Si aprono spiragli per Lapo alla presidenza della Juve? Noi ci speriamo.
Chi frequenta il mondo – e non c’è dubbio che la dirigenza della Juventus “frequenti” - sa che le dimissioni si danno soltanto ove si prospetti la possibilità di “reiterazione del reato” che è una delle tre cause per cui la magistratura può decidere per le misure cautelari (prigione o arresti domiciliari). Ti dimetti, insomma, per non farti arrestare. Lo sanno tutti, dall’Eight Members Club di Londra, nella City (prima si andava al Mook in Notting Hill, ma hanno chiuso, uffa) al Baccarat di New York (anche se io – e qualcun altro - preferiamo l’Olive Tree Cafe per motivi che non sto qui a spiegarvi): se stanno per arrestarti devi dimetterti. Per cui è abbastanza ovvio che in Juventus l’abbiano combinata grossa. (Poi, per carità, può darsi soltanto che Andrea Agnelli e tutto il Cda si fossero soltanto annoiati, vai a sapere, riferisco soltanto quello che si mormora e si suppone in giro).
Il nuovo Dg, nominato in contemporanea con le dimissioni del presidente e del Cda, è Maurizio Scanavino, al vertice di Gedi: ci voleva un uomo di comunicazione, esperto nella “strategia delle crisi” - quei momenti in cui l’immagine di una società vale più dei conti, perché dei conti è meglio non parlarne, se non in presenza di un avvocato.
I consigli, come i bicchieri d’acqua non si offrono mai. Categorico. Ma il “se io fossi...” è permesso dal bonton delle buntan e quindi se io fossi Scanavino prenderei la patata bollente al balzo facendo in maniera che il prossimo presidente della Juve fosse Lapo Elkann, che – ditegli quello che volete – ma di immagine e di rialzarsi dopo una brutta caduta e di gestione della crisi ne sa sulla sua pelle più di chiunque altro.
Sarebbe l’occasione per trasformare la “vecchia signora” nella “nuova signora”, perché oramai – e si sa – il calcio non è fatto più soltanto di vittorie e la “vecchia” signora, anche se vincente, aveva iniziato ad annoiare: i bilanci si fanno su tante voci non solo, oramai, su quelle relative alle vittorie in campo (cosa che, per carità, avveniva anche prima, ma lo “stile” Juventus” sapeva oramai di stantìo) e Lapo sarebbe la persona adatta a traghettare la Juventus nel nuovo mondo, lontano dalla carta stampata, dell’ultraverso multimediale dello slogan e del “pensiero breve” (copyright di Manlio Sgalambro in un libro pubblicato da Adelphi, che con la “vecchia signora” aveva molto a che fare fino a un recente passato).
Siamo in un tempo di gender fluid, di sadofetish, di Diletta Leotta, di commentatori che mostrano augelli in mutande. Innanzitutto la divisa: basta con gli stilisti, gli stilisti sono superati, erano arte applicata alla moda ma oramai l’arte esonda persino da se stessa e così facendo ritorna a se: bisogna applicare l’arte all’arte e forse Lapo sarebbe l’unico a dare l’incarico di disegnare la nuova divisa Drag-Queer a Pedro Almodovar. Minchia lo scrivo e già mi eccito da solo: qualche squadra ha la divisa Drag-Queer? No, sarebbero i primi.
E vogliamo parlare dei “tacchetti”? Ma perché a nessun designer di queste minchie di scarpette da calcio che si fanno sempre più ingegneristiche e noiose ha mai pensato alla moltitudine di rivoli semiotici insiti nella parola “tacchetti”? Sono Drag nane? E si può dire “nane”? Si può dire “tane”? Non lo so, non sono la Murgia. Ma il concetto è chiaro no?
A proposito di ingegneria richiamerei De Benedetti, l’ingegnere inventore della Panda, che lo ha raccontato milioni di volte, di avere detto a Giugiaro: “Voglio una macchina jeans” (tutta bella stretta, però larga in fondo, così ci viene l’orchite) quando dire “jeans” era come ballare nudi. Ecco, De Benedetti al design delle scarpette e dei tacchetti, al posto di “Domani” per entrare direttamente nel dopodomani degli sponsor e degli influencer senza l’orchite perché oramai il culo si fa vedere, come insegna il frontman di Victoria la bassista, e per fare mostrare il culo ai giocatori, sì, ci vuole De Benedetti.
Giocatori alla George Best ne esistono ancora? Di quelli che una volta dilapidavano tranne che per alcol e donne (che dovrebbero essere spese deducibili) ma che adesso dovrebbero avere passatempi assai più complessi, come il mago del trading appena fallito, come si chiama, Bankman-Fried, con la fidanzata nerdissima, Caroline Ellison, che al posto di nerdare come noi conosciamo il termine vivevano un una comune strafatti di anfetamine praticando il poliamore (e c’era gente che praticava poliamore con la Ellison, ma siccome è donna non possiamo dire che se te la poliamoravi era per soldi, per soldi si poliamorano solo i maschi) e – dicevo – se c’è qualcuno che può conoscere, dico in maniera intima, giocatori che poliamorano gender fluid strafatti di metanfetamina questi può essere soltanto Lapo (che non dico che poliamori o usi anfetamine, anzi, secondo me, con la moglie è rinato ed è rinato sano, ma un po’ di esperienza in più – dico, di come gira il fumo di questi tempi – rispetto ad Andrea Agnelli e a suo fratello John, dico, ce l’avrà o no? E insomma che aspettate a darci una nuova signora, maestra del nuovo stile, con capoufficio stampa Gianni Minoli e allenatore Paul Gascoigne? Date la Juventus in mano a Lapo: se io fossi… lo farei.