La morte improvvisa di Aurora Bellini (sembrerebbe che la causa più probabile sia un infarto), avvenuta nella notte tra lunedì e martedì scorso mentre si trovava in gita scolastica sul traghetto che da Napoli la portava a Palermo per il tour della legalità, ha sconvolto l’Italia. Aurora Bellini che aveva solo 19 anni. Una studentessa, una ragazza solare, una figlia amata. “Non riesco a pensare che Aurora non ci sia più”, fa sapere il padre Paolo Bellini, operaio, dirigente della squadra di calcio di Batignano (frazione del comune di Grosseto) e membro della Pro Loco del paese. L’ultima volta che il signor Bellini ha visto sua figlia è stato lunedì mattina, nel parcheggio prima della partenza. “Mi ha dato un abbraccio, mi ha dato un bacio. Mi ha detto che ci saremmo sentiti quando fosse arrivata a destinazione. Era felice. Bella come sempre”, ha dichiarato l’uomo al Corriere Fiorentino. Nell’intervista, il padre di Aurora ha spiegato che la diciannovenne non soffriva di patologie pregresse. Non praticava più sport da un po’ di tempo, ma aveva alle spalle anni di pattinaggio, poi interrotto dopo il periodo del Covid. Nulla lasciava presagire quello che sarebbe accaduto. L’ultima chiamata tra padre e figlia è avvenuta lunedì sera, attorno alle 20. Aurora gli ha detto che stava bene, che era felice. Stava per andare a mangiare la pizza con i compagni, poi avrebbero trascorso la serata nella discoteca del traghetto.

“Mi ha detto che non avrebbe fatto tardi.” Poche ore dopo, l’incubo. “Mi hanno chiamato dopo le 2 di notte per dirmi che mia figlia... ha capito insomma.” L’uomo è andato in Campania, dove la Procura di Torre Annunziata sta indagando sulle cause della morte di Aurora. Vuole sapere cosa sia successo, ma non vuole alimentare ipotesi: “C’è un’indagine in corso. Hanno chiesto riserbo e io intendo rispettarlo. Posso solo dire che voglio la verità.” Aurora studiava da geometra. Amava disegnare, anche se il suo sogno era un altro: diventare architetta. A Batignano tutti la descrivono come una ragazza speciale, gentile, con un sorriso per chiunque. Ora però resta il dolore. E la necessità di affrontare l’ultimo, ingiusto viaggio con lei. “Lo sa qual è la cosa più dolorosa? Accettare l’idea che la dovrò portare al cimitero. E pensare che ha appena 19 anni. Era nel fiore della sua vita.”, dichiara Bellini al Corriere. A casa, ad aspettarlo, ci sono sua moglie Erika e l’altra figlia, Martina, la gemella di Aurora. “Ci abbracciamo continuamente, ci diamo forza a vicenda. Anche tante persone in questo momento ci stanno facendo sentire il loro affetto e la loro vicinanza”.

