“Non in linea con il programma": come informa La Nuova di Venezia e Mestre, questa è la motivazione per cui è stato negato il patrocinio alla proiezione, da parte dell'Anpi locale, del lungometraggio del 1945 "Roma città aperta", film di eccelso neorealismo diretto da Roberto Rossellini, che ha consacrato Aldo Fabrizi e soprattutto Anna Magnani, nell'olimpo degli attori e delle scene cinematografiche più memorabili del patrimonio mondiale collettivo. Però il Comune di Marcon, in provincia di Venezia, la cui giunta ha la guida a destra del sindaco Matteo Romanello, ha negato all’Anpi il patrocinio e pertanto se l'associazione vuole procedere con la proiezione è previsto il pagamento (92 euro) d’affitto della sala, che è invece concessa ad uso gratuito durante le manifestazioni patrocinate.
Oltre a polemiche in salsa di cronaca locale, l'episodio è stato commentato anche dalla politica nazionale, ovviamente più che partigiana: di parte. «Interrogherò il governo se ritiene ammissibile questa incompatibilità del capolavoro di Rossellini. Serve una condanna chiara», ha dichiarato in modo esplicitissimo Alessandro Zan, deputato del Pd in quel di Padova. «Il sindaco Fdi di un Comune in provincia di Venezia nega patrocinio e sala al film “Roma Città Aperta”, uno dei capolavori di Rossellini? Nessuna sorpresa, sono fatti così» ha invece esperesso pubblicamente il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.
Però, mentre in Veneto monta la polemica al grido di "All'armi, son fascisti!" da parte di ogni sinistra aggregazione, ecco che da un'altra parte del Belpaese, gli stessi medesimi protagonisti, si comportano in maniera diametralmente opposta. Infatti, in un altro piccolo comune della nostra grande Penisola, ovvero ad Alassio in Liguria, la polemica è all'esatto opposto, proprio ha la forma al contrario, speculare: è l'Anpi locale ad escludere un politico locale per "incompatibilità".
Come informa prontamente Il Secolo XIX nell'edizione locale, il vicesindaco di Alassio, Angelo Galtieri, che è iscritto a FdI ed è candidato alle prossime elezioni, si è visto negare dopo oltre vent'anni dalla prima iscrizione nel 2001, la tessera come socio dell'Anpi: «Quanto sottoscrissi la prima volta la tessera dell'Anpi lo feci con convinzione, perché ero antifascista e lo sono ancora – ha dichiarato Angelo Galtieri al quotidiano ligure – Fratelli d'Italia non fa in alcun modo riferimento al fascismo e al suo interno ci sono persone che come me si riconoscono in un'area di destra moderata e che sono pienamente rispettose della democrazia».
Ma come mai l'associazione dei partigiani ha negato la tessera al vicesindaco? Per gli stessi motivi per cui la giunta in Veneto ha negato il patrocinio alla proiezione del film. La negazione del tesseramento, come ha spiegato ai media il presidente dell’Anpi di Savona, Renato Zunino, è motivata dalla: «evidente incompatibilità, dovuta al fatto che la politica di FdI è completamente diversa dal nostro statuto». E la conferma arriva anche dal circolo di Alassio: «la nostra sezione di Alassio ha ritenuto di rifiutare la tessera a Galtieriì», ha raccontato la presidente locale in Liguria, Franca Oliva, specificando che: «su questa vicenda non intendo fare altri commenti perchè preferisco evitare di alimentare polemiche».