Se vedete un ciclista andare a velocità costante senza pedalare per un bel po’ di strada, potete iniziare a pensare che forse si tratta di una bici elettrica fuorilegge, perché truccata. Esatto. Non solo auto e motorini, ma anche biciclette e monopattini elettrici. A Milano, la città italiana dell’elettrico per antonomasia, su 1258 controlli, racconta Milena Gabanelli, solo 5 sono le sanzioni fatte, perché spesso l’inganno è nel motore e non si può certo smontare un mezzo in mezzo alla strada. Nel 2022 in Italia sono state vendute 295mila e-bike e i monopattini non sono da meno, raggiungendo le 150 mila vendite nel 2020, raddoppiando le cifre del 2019. Aumenta la circolazione di mezzi tanto nuovo e poco normati, quindi aumentano i paletti e i tentativi di gestire una situazione in crescita nelle città più green di Italia.
Ma, come spesso capita, la toppa evidenzia il buco e non risolve il problema. Bisogna andare a leggere l’articolo 50 del Codice della strada del 2022: per quanto riguarda le bici elettriche, definite pedelec, il motore non deve superare i 250 W e non può essere in funzione quando la velocità del mezzo supera i 25 Km/h o se il ciclista smette di pedalare. Peccato che online si trovino in vendita bici con motori da 2000 W e con velocità superiori a 50 km/h. Questo perché le bici elettriche considerata sono quelle con motori che assistono la pedalata, mentre non si dice nulla sui veicoli che la sostituiscono. Regole simili anche per i monopattini, che non possono superare i 6 km/h nelle aree pedonali e i 20 in strada, montando un motore al massimo da 500 W. Il problema? Che la legge punisce chi li usa, non chi li produce. Questi ultimi, però, spesso vendono in dei siti tutto l’occorrente per modificare il proprio mezzo, senza commettere alcun illecito.
Modificare i motori è ormai fin troppo facile. È possibile infatti montare degli elementi ai circuiti del motore, in grado di sbloccarlo o farlo tornare alle condizioni originarie senza particolari difficoltà, rendendo il sistema anche difficile da riconoscere durante un controllo. Senza contare che è possibile manomettere il contatore della velocità, in particolare nel caso delle bici, grazie a dei magneti che inviano segnali fallaci al sensore. Magari si pensa a un costo proibitivo e che in qualche modo garantisca una scarsa diffusione di questi kit, ma non è così. Con 100 euro è tuo, con 500 ti arriva a casa addirittura un motore nuovo già impostato. Girare con biciclette e motorini elettrici modificati ti fa rientrare direttamente nel raggio d’azione delle sanzioni per chi circola con un ciclomotore non registrato e si va da 158 euro di multa per la mancanza del certificato di circolazione, fino a 30.599 euro di multa per guida senza patente (ovviamente con delle fasce e delle cifre che oscillano in base alla gravità del contesto).
Il problema resta la sicurezza. I monopattini e le biciclette elettriche modificate potrebbero infatti raggiungere non solo i 45 km/h, ma persino i 100 (come nel caso dei monopattini da gare prodotti a Parma per il mondiale del 2022). Circolare in zone pedonali o con alta densità di persone a piedi a queste velocità, significa rischiare di investire i passanti o causare degli incidenti tra ciclomotori, come un qualunque altro mezzo motorizzato. Purtroppo non si tratta soltanto di ipotesi, se si guardano ai dati dell’ultimo rapporto Aci Istat, che segnalano ben 2.114 incidenti stradali nel 2021 con il coinvolgimento di almeno un monopattino con 10 morti, e 687 incidenti di biciclette elettriche con 15 morti. Numeri triplicati e quadruplicati rispetto al 2020.