Una vera e propria strage quella fatta (a parole) da Carlo De Benedetti in un’intervista pubblicata su Il Foglio. L’Ingegnere, come viene spesso chiamato, non salva letteralmente nessuno, e dispensa accuse e cattivi giudizi per tutti. Dai protagonisti della politica attuale e non e dei sindacati, a quelli del mondo dell’imprenditoria. Ma la sua furia sembrerebbe concentrarsi soprattutto su una persona, ovvero il rampollo della famiglia Agnelli, John Elkann: “In quattro anni è riuscito a distruggere il gruppo editoriale che il principe Carlo Caracciolo, suo prozio, aveva creato in circa quindici anni. Un massacro incomprensibile nei suoi scopi. John ha venduto tutti i quotidiani locali, che andavano bene. Poi ha devastato pure Repubblica”. E ancora: “Addirittura avevano messo ad amministrare i giornali uno che allo stesso tempo si occupava della Juventus. Carta e palloni. Non so se mi spiego”. L'astio, se così è possibile definirlo, tra i due imprenditori potrebbe essere nato in tempi recenti, cioè quando nel 2020 la Giano Holding (detenuta dalla Exor della famiglia Agnelli) ha rilevato per 102,4 milioni di euro il 43,78% del Gruppo GEDI (ex Espresso) dello stesso De Benedetti. Ma mica si compra una cosa per sfasciarla, no? “Dipende” dice l'Ingegnere.
Poi arriva una rivelazione che ha dell'incredibile: “Elkann sostanzialmente ha comprato i giornali soltanto per coprire la fuga di Stellantis dall’Italia. Per coprire la deindustrializzazione e la smobilitazione degli impianti produttivi automobilistici di un gruppo che ormai è francese. Per il resto, di come vanno questi giornali mi pare evidente che non gli importi nulla”. Ecco svelato l’arcano dunque. Con una stoccata violentissima Carlo De Benedetti risolve tutti i dubbi che da anni sembrano dannare gli Italiani interessati all’argomento. Ma Fiat è ancora italiana? A quanto pare, stando alle dichiarazioni dell’Ingegnere, no. Per nulla. Una fuga che però sarebbe stata ben celata dallo stesso Elkann attraverso le proprie campagne editoriali: “Vogliamo contare il numero di interviste in cui Maurizio Landini, il segretario della Cgil, parla su Repubblica di Stellantis e della scomparsa della Fiat dal nostro paese?”. La provocazione di De Benedetti, che alla fine dipinge anche un quadro (molto desolante) dello scenario futuro della carriera editoriale di Elkann: “Io capisco soltanto che a opera conclusa alla fine venderanno pure Repubblica e la Stampa. So che ci sono contatti”.