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Delitto di Garlasco, la foto di Marco Poggi in Trentino è un fake? E se nell’originale accanto al padre ci fosse stata un’altra persona? L’ipotesi dell’esperta in fotografia…

  • di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

  • Foto di: Ansa

4 ottobre 2025

Delitto di Garlasco, la foto di Marco Poggi in Trentino è un fake? E se nell’originale accanto al padre ci fosse stata un’altra persona? L’ipotesi dell’esperta in fotografia…
Da mesi non fa che circolare l’ipotesi che la foto che ritrae Marco Poggi in Trentino insieme al padre sia frutto di un fotomontaggio. La fotografa Lia Baccelli su Facebook ha fornito una sua personale analisi dell’immagine, evidenziando diverse criticità. Ecco le sue conclusioni…

Foto di: Ansa

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

Quando Chiara Poggi è stata uccisa il 13 agosto del 2007 la sua famiglia non era casa, ma in vacanza in Trentino. Con i genitori anche il fratello Marco, amico di Andrea Sempio, attualmente indagato per omicidio in concorso. Eppure, per il delitto di Garlasco nel 2015 è stato condannato in via definitiva a sedici anni di reclusione Alberto Stasi, al tempo fidanzato con Chiara. Una sentenza che nell’ultimo anno, con la riapertura delle indagini e l’inserimento di Sempio nella rosa dei sospettati, ha iniziato a vacillare. E se la dinamica dei fatti non fosse quella che ci hanno raccontato per anni? In questo stravolgimento dei fatti si è inserita la possibilità che Marco Poggi non fosse in Trentino con i genitori al momento del delitto. A sostegno della loro versione i genitori di Chiara hanno mostrato una foto che ritrae Marco in compagnia del padre in montagna. Quasi da subito sul web si è iniziato a ipotizzare che si trattasse di un fotomontaggio. Ma è davvero così? Su Facebook la fotografa Lia Baccelli ha fornito una sua analisi sull’autenticità della fotografia: “La foto è certamente analogica, ovvero scattata con strumento a rullino che produceva una pellicola (negativo) dalla quale si realizzava successivamente la stampa. Ne consegue che, anche qualora fosse autentica, non è databile poiché le macchine analogiche non scrivevano i metadati. La foto ha una risoluzione infima, taluni dettagli si perdono, altri tuttavia rimangono. La foto sembra scattata senza apparente uso del flash. L'illuminazione è pertanto da attribuirsi alla luce naturale del giorno”.

La famiglia Poggi al funerale di Chiara
La famiglia Poggi al funerale di Chiara Ansa

La fotografa ha poi evidenziato tutta una serie di criticità che ha riscontrato nell’immagine: “Incoerenza dell'illuminazione dei due soggetti. Osservando il volto del Sig Poggi si può tranquillamente concordare che la luce provenga dall'alto, con una maggior luminosità nella parte sinistra del viso data dalla posizione leggermente inclinata del capo. Fronte, naso e guance proiettano un'ombra piuttosto pronunciata nelle rispettive parti inferiori. Stessa cosa accade sul collo, le cui estremità destre e sinistre e il sottomento sono coerenti con la luce diurna. La cosa è diversa invece per Marco Poggi. La luce sembra provenire frontalmente da destra (guardando la foto), tanto che l'ombra sotto il naso è praticamente inesistente e la parte sinistra del volto risulta più scura di circa l'8%. Un'indicazione particolarmente importante della provenienza della luce ce la offre il collo, non influenzato da cromie più scure di ipotetica barbetta incolta, che a destra è quasi biancastro. La conferma definitiva dell'incongruenza arriva tuttavia dalla porzione di gambe visibili. Se osservate gli arti inferiori, infatti, vi accorgerete che le ombre sono speculari. Le gambe di Marco prendono luce da destra, i pantaloni non proiettano ombra alcuna. Le gambe del padre hanno una luce coerente con l'illuminazione dall'alto prendendo luce da sinistra”. Secondo Lia Baccelli le criticità non si limitano alla luce, ma anche alla posizione dei capelli di padre e figlio: “La cosa più complicata da gestire per utenti di livello anche medio di fotoritocco è lo scontorno dei capelli. Oggi ci sono soluzioni meravigliose, ma intanto vanno sapute usare, poi andrebbe datato l'eventuale artefatto per capire in quale epoca digitale esso sia stato - eventualmente - fatto. Ho inserito l'immagine in Photoshop e ingrandendo del 1200% l'immagine poveraccia scaricata dal web ho notato "un'aura" bianca proprio intorno ai capelli. Un alone che accade proprio ad utenti poco abili nella gestione dei detestabilissimi capelli da scontornare. Alone che invece non è presente sui capelli del padre”. Considerazioni dalle quali ha poi tirato le somme: “Traendo un'ipotetica quanto non indagabile conclusione, potrei sbilanciarmi dicendo che il padre era effettivamente nella fotografia originale e che con lui - altrettanto probabilmente - c'era qualcuno, ma sopra quel qualcuno si è aggiunto Marco Poggi”. Il che, tradotto, secondo la sua analisi, significherebbe che Marco Poggi non era in Trentino con i genitori mentre la sorella veniva brutalmente uccisa nella villetta di famiglia a Garlasco. E se fosse davvero così cosa cambierebbe?

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Foto di:

Ansa

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