Ma quanto è bello Damiano David con la sua allure internazionale, il pischello partito da X Factor col complessino che teneva a scuola, i Maneskin, e approdato alla fama mondiale, l'America lo ha adottato, però lui, umile, ci ha comunque concesso la grazia di venire super ospite all'ultimo Festival di Sanremo. Che sapore abbia la carbonara non lo ricorda nemmeno più, oramai conosce solo quello del successo wordlwide. Ma sarà davvero così? Il 16 maggio corrente mese rilascerà il suo primo disco da solista, 'Funny Little Fears'. Nell'attesa, siamo andati a curiosare come se la siano cavata i tre singoli partoriti da costui finora sul mercato mondiale. Numeri alla mano, quelli delle classifiche di vendita, l'amara risposta è: un triplice disastro. L'esordio 'Silverlines', distribuito solo in Italia, ha raggiunto come picco assoluto l'ottantacinquesimo posto. E hai detto caz*i, Damià. Decisamente meglio 'Born with a Broken Heart', sì la canzone che negli ultimi mesi vi usciva pure dal tostapane. Ma forse ci si sarebbe aspettati qualcosa di più, essendo singolone di punta. Quasi non pervenuta, invece, 'Next Summer', nonostante il nostro nel videoclip si sia mostrato desnudo. Gioia per gli occhi a parte, non se l'è filata, relativamente, nessuno. A parte il Kazakistan dove il pezzo ha sfiorato la top 10 in classifica, piazzandosi ben undicesimo. Potrebbe andare peggio, non sappiamo bene come, ma immaginiamo che potrebbe. Altro che 'Piccole Paure Buffe', qui la nostra superstar starà contando le ore che mancano all'uscita del suo primo disco a terga strettissime, porello.
Lanciato sul mercato internazionale dopo averlo ripulito dall'aura rock'n'roll di 'quando era giovane' (Damiano, tieni 26 anni, santo cielo!), non è che il suddetto mercato internazionale l'abbia proprio preso al volo. Una sorta di stage diving in tragicomica assenza di pubblico, potremmo definirlo così l'esordio internazionale del nostro: lui s'è buttato, ma sotto a sorreggerlo non c'era quasi un'anima. Come siamo venuti a scoprire tali mortificanti dati di vendita? Oh beh, aprendo la sua pagina Wikipedia, stanno tutti lì a far ciao con la manina, ma pare che nessuno se ne sia accorto, o abbia voluto fare lo sforzo di un semplice click, prima di incontrarlo vis a vis alle varie presentazioni stampa del disco in uscita. Incensato, celebrato, consacrato superstar, er Damianone nostro. S'è fatto pure la fidanzata americana, Dove Cameron, pare proprio born in the U.S.A oramai. Una bellissima narrazione, ma la fuffa rimane fuffa anche se raccontata in un inglese very cool. How do you spell 85?

L'harrystylesata 'Born with a Broken Heart' se l'è cavata meglio, ma forse non quanto sarebbe stato legittimo aspettarsi. Disco d'oro in patria e in Francia (in entrambe le nazioni, serve raggiungere le 100mila copie vendute quindi good job!), il pezzo arraffa lo stesso traguardo altrove soltanto in Belgio (dove, però, è un po' più facile: basta arrivare a quota 20mila). E poi? E poi basta, perfino in America è rimasto fuori dalla top 10 di ogni classifica possibile. Eppure, lato social, pareva stessero per eleggerlo Presidente. I numeri ottenuti dal singolone di punta negli altri Stati, potete leggerli qui. E comunque ve li riportiamo, per praticità, nel seguente screen, molto spesso non siamo nemmeno nell'ordine delle decine, ma proprio delle centinaia. Ouch.

Stiamo cominciando a comprendere perché, nonostante un iniziale lancio promozionale concesso in patria solo ed esclusivamente chez Fabio Fazio, il nostro David ci abbia fatto la grazia di venire ospite all'ultimo Sanremo lasciandosi intervistare pure da Cattelan, un altro simpaticone nato, nel suo podcast 'Supernova'? Eh, sì. La promo indoor, da principio, non era nemmeno considerata. Ma a una certa gli è toccato di farla. Infine, c'è stato 'Next Summer', singolo masiniano in cui il nostro augura alla ex che col nuovo compagno vada a tutto a rotoli. Però, appunto, in inglese. Il brano, curiosità, non è nemmeno stato lanciato sul mercato americano. Però in Kazakistan è piaciuto: ha raggiunto, lì e solo lì, l'undicesimo posto in classifica di vendita. Chissà che vertigini, ritrovarsi tanto in alto, Damià. A nulla è servito mostrarsi desnudo nel videoclip, una gioia per gli occhi ma, evidentemente, non per le orecchie. Vabbè, comunque ci ha provato.

È bastato e purtroppo basta sinceramente molto meno per etichettare un qualsiasi altro artista come flop pressoché conclamato e senza scampo. Per Damiano David sussiste un trattamento di favore pressoché inconcepibile, una sudditanza riverente e ossequiosa, tanto generalizzata da passar quasi per normale. Come la volta in cui si lasciò intervistare in Italia per una patinata rivista che per fare 'sta chiacchiera con lui scomodò un Premio Pulitzer, Andrew Sean Greer. Ma non sarà un filo troppo? Nessuno sembra accorgersene, MOW lo scrive. Ad maiora!