Su La7 nuova puntata di “Non è l’arena” sulla guerra tra Russia e Ucraina e nuovo giro di polemiche all’indirizzo di Massimo Giletti, che come e più del solito se ne farà una ragione, considerando che con la trasmissione che ha condotto da Mosca è arrivato il record stagionale di ascolti: 7,1% di share, con 880 mila spettatori. Cos’è successo perché si arrivasse a questo risultato? Di tutto, o quasi, compreso un malore del conduttore che ha scatenato il panico in studio, con Myrta Merlino che dopo una reazione in stile Sandra Milo (con “Massimo, Massimo” al posto di “Ciro, Ciro”) è stata costretta a prendere momentaneamente le redini del programma.
Si è partiti con un fatto di per sé curioso: con lo studio vuoto, Giletti, collegato da Mosca, ha intervistato il professor Massimo Cacciari in collegamento dalla Calabria. Uno degli episodi che ha scatenato i commenti sui social…
Poi c’è stata una lunga intervista alla portavoce del ministro degli esteri russo Lavrov, Maria Zakharova, particolarmente arcigna nei confronti del conduttore, al quale sostanzialmente ha pure dato del bambino…
C’è chi, come Luciano Capone del Foglio, ha fatto notare come, pur essendo Giletti a Mosca, il confronto tra i due sia avvenuto in videochiamata…
Durante il successivo dibattito con gli ospiti in studio da Roma – nel quale l’intervista alla portavoce di Lavrov è stata criticata – Giletti ha avuto un mancamento. La trasmissione è stata interrotta, la regia ha mandato in onda alcuni minuti di pubblicità terminati i quali come “supplente” è intervuta Myrta Merlino, una delle ospiti in studio, nonché conduttrice de “L’aria che tira”.
“Massimo, l’avete visto, ha avuto un mancamento”, ha detto la Merlino.
Successivamente il conduttore è ricomparso in collegamento da Mosca, ma da una ambientazione interna, dopo essersi ripreso fisicamente: “Fuori – ha detto Giletti – c’era molto freddo, probabilmente mancanza di zuccheri, qualcosa, e ho avuto un mancamento, purtroppo capita”, ha detto. E ha aggiunto: “Quello che mi dispiace è che il confronto serve. Poi loro possono anche non rispondere, però se continuiamo a non tentare di metterli di fronte a determinate situazioni rischiamo di trincerarci tutti dentro a questa storia”.
Prima del malore di Giletti, il direttore di Libero Alessandro Sallusti aveva abbandonato in polemica la trasmissione, contestando la conduzione dello stesso Giletti e parlando di “sceneggiata”: “Pensavo – l’attacco di Sallusti – fossi andato a Mosca per parlare al popolo russo - Mi trovo davanti a un asservimento totale di fronte alla peggiore propaganda che ci possa essere. Dovresti dire che quel palazzo (il Cremlino, ndr) è un palazzo di merda, lì il comunismo ha deciso i più grossi crimini della storia dell’umanità. Rinuncio al compenso pattuito ma non ci sto a fare la foglia di fico a quei due coglioni che hai lì di fianco (riferendosi agli ospiti russi accanto a Giletti, tra cui il conduttore Vladimir Soloviev), me ne vado”.
Poi a Giletti è arrivata la solidarietà del leader della Lega Matteo Salvini.