – o un uomo i cui capelli sono fatti di Lego”. E fa dell’ironia sulle future interruzioni di corrente: “Ho il sospetto, però, che se quest'inverno ci saranno interruzioni di corrente, saranno piuttosto terribili. Perché non si può più bruciare il carbone o i tronchi, quindi si avrà freddo. Non si potrà cucinare e il wifi non funzionerà, quindi anche se si riuscirà a far funzionare la televisione con una batteria da 12 volt, non si potrà guardare nulla. Tuttavia, non è tutto negativo perché, la sera, potrete divertirvi guidando nel vostro quartiere, suonando il clacson e facendo girare il motore ogni volta che passate davanti alla casa di qualcuno con una Tesla”.