Locali esclusivi (ma anche appartamenti di lusso come la “Terrazza sentimento” del caso Genovese), party a base di sesso e droga, ragazze che fanno soldi, tanti soldi, concedendosi a vario titolo: è la Milano notturna, nascosta ai più ma comunque in qualche modo accessibile (pagando, si intende). La Milano raccontata da MOW, in un servizio che ha caratterizzato una buona parte di “Non è l’Arena” su La7.
“Un racconto – ha detto il conduttore Massimo Giletti – possibile grazie all’intraprendenza di Moreno Pisto, il direttore di Mowmag, il quale ci ha condotti in questo locale notturno”.
Ma prima si è entrati in punta di piedi, in queste notti. Notti in cui ci sono giri di ragazze, luoghi con tavolate tutte al femminile fatte da giovani che aspettano di essere abbordate: “Aspettano il pollo da spennare – conferma al microfono di MOW una che questi posti li frequenta e li conosce bene – sanno che in questo ambiente lo trovano facilmente, magari sono anche cose in gruppo, quindi sei con l’amica, la cosa ti va via più veloce, perché da sola magari ti rompi un po’, invece con l’amica ti diverti. Sono ambienti dove non mi vergogno neanche di farmi vedere, perché comunque ci vanno tutte per quello, quindi sono una in mezzo a tante”.
E ancora: “Durante la serata puoi incontrare persone e di solito dopo cena si va in hotel, si fa quello che si deve fare e ci pagano”. Quanto? “Di solito minimo 500, minimo 500, per arrivare a cifre più alte come può essere anche 2.000. Poi dipende a volte se è tutta la notte o si fa festa. Sai com’è, ci si droga un po’”.
La famigerata “botta”: “Anche al ***** magari vado in bagno e mi faccio la mia botta insieme alla mia amica con la persona che c’è la dà. E poi sai, lì te la danno proprio come se niente fosse. E poi vivi meglio la situazione: io per esempio quando mi drogo in questi casi sono più tranquilla, più rilassata, mi diverto di più. Poi in questi locali dove dovrebbero controllare tantissimo perché sono gli ambienti che più si addice in realtà sono quelli in cui controllano di meno e anzi se da domani mettono la polizia alla porta del bagno la gente non va più a mangiare”.
E proprio mentre la intervistiamo, la ragazza riceve una chiamata per fissare un appuntamento per l’indomani: “Ci troviamo alle 8 davanti al *****. Porta i preservativi, che io non ce li ho”. Quindi ci spiega: “Ecco, per esempio questo era un cliente che devo vedere domani. Anche lui mi paga 1.500 per un’ora. Pochissimo. Per una ragazza che ci impiega magari 10 minuti, apre le gambe e il gioco è fatto: hai fatto lo stipendio di una persona normale o anche di più, quindi fai questo un po’ di volte e arrotondi. A 20 mila euro al mese ci arrivi”.
E di posti in cui si va a “predare” a Milano ce ne sono diversi. E secondo la nostra insider a essere volontariamente predate (o ad adescare) ci sarebbero anche delle ragazze note nel mondo dello spettacolo e della televisione: “I locali a Milano sono… ce ne sono tanti [fa i nomi, ma… ndr]. Sono ambienti che costano tanto, trovi gente che spende di più. Anche al **** i signori vanno lì per spendere. Ci sono uomini perbene, o anche ragazzini, però tu sai già che lì è un ambiente di uomini perbene, che pagano perché vanno lì apposta perché sanno che ci sono le ragazze, e le ragazze vanno apposta perché sanno che ci sono loro che spendono tanto in bottiglie, così si avvicinano anche le ragazze, poi… Ma spesso sono anche gli uomini ad andare. A volte ci avviciniamo ai tavoli, balliamo un po’ e il gioco è fatto. A volte sono proprio loro che ti vengono a chiedere «Vuoi bere qualcosa con noi?». Sanno già insomma loro come funziona. Però ti dico anche magari ragazze dello spettacolo, o ragazze anche vanno in tv lo fanno, quindi anche molto famose, che chiedono anche di più, perché queste persone spesso chiedono… più sono famose e più le vogliono. Quindi anche ragazze che magari le vedi, non so, su Instagram, in tv, con tanti follower, poi magari sono le prime. Senza magari perché comunque io ne conosco tante”.
Ma le feste e gli appuntamenti vanno in scena anche in case private, in appartamenti di lusso come, appunto, la “Terrazza sentimento”, dove si sarebbero verificate anche le violenze di cui è accusato Alberto Genovese. E a questo proposito la ragazza che ci ha portato alla scoperta delle notti milanesi ci parla anche di Daniele Leali, ritenuto molto vicino a Genovese. Le chiediamo se è mai entrata nel giro: “Personalmente no, però ho una mia amica che andava a tutte le feste e mi diceva «Vieni, vieni, ci divertiamo, c’è un sacco di droga». Mi avevano anche chiesto di andare una volta, meno male che non sono andata, vedendo insomma com’è andata a finire, però so che anche lì pagavano bene per andare. Poi se facevi di più, sai… pagava anche tanto. Quindi comunque anche lì c’era tanta gente famosa”. All’amica sarebbero stati dati 1.000-1.200 euro: “Una così così, oddio, per andare là, far festa, divertirsi. Infatti spesso mi diceva «Vieni, vieni», però non sono mai andata”.
E Leali? “Leali sì, era sempre con lui. Però Leali ancora adesso è in giro, comunque, frequenta ancora tanti locali, e si sa che era sempre con lui. Frequenta locali come *****, l’ho visto varie volte. Ma gira un po’ tutti i locali in realtà. Lo vedo sempre un po’ ovunque”.
A commentare il servizio di MOW, in studio, anche l’influencer Asia Gianese, attiva anche a Dubai. Gianese si dice estranea alle dinamiche per così dire “da escort”, ma altre, come racconta la nostra insider, ci pappano: “Ci sono viaggi che pagano diecimila euro al giorno facilmente. Quindi cinque giorno sono cinquantamila euro. Senza arrivare a fare robe assurde. Viaggi all’estero, come può essere Montecarlo, Dubai, sai i soliti posti dove vanno tutte… tutte le… ragazze. E anche a Tulum, Parigi, Londra”. E a Dubai come funziona? “A Dubai io sono stata una volta e sì mi avevano pagato 15 mila euro per una settimana, però una mia amica che va là la pagano molto di più. Lei avrà preso anche 50 mila euro. Sì sì, facilmente. Poi vedevo le ragazze che andavano a cercare e lì trovi subito. Perché vabbè, anche lì si sa…”
Ci sarebbero anche pratiche più estreme: “Come quella ragazza che si è fatta cag*re in bocca per… non mi ricordo quanto, mi pare 50 mila euro. È una cosa che esiste da tantissimi anni. Però in realtà non c’è bisogno di arrivare a così tanto. Lì se vuoi li fai in un attimo 50 mila euro, senza arrivare a queste «estremità». Penso poi che ci siano in tutto il mondo, non solo a Dubai, queste cose. Le perversioni purtroppo sono tante”. E cita alcune delle pratiche.
Poi arriva il momento di entrare alla festa “proibita”: “Non sarà la solita festa a tema sessuale – si leggeva nell’invito – Potrete sbizzarrirvi con i vostri outfit vintage e una nota porno che non guasta mai”. Il tema? Il proibizionismo degli anni Venti, con tanto di nani e donne cannone. E sesso. Sul palco, ma a quanto pare, volendo, anche nel privé. Immancabile, poi, la droga… Il tutto così, all’improvviso, a Milano.
Qui sotto la puntata completa di "Non è l'Arena". La parte sul servizio di MOW è tutta quella finale, da 2 ore e 25 minuti circa in avanti.