Da un po’ di giorni i componenti della colonia felina che stanzia qui da me in campagna e che non indulgono in affettuosità da TikTok (non sono randagi, sono selvaggi, nati e cresciuti zigzagando tra volpi e poiane – l’unico loro amico non di razza felina è un Ben, un pastore maremmano che, suppongo, li abbia scambiati per pecore e che li difende dai predatori) ogni mattina, verso le 4:00, sono molto incuriositi dal mio pc. Così, dopo avere cambiato il linguaggio (perché i gatti preferiscano il cinese e non, ad esempio, l’inglese o lo spagnolo, lo sanno solo loro) e avere visualizzato strani codici da programmatore sul mio schermo, miagolando perché serva loro la colazione, si soffermano su tre notizie feline che li appassionano molto. Una è una storia a lieto fine, una è una storiaccia di cronaca nera, la terza è un mistery-thriller con venature sensuali (è un po’ la loro versione di Basic Instinct). L’uccisone del gatto a Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, ha disegnato sui loro volti a chi espressioni di rabbia (occhi socchiusi) a chi di terrore (occhi a palla): un tizio ha ucciso un gatto con un fucile da caccia perché gli aveva camminato sulla gittata di cemento fresco rovinandogliela. Ora, non nego di avere fatto anche io pensieri sul cemento, riguardo al tizio in questione: mi sono venuti in mente i piloni delle autostrade e le fondamenta di alcuni edifici di Chicago, ma sono pensieri attribuibili ai film che ho visto. L’unico sereno e tranquillo sembrava il barone Mariannina, che suppongo essere il capostipite della colonia, perché mangia, dorme e quando arriva col suo passo lento e un po’ gagà gli altri gatti si aprono davanti a lui come le acque del Mar Rosso davanti a Mosè. È sceso dalla tastiera de computer, è uscito, e dopo qualche minuto è tornato con una luparina giocattolo probabilmente persa da qualche ragazzino il giorno dei morti (la luparina giocattolo, in Sicilia, si porta molto come regalo dei morti). Io ho cercato una coppola che gli stesse bene. Ma comunque.
Il mistery-thriller dai contorni sensuali riguarda un personaggio noto che ai gatti della colonia piace molto: Nino Frassica. Credo che abbia lo stesso senso dell’umorismo dei gatti e che veda il genere umano un po’ come lo vedono i felini: surreali; gli uomini, per i gatti, sono surreali. Mentre l’attore si trovava a Spoleto per lavoro è scomparso il suo gatto Hiro. In paese, in puro stile serie Netflix, si rincorrono le ipotesi: è stato fatto scappare? Se n’è andato di sua volontà (in effetti Spoleto è una bella cittadina con tante belle campagne intorno), è stato rapito dai vicini di casa? E come? Lo hanno caricato su un furgone bianco e lo tengono segregato in cantina? La moglie di Nino Frassica e la figlia (nata da una precedente relazione) sono o erano convinte che i vicini c’entrassero qualcosa e hanno provato a fare indagini per conto loro, a tal punto che le donne sono state denunciate per atti persecutori e diffamazione. La colonia felina è molto interessata a questo giallo, ogni gatt* (i miei sono queer – alcuni gatti maschi hanno svezzato dei piccolini facendoli attaccare alle loro mammelle che non hanno latte, permettendo anche a una neomamma di uscire per farsi l’aperitopo con le amiche) ha la sua ipotesi e ad alcuni dà fastidio questa cosa del rilascio delle puntate una a settimana. Quando il Corriere della Sera ha dovuto sottolineare che la moglie di Nino Frassica era una ex por*ostar i gatt* mi hanno guardato straniti, come quando mangio la frutta, come se mi stessero chiedendo: “Ma che minchia c’entra l’ex lavoro della moglie di Frassica con la scomparsa del gatto? Ma che informazione è? Ma vedi che siete surreali?”. Come dar loro torto. Infine, i gatti della colonia sono rimasti commossi e felici dal lieto fine della storia della colonia felina in Sardegna, in riva al mare, nella spiaggia di Su Pallosu, salvata dal gattaro Andrea Atzori, soprannominato dai miei gatti “Atsori Ganzo” (sono fan di Kill Bill). Alcuni si lamentavano, ma la legge è chiara ed è dalla parte dei gattari: le colonie feline hanno il diritto di stare nel loro territorio, se non si trova in città, dove potrebbe dare problemi di salute pubblica. Tra le altre cose, la spiaggia di Su Pallosu è una meta turistica premiata da Tripadvisor proprio per la presenza della colonia. È una bella notizia e sia io che i gatti della colonia ne siamo molto felici, soltanto che da un paio di giorni discutiamo: anche la colonia che sta da me vuole diventare attrazione turistica. In questo momento sono in minoranza. Le mie ragioni stavano prevalendo quando ha preso la parola il barone Mariannina: “Secondo me è cosa buona e giusta fare venire i turisti a godersi la campagna e ad ammirarci mentre ti prendiamo per i fondelli”. C’è stata una standing ovation. Ho cercato di replicare parlando della mia dignità da difendere. Il barone Mariannina ha detto: “Sei un umano. Di quale dignità vai blaterando”, e se n’è andato a ronfare sotto un carrubo. Anche gli altri sono andati via a code alzate mostrandomi i loro ani. Gli psicologi dei gatti dicono che se il gatto ti mostra l’ano è un segno di affetto perché vuol dire che ha fiducia in te.