Bonolis-Bruganelli, la coppia scoppiata. E quindi la separazione la si sarebbe dovuta annunciare con un'intervista “esclusiva” (a Vanity Fair o chi per loro, in principio era Verissimo). Epperò due mesi fa, 12 aprile per l'esattezza, ci aveva preso in pieno Dagospia, con una “dandolata” delle sue, anticipando la notizia. “È arrivata al capolinea la storia tra Paolo Bonolis e Sonia Bruganelli. Dopo 25 anni insieme e 3 figli, è finito l'amore ma non la stima e l'affetto [...]”. Gli (ormai) ex coniugi reagirono col solito schema alla Totti-Ilary. Indovina? Smentite su smentite, di cui una in video da bordo piscina. “Sito di fregnacce”, l'insulto in ammollo. “Abbiamo smentito per riprenderci quello che era nostro [...]”, dice adesso Bruganelli a Vanity Fair. “Era una notizia che avremmo dovuto dare noi per primi a chi di dovere [...]”, rilancia Bonolis. Ohibò che significa, mica avranno “venduto” lo “scoop”?
Che poi già dormivano in case separate, parola dell'opinionista. “È un segno di civiltà”. Non per mancata attrazione fisica - almeno da parte di lei - come lascia intendere la chiacchieratissima. “Non riuscivo più a vivere con entusiasmo alcune delle cose che fanno parte di un rapporto di coppia. Da quando è morto mio padre, poi, ho proiettato il legame che avevo con lui su Paolo, il quale così è diventato un amico, un confidente [...]”.
Ma ci tengono a chiarire, zuccherosi all'unisono: “Siamo più uniti che mai... Il sentimento è forte [...]”. Per chi si lascia come loro...
Frasi che sembrano più a uso e consumo di un pubblico che non vogliono deludere, gestendo perciò una rottura col manuale del bon ton sotto il braccio, e tanto di foto-copertina (fintamente?) idilliaca (lui, meno). Che quasi ben venga, per assurdo, il siparietto del Pupone e dell'ex letterina. Almeno sono sinceri, con tutti i loro limiti. Rolex che volano inclusi.
E poi ci siamo noi, quei disgraziati dei giornali, che come per l'epopea precedente finiremo a fare il conto dei flirtarelli da spartirsi. Che il conduttore non aspetta nessun ripensamento, famo a capisse.