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Ecco perché in 20 anni
le auto genereranno il 76% dei ricavi
del trasporto elettrico mondiale

  • di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

25 ottobre 2022

Ecco perché in 20 anni le auto genereranno il 76% dei ricavi del trasporto elettrico mondiale
Nonostante la guerra in Ucraina, la crisi dei chip e la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, questa tecnologia continua a crescere. Secondo il rapporto di IDTechEx nei prossimi 20 anni le auto elettriche genereranno il 76% di tutti i proventi provenienti dal settore dei trasporti elettrici mondiali. Ma affinché questo scenario avvenga si devono incastrare vari fattori

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Il futuro dell’auto elettrica è al centro del rapporto IDTechEx, il quale prevede che nel giro di 20 anni varrà ben il 76% dei ricavi totali del trasporto elettrico. Ad oggi l’industria automobilistica è il settore dei trasporti maggiore, con circa 80-90 milioni di auto vendute ogni anno in tutto il mondo e 1,1 miliardi di veicoli in circolazione, il che lo configura come il maggior responsabile delle emissioni e, quindi, al centro della scena per il cambiamento delle politiche ecologiche. Un mercato, quello dell’elettrico, che ha iniziato a crescere dal 2011 e, passati 11 anni, hanno fatto registrare un aumento esponenziale di vendite arrivando a 6,4 milioni di unità lo scorso anno. Il rapporto IDTechEx prevede inoltre che nel 2022 raggiungeranno quota 9 milioni.

Un prospetto di un'auto elettrica nel prossimo futuro
Un prospetto di un'auto elettrica nel prossimo futuro

Una tendenza di crescita che sembra andare contro qualsiasi difficoltà, dalla guerra in Ucraina alla crisi dei chip fino alla difficoltà di reperire le materie prime per le batterie. L’analisi mette sotto la sua lente di ingrandimento Stati Uniti, Cina, Norvegia, Regno Unito, Francia, Germania, Paesi Bassi, Danimarca e tiene in considerazione le auto a batteria (BEV), ibride (PHEV e HEV) e a celle a combustibile (FCEV), i veicoli autonomi (L2, L3, L4); le batterie agli ioni di litio (NMC, NCA, LFP, al silicio, allo stato solido), i motori elettrici (PM, WRSM, ACIM, a flusso assiale, In-wheel), l’elettronica di potenza (SiC, Si IGBT), il cablaggio ad alta tensione e le infrastrutture di ricarica. Sempre secondo il rapporto, si prevede un aumento delle piattaforme a 800 V, degli inverter al carburo di silicio (SiC), dei sistemi di motori più efficienti e della capacità di ricarica rapida in corrente continua. Non solo, perché registra progressi delle celle a combustibile nei mercati automobilistici.

Tutto questo grazie agli ingenti investimenti delle maggiori casa automobilistiche, come Toyota, Ford, Honda, GM, Hyundai, Volkswagen, Daimler e BMW, che nell’ultimo quarto di secolo hanno puntato progressivamente su queste tecnologie. Ma quel che conta di più, in particolare nell’immediato, sembra essere la disponibilità di idrogeno “verde” a basso costo, prodotto dall’elettrolisi dell’acqua con l’utilizzo di energia elettrica rinnovabile, che secondo l’analisi del nuovo rapporto IDTechEx sarà fondamentale affinché le celle a combustibile rispettino le credenziali ambientali con cui vengono venduti. Inoltre, nell’ambito di questa epocale transizione, bisognerà tenere conto dell’efficienza del ciclo di guida, in grado di far risparmiare energia.

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