La guerra in Ucraina ferma la corsa della Russia all'Eurovision Song Contest (in programma a Torino dal 10 al 14 maggio). Gli organizzatori, alias EBU, hanno accolto, dopo le riserve iniziali, la richiesta della TV di Stato Ucraina, che ha chiesto la sua esclusione dalla competizione (con annesso hashtag #EurovisionWithoutRussia, che ha spopolato sul web) alla luce di quanto sta accadendo nel loro Paese, dove Mosca ha dato il via a un'operazione militare, considerata a tutti gli effetti un'invasione.
Russia a parte, la "marcia" per un posto nella finale continua invece per Achille Lauro, vincitore telefonato di "Una voce per San Marino" (alla prima e si spera pure ultima edizione). Il cantante romano, dopo un Sanremo decisamente in affanno (ha chiuso al 14° posto con Domenica, auto - cover di Rolls Royce), gioca la carta europea coi colori della Repubblica del Titano, nel tentativo, nemmeno troppo velato, di inseguire il boom dei Måneskin e ridare smalto al suo personaggio già in declino. A tal proposito abbiamo raggiunto telefonicamente Marco Molendini, tra i più accreditati critici musicali (nonché colonna storica de Il Messaggero) per farci raccontare il suo punto di vista su un artista che ha costruito sulle provocazioni (per giunta scopiazzate da altri) la sua carriera. Il giornalista ha commentato implacabile: "Oltre le passerelle e i costumi per farsi vedere, non c'è altro. I Måneskin? Nessuno può eguagliarli, ma non hanno inventato nulla di nuovo...".
Achille Lauro per San Marino, della serie se fallisci con Sanremo, poi le provi tutte per un pass all'Eurovision.
Sembrerebbe proprio di sì, sicuramente è una seconda chance per lui, e ne ha approfittato, visto che si è aperta questa possibilità. D'altra parte, con un Eurovision in Italia, era anche l'occasione perfetta per avere visibilità.
A "Una voce per San Marino" l'ha spuntata per merito suo o demerito altrui?
Diciamo che ha vinto facile, dai. Visto gli altri...
Ha ascoltato Stripper, brano con cui ha vinto?
Sì, e onestamente non mi sembra un brano che possa cambiare le sorti della musica mondiale (sorride).
Meglio o peggio del sanremese Domenica?
In linea, direi, niente di rilevante e niente di nuovo.
Quella di Achille è a tutti gli effetti una parabola discendente. Da super ospite a Sanremo a tentativo di rivalsa tramite un festivalino di serie B.
Penso sinceramente che abbia avuto anche più di quello che poteva e doveva aspettarsi. In questi casi le parabole possono essere più o meno veloci. Il fenomeno dei Måneskin l'ha anche un po' oscurato, questo va detto, ma oltre a fare le passerelle e farsi vedere con costumi che colpiscono la fantasia, non c'è altro, il suo gioco finisce lì.
I suoi fan replicherebbero: dietro l'involucro c'è un ragazzo gentile. Come se la gentilezza fosse la prerogativa principale di un artista.
Appunto, è una sciocchezza. La gentilezza non basta per giustificare una carriera artistica. Ci sono persone sgarbate che hanno avuto un grandissimo successo, magari anche con merito, ma non è un elemento che fa parte di quel tipo di giudizio.
Considerato il livello dei partecipanti, l'ha stupita vedere Alberto Fortis in lizza per San Marino?
In realtà anche Fortis, che ha una lunga storia artistica, ha bisogno di spazi, quindi ha approfittato pure lui di questa possibilità, non c'è niente di male.
Quella di Achille Lauro, che va a Torino con altro Paese, non è una manovra scorretta?
San Marino è un altro Paese sì, ma è anche un luogo vicino, quindi se esiste la possibilità non ci trovo niente da recriminare, d'altronde in passato ci sono stati musicisti e cantanti italiani che avevano addirittura la dispensa a San Marino per motivi fiscali (leggi Little Tony, ma non solo ndr), non vedo perché non si possa fare lo stesso per motivi canori.
Se riuscisse a qualificarsi per la finale, avrebbe seriamente possibilità di giocarsela, grazie al televoto dei fan italiani?
Non è facile, l'Eurovision è una giungla con voti da ogni Paese, bisogna arrivarci con una serie di circostanze favorevoli.
L'Osservatore Romano aveva commentato così l'auto- battesimo sanremese del cantante: "Non ci sono più i trasgressori di una volta", paragonandolo al gesto di David Bowie che in ginocchio sul palco recitò il Padre Nostro. Che ne pensa?
Chi costruisce una carriera come quella di Achille Lauro ha esigenza di fare queste cose, insomma cose che suscitano curiosità e che fanno parlare. Ovviamente sperava che il finto battesimo avesse più risonanza, che colpisse di più insomma, di fatto era un chiaro escamotage per attirare l'attenzione. Del resto il Festival è stato messo insieme con artisti che hanno cercato il colpo di scena a tutti i costi, vestiti come se sfilassero per Carnevale, quindi anche lui ha inventato questa scena, coerente col suo personaggio.
Questa corsa tricolore a partecipare all'Eurovision, non è un tentativo, nemmeno troppo velato, di replicare il boom dei Måneskin?
Siamo onesti: è difficile che Achille Lauro o qualcun altro possa eguagliarli. Il fenomeno Måneskin è qualcosa che nessuno si aspettava, a prescindere dalla possibile durata. D'altra parte da Sanremo a San Marino la speranza non passa, sempre di santi si tratta.
E dei Måneskin che pensa?
Che hanno avuto una fortuna superiore a ciò che si aspettavano. Certo in Italia sono stati pure molto pompati.
Alla fine sono o meno un fenomeno musicale?
Non saprei rispondere ancora a questo, di sicuro non fanno nulla di nuovo, hanno avuto successo sì, ma senza inventare niente.