Durante la puntata de Lo Stato delle Cose, trasmissione condotta da Massimo Giletti su Rai 3, si è tornati a parlare del delitto di Garlasco, con focus sull’indagine che vede protagonista l’ex Procuratore aggiunto Mario Venditti, delle intercettazioni tra Andrea Sempio e i genitori e sul ruolo rivestito dal maresciallo Silvio Sapone. Conosceva l’amico di Marco Poggi? Era in rapporti stretti con Venditti? A commentare in studio In la giornalista Ilenia Petracalvina, Antonio de Rensis legale di Alberto Stasi, e in collegamento l’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati. Il pm Venditti è stato pagato dai genitori del nuovo indagato per ottenere nel 2017 una veloce archiviazione? Tutto lascerebbe pensare di sì. Al momento Sempio non rilascerà dichiarazioni come comunicato dal suo avvocato/amica Angela Taccia: "Finché non finirà l’incidente probatorio, non parlerà con la stampa. Questa è la linea difensiva. La famiglia parla, ma lui no". Al centro di tutti i 43mila euro che le zie di Andrea avrebbero versato sul conto del padre per toglierlo dai guai con la giustizia. Giletti: “Non mi venite a raccontare che 20 o 30 euro sono le carte da bollo, perché, spendendo migliaia di euro per gli avvocati, uno non si annota 20/30 euro. Gli altri avvocati hanno detto che non hanno mai preso soldi. O li ha presi tutti lei, Lovati… ora sono tutti Santi! Come mi risponde? E poi non le faccio più niente".

E Lovati sbotta: “Ma voi state facendo un’inchiesta per stabilire se c’è stata una corruzione in atti giudiziari o fate un’inchiesta fiscale sulle mie entrate o uscite? Perché così finiamo subito, non ho niente da dire. Mandatemi la guardia di finanza e io risponderò a loro! Non sono tenuto a dirvi che fine abbiano fatto quei soldi. Vi dico solo che ho tre faldoni di documenti che peseranno 3/5 kg, ho svolto la mia attività professionale in modo puntuale e proficuo…". Poi il commento dell’avvocato Antonio De Rensis: "C’è una cosa da queste parole che non comprendo. Non ti sarai impegnato tanto visto che l’ex Procuratore aggiunto aveva capito in 21 secondi che Sempio non c’entrava nulla. Tu avrai studiato 22 secondi, uno in più. Che lavoro puoi aver fatto? Non ho mai avuto la fortuna di incontrare un PM che capisse in 21 secondi che un mio assistito era innocente". Poi Giletti si concentra di nuovo su Lovati: "Se i soldi non sono suoi, secondo lei dove sono finiti quei soldi che, per la Procura e la finanza, non appartengono alla storia dei conti correnti della famiglia Sempio?". E l’avvocato la prende larga: "Ci manca che lo dica il Papa, o il Presidente della Repubblica, manca anche il Parlamento. Non lo trovo anomalo". Alla fine il dubbio resta: a cosa servivano quei soldi?

