In Occidente si apre una crepa per via del piano auto del presidente americano Biden. L'Unione Europea ha accusato gli Stati Uniti di aver adottato un provvedimento discriminatorio. Non solo, ha anche minacciato un ricorso all'Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto), che potrebbe dare il via a una guerra di tipo commerciale. Il piano, approvato la settimana scorsa dal Senato americano, prevede incentivi fino a 7.500 dollari per l'acquisto di auto elettriche. Il provvedimento, però, unisce l'ammontare dei sussidi ottenibili dai consumatori alla quota di produzione negli Usa. Più la percentuale di materie prime è alta, maggiore è l'entità del sostegno pubblico per i clienti. Con questo si punta ad accelerare lo sviluppo di una filiera elettrica negli Usa, e di conseguenza ridurre la dipendenza dalla Cina. Il rischio però è quello di penalizzare anche l’Europa e i tanti costruttori che dal Vecchio Continente esportano vetture in Nord America. Il piano Biden, infatti, equipara alla produzione domestica quella realizzata in Paesi che traggono beneficio dai trattati di libero scambio con gli Usa, ovvero Messico e Canada, escludendo però tutti gli altri.
Il portavoce della Commissione Ue, Miriam Garcia Ferrer, ha dichiarato che: “Riteniamo il provvedimento discriminatorio verso i produttori stranieri e a vantaggio di quelli statunitensi. Ciò comporterebbe l’incompatibilità della norma con il Wto e quindi invitiamo con urgenza gli Stati Uniti a modificarla”. In caso contrario il rischio è quello che anche i Paesi Ue finiscano per approvare sussidi protezionistici per tutelare la produzione domestica e continentale. Tuttavia al momento nessun governo europeo ha adottato simili restrizioni. Un'eventuale guerra Usa-Ue sugli incentivi si trasformerebbe in un inferno produttivo per gruppi globali come Stellantis, Volkswagen e Ford. Non è un caso che gli stessi costruttori abbiano criticato il piano di Biden chiedendo di includere trai fornitori ammessi anche i Paesi che partecipano ad alleanze militari con gli Usa, ovvero i membri della Nato. In caso contrario l'Amministrazione Usa rischierebbe di rendere irraggiungibile un altro obiettivo dell'agenda Biden, quello di portare al 50% le vendite di auto elettriche entro il 2030.