No, stavolta niente impronte riconducibili ad Andrea Sempio. Infatti, dai risultati emersi dai rilievi fatti su alcune impronte repertate nel 2007, non è uscito fuori il nome del nuovo indagato per concorso in omicidio. Questo il risultato delle nuove analisi fatte all’esterno della villetta di Garlasco, dove diciotto anni fa è stata uccisa Chiara Poggi. Infatti, le uniche impronte riconducibili a una, o più, persone in particolare sono quelle di un carabiniere (anulare destro, che è intervenuto sulla scena del delitto dopo l’omicidio) e di Marco Poggi (dito medio), fratello di Chiara e amico stretto proprio di Andrea. Si tratta di impronte trovate sulla porta d’ingresso e sul portone del garage. E cosa sta a significare questa “scoperta”? Nulla, primo perché Marco Poggi nella villetta di via Pascoli ci viveva insieme a tutta la famiglia. E secondo perché le impronte non sono databili. Quindi non dimostrano affatto che Marco era a Garlasco piuttosto che in Trentino in vacanza con i genitori. Impronte che nulla aggiungono e nulla tolgono allo stato dell’indagine. Invece, le sei impronte trovate sui resti della colazione, una confezione di cereali e su un sacchetto della spazzatura, appartengono a Chiara.
Quindi nulla che va a sommarsi agli indizi a carico di Sempio, il cui dna sarebbe stato ritrovato sotto le unghie della vittima. L’incidente probatorio prosegue, e non è ancora chiaro se si arriverà o meno a un processo con al centro proprio Sempio. Nonostante le voci che si rincorrono da settimane, secondo cui l’amico di Marco verrà presto arrestato. Nel frattempo l’inchiesta va avanti, come hanno sottolineato i legali dell’indagato: “Come non ci siamo preoccupati di fronte alle indiscrezioni più varie, ugualmente non cantiamo vittoria oggi, per quanto stavolta si possa a ragione parlare di un atto processuale e non della sua ipotesi”. Le nuove analisi sono arrivate dopo che la gip Daniela Garlaschelli aveva incaricato il perito Giovanni Di Censo di analizzare nuovamente tutto. Per mettere un punto sul numero e sull’identità il cui dna o impronte sono presenti nella villetta. Il tutto per completare il carico d’accusa verso Sempio. Una cinquantina le impronte prese in considerazione, e nessuna di queste sembrerebbe appartenere ad Andrea Sempio. Esclusa anche la presenza di impronte riconducibili ad Alberto Stasi, al tempo fidanzato di Chiara condannato nel 2015 a sedici anni di reclusione per il suo omicidio. Una perizia, questa, che non ribalta nulla. Ma che comunque va a inserirsi nel quadro della nuova indagine…