La verità? È che dovremmo fare tutti come la famiglia del bosco e mandare in culo questa civiltà che ci spreme, che ci chiede tutto in cambio di briciole. E sappiate, io mi sono già preparato il bastone. Della vicenda che riguarda la famiglia che viveva nei boschi in Abruzzo, alla quale sono stati portati via i figli per decisione del tribunale, faccio tre riflessioni. Uno, sui servizi sociali in Italia si dovrebbe aprire un dibattito ENORME. Io, MORENO PISTO, PADRE di una bambina disabile posso alzare la mano e dirlo con grande autorevolezza, perché so che cazzo vuol dire avere a che fare con la burocrazia italiana: è un disastro. Poi per fortuna ci sono le persone, e in Italia noi italiani salviamo l'Italia. Nello Stato in cui lo Stato lascia la scuola, le forze di polizia, i servizi sociali e i pronto soccorso, tutto non va a puttane perché ci siamo noi italiani che ci facciamo un culo così. Ma poi lo Stato ci ripaga separando una famiglia che stava bene e viveva bene nella scelta che aveva fatto. Infatti, la seconda cosa che noto, è che l'ecologismo in questa cazzo di societa è incentivato solo all'interno del capitalismo (la green economy, i post sui social e quelle robe lì). Dove ci si fa tanto belli e puliti ma il verde che piace è quello dei soldi, non certo quello della natura. La famiglia dell'Abruzzo ha compiuto la transizione ecologica più radicale: anziché essere stata premiata, è stata duramente punita. Come se la rivoluzione green non possa andare bene se compiuta in maniera individuale contro la civiltà dei consumi. Il tribunale parla di rischio per la socialità?
E allora vietiamo i social, i cellulari ai minori di 21 anni, se abbiamo a cuore la socialità dei nostri ragazzi. Oppure il periodo del Covid, con l'amico di Travaglio che ci rinchiudeva in casa? Poi tutto questo è nato perché i ragazzi si sono intossicati con i funghi. Scusate. Ma allora i nostri ragazzi che si intossicano con i McDonald? Con il cibo di merda con la certificazione dell'Unione europea? Con l'aria che respiriamo? Allora tutti i figli di Taranto togliamoli ai genitori e portiamoli nei boschi. Ah no, nei boschi no. Eh no, c'è il problema dell'istruzione dice qualcuno. In Italia il problema dell'istruzione riguarda tutti i ragazzi. Allora che facciamo, vietiamo i programmi trash di Piersilvio? Questo si che farebbe bene all'istruzione. Nel mio libro, “Resistenza Intellettuale”, parlo di coltivare l'estraniazione come uno dei pochi strumenti di microsalvezza dal controllo tecnocratico della società attuale, e soprattutto di quella del prossimo futuro. Dal versetto cinquantaquattro: “Rendersi eremiti, contadini guerrieri, medidatori viandanti, esploratori di luoghi e coscienze è un altro modo per essere lucidisti. I partigiani combattevano nei boschi, nelle montagne. Quindi ripopoliamo i borghi, le biblioteche teniamole aperte anche la notte. Diffondiamo la gratuità, coltiviamo la terra e l’anima, cerchiamo le nostre salvezze spirituali”. E alla fine, è quello che ha fatto la famiglia nei boschi.