A volte sembra che Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia si facciano i complotti da soli, che se le tirino addosso, le accuse. Hanno sputato in aria ma si sono scordati di spostarsi, anche velocemente. Poi il web funziona in questo modo, se si scopre qualcosa legato a x, i giorni successivi tutti cercheranno di scavare e trovare altro in x. Così la Fondazione Alleanza Nazionale diventa in poche ore uno dei maggiori nemici della svolta conservatrice decantata di FdI. Perché non è molto chiaro come la Fondazione-cassa del partito della premier possa ancora finanziare partiti come Forza Nuova e aiutare la Fondazione Acca Larentia ad acquistare l’antica sede del Movimento Sociale Italiano, senza che questo abbia ricadute sull’immagine del primo partito al governo. La prima inchiesta è di Domani: la Fondazione An avrebbe donato 30 mila euro alla Fondazione Al per l’acquisto della sede romana di un partito neofascista, da cui FdI viene ma da cui, con la svolta di Fiuggi proprio di Alleanza Nazionale, avrebbe dovuto tenersi lontano. La sede, diventata un bivacco di manipoli in cui, il 7 gennaio di ogni anno, si celebra un tributo per i morti della strage del 1978, è un po’ il simbolo dello spauracchio fascista in Italia. E FdI non fa nulla per silenziare la cosa.
La seconda inchiesta è di Repubblica. La Fondazione An, si legge, avrebbe finanziato Roberto Fiore e Forza Nuova usando “soggetti terzi compiacenti con il chiaro scopo di evitare la riconducibilità delle operazioni ai veri destinatari delle provviste di denaro”. Dalla Fondazione An è passato mezzo governo e pure un presidente del Senato, Ignazio Benito La Russa. E ora pare anche che la stessa fondazione, oltre ai 30 mila dati per l’ex sede neofascista, abbia sganciato anche per finanziare l’associazione no vax Vicit Leo, legata sempre a Fiore, che venne condannato dopo pochi mesi per l’assalto alla Cgil nel 2021. Accanto a questi finanziamenti, che secondo la Guardia di Finanza avrebbero eluso “i presidi della normativa antiriciclaggio”, sempre secondo Repubblica, la Fondazione An avrebbe anche dato 25 mila euro al gruppo “Sereni, vittime del Covid”, che tra il 2020 e il 2021 avrebbe fatto partire gli esposti contro Giuseppe Conte e Speranza. I no vax forse hanno creduto al complotto sbagliato e ora potrebbero ritrovarsi foraggiati dai poteri forti, tanto quanto ciò che credevano di combattere.