Pierina Paganelli, Liliana Resinovich, Chiara Poggi. Donne uccise due volte: prima dalla mano di chi le ha strappate alla vita, poi dal circo mediatico che le ha trasformate in carne da talk. La cronaca nera non è più cronaca, è intrattenimento. E le telecamere non cercano la verità: cercano share. La scena non è più del delitto, ma di chi ci gira intorno. L’unico indagato per l’omicidio di Pierina, Louis Dassilva, diventa protagonista di una telenovela condominiale in salsa noir, con due donne – l’amante Manuela Bianchi e la moglie Valeria Bartolucci – che si accapigliano in diretta come fossero uscite da un casting per “Melrose Place”. Lui dice d’essere innocente, loro lo difendono, poi si accusano. Si urlano addosso, arrivano alle mani. Il pubblico si divide come fosse Sanremo. Ma le inchieste sono un’altra cosa. Eppure a far rumore non sono gli atti giudiziari, ma il barattolo di yogurt, la “cam 3” e i riti voodoo, come se fossimo in una sceneggiatura scritta da David Lynch. I consulenti legali sono ovunque, con l'agenda più fitta di un influencer. Davide Barzan, investigatore privato, passa da una tv all’altra, come fosse l’inviato speciale del mistero.


Poi c’è il caso Resinovich. Liliana scompare nel 2021, viene ritrovata morta in un boschetto. Per mesi si parla di suicidio. Il marito, Sebastiano Visintin, è ovunque: in studio, nei salotti tv, nei collegamenti dal Carso. Frasi fredde, outfit impeccabili, e un’apparente calma che per il pubblico è già sentenza. Ora è indagato. E anche il suo avvocato ammette: «Spero che smetta di andare in tv a dire sciocchezze». E mentre Sergio Resinovich, fratello di Liliana, chiede giustizia, Claudio Sterpin, l’amante, si concede alle telecamere. Tutti in scena, mentre della verità si perdono le tracce come impronte nella sabbia. E il Garlasco-bis? Anche lì, il dramma è uno show. Alberto Stasi, condannato in via definitiva, parla dalle Iene. Andrea Sempio, ri-indagato, si difende da “Chi l’ha visto?”. Il suo legale, instancabile, è in tv più di Fiorello. Intanto, la verità resta sotto le unghie di Chiara. Nel frattempo, le vittime stanno in silenzio. Senza voce, senza difese. Ma tutti, attorno a loro, continuano a parlare. A litigare. A esibirsi. Perché oggi, più che sapere chi ha ucciso, vogliamo sapere chi andrà in onda domani.

