D'ora in poi bisognerà prestare molta attenzione alla motorizzazione dell’auto, perché si potrebbe incappare in dei controlli fiscali. La Guardia di Finanza metterà sotto osservazione i redditi di chi acquista auto ibride o elettriche. Questo perché l'acquisto di un'auto simile verrà considerato come segno di una cospicua capacità contributiva. Un cambiamento che è stato segnalato con una nota inviata dal Comando generale della guardia di finanza, in cui si spiega che “ai fini del controllo economico sul territorio, saranno possibili verifiche su veicoli ibridi ed elettrici”. In sostanza essere proprietari di una macchina eco-friendly, sarà considerato come una spia di allarme per le Entrate, che di conseguenza potrebbero avviare accertamenti sul contribuente, ovvero un censimento sui veicoli in grado di insospettire il Fisco. Dall'1 gennaio del 2023 i modelli che maggiormente verranno attenzionati sono quelli con una potenza netta massima superiore a 120 kw per quanto riguarda le auto ibride, e quelle superiore a 70 kw in caso di automobili elettriche.
Le auto elettriche andranno a fare compagnia a quelle di lusso, di grossa cilindrata, d'epoca o storiche dal momento che potrebbero far scattare il controllo delle Entrate. Per quanto riguarda le auto di lusso, verranno monitorate soprattutto quelle che superano i 250 cavalli. Af ar scattare l'allarme del Fisco sarà uno scostamento superiore al 20% tra quanto dichiarato e lo stile di vita del contribuente. Nel caso in cui ci fosse uno sforamento, bisognerà fare i conti con il Fisco, e l'automobilista dovrà dimostrare effettivamente di potersi permettere il mantenimento del veicolo. Se le spiegazioni non dovessero risultare convincenti, partiranno i dovuti accertamenti e si potrebbe incappare in sanzioni e multe.