Eva Kaili, ex giornalista di 44 anni, nonché vicepresidente del Parlamento Europeo, è tra gli europarlamentari che sono stati arrestati con l’accusa di corruzione. Le indagini sono focalizzate sul Qatar e, in particolare, sull'organizzazione dei Mondiali. Secondo gli investigatori, un paese del Golfo avrebbe tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo, "versando ingenti somme di denaro o offrendo regali di grande entità a terzi che ricoprono posizioni politiche o strategiche di rilievo all’interno del Parlamento europeo”. Coinvolti nell’inchiesta anche altri quattro sospettati, tra cui l’ex eurodeputato socialista Antonio Panzeri, il segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati Luca Visentini, Francesco Giorgi, assistente parlamentare dei Socialisti e compagno della Kaili, e Niccolò Figà-Talamanca della ong No Peace Without Justice. Dopo la bufera Kaili è stata espulsa dal suo partito, il Pasok, per decisione del presidente Nikos Androulakis. Non solo, il gruppo dei Socialisti e Democratici all'Eurocamera l’ha sospesa con effetto immediato e la polizia ha apposto i sigilli ai suoi uffici, mentre il quotidiano belga L'Echo riferisce che nel suo appartamento sarebbero stati trovati sacchi di banconote e fermato anche il padre. Quindi, anche oggi, la rivoluzione da parte delle donne che ricoprono incarichi di potere possiamo attenderla per domani. O, quantomeno, non è passata per i corridoi dell’Europarlamento. Niente storia con una protagonista coraggiosa e irriducibile ma, stando a quanto emerso dall’inchiesta, più vicina a un giro di mazzette. E anche oggi, la rivoluzione al potere delle donne la aspettiamo domani.
C’è da dire che fino a pochi giorni fa, nel suo intervento a Strasburgo, difendeva candidamente in aula i progressi compiuti dal Paese del Golfo nell'ambito dei diritti, in vista dei Mondiali di calcio in corso: “Oggi i Mondiali in Qatar sono la prova, in realtà, di come la diplomazia sportiva possa realizzare una trasformazione storica di un paese con riforme che hanno ispirato il mondo arabo. Io da sola ho detto che il Qatar è all’avanguardia nei diritti dei lavoratori. Nonostante le sfide che persino le aziende europee stanno negando per far rispettare queste leggi, si sono impegnati in una visione per scelta e si sono aperti al mondo. Tuttavia, alcuni qui stanno invitando per discriminarli. Li maltrattano e li accusano di corruzione chiunque parli con loro o si impegni nel confronto. Ma comunque, prendono il loro gas, hanno le loro aziende che guadagnano miliardi lì. Ho ricevuto lezioni come greca e ricordo a tutti noi che abbiamo migliaia di morti a causa del nostro fallimento per le vie legali di migrazione in Europa. Possiamo promuovere i nostri valori ma non abbiamo il diritto morale di dare lezioni per avere un’attenzione mediatica a basso costo. E non imponiamo mai la nostra via, noi li rispettiamo”.
Le accuse, per tutte le personalità coinvolte sono di corruzione, criminalità organizzata e riciclaggio di denaro. 16 le perquisizioni condotte in sei delle municipalità che compongono la regione di Bruxelles capitale, Ixelles, Schaerbeek, Crainhem, Forest e Bruxelles città, che hanno permesso il recupero di circa 600 mila euro in contanti, insieme al sequestro di computer portatili e telefoni cellulari. Eva Kaili, nata a Salonicco nel 1978, fa parte del Movimento Socialista Panellenico, ed è entrata a far parte dell’Europarlamento nel 2014. Mentre, dal 2004 al 2007 era stata giornalista per Mega Channel e, sempre nel 2007 fu la più giovane deputata del Pasok eletta. La sua nomina come vicepresidente è stata favorita dal sostegno dei socialisti vicini a Panzeri. A Kaili le deleghe dalla responsabilità sociale d’impresa, all’informatica fino alle telecomunicazioni, e il compito di sostituire la presidente Roberta Metsola nei contatti con le associazioni imprenditoriali europee e con il Medio Oriente. Un vero e proprio terremoto che ha colpito l’Europarlamento: “Come sempre, il Parlamento europeo collabora pienamente con le autorità nazionali competenti. Lo stesso vale per questo caso specifico". E, come disse Sandro Pertini in un periodo in cui iniziavano a cristallizzarsi le dinamiche di illegalità durante gli anni di piombo, ‘la corruzione è nemica della Repubblica, e i corrotti colpiti senza nessuna attenuante’.