Oltre 200K follower su Instagram, una vita tra la radio, il suo grande amore, e i dj set in giro per l'Italia. Fabio De Vivo, 40 anni, è stato tra i pochi, se non l'unico, a schierarsi apertamente contro Fedez in questi tempi funestati dalla crisi tra i Ferragnez. "Per me è solo una grandissima operazione di marketing", epitaffia subito il nostro, davvero contrario anche alla polemica che il rapper ("Ma poi che lavoro fa?!") ha tirato in piedi contro Fuori dal Coro, attaccando il conduttore Mario Giordano per le sue - da sempre mematissime - peculiari caratteristiche fisiche e vocali. De Vivo ne ha anche per Rosa Chemical ("Se avesse voluto essere davvero provocatorio, sarebbe andato a baciare Gino Paoli o Morandi, vedi che cartone gli avrebbero tirato!"), e non si risparmia nemmeno nei confronti di Colapesce e Dimartino: "Battistiani e bravissimi, ma anche maleducati perché...". Una buona parola per tutti e sempre puntualissima, lì dove c'è vespaio. Fabio De Vivo scatenato ai microfoni di MOW racconta anche di quella volta con Fedez sulla nave da crociera al largo (del Festival) di Sanremo...
Su Instagram hai scritto “Chissenefotte” della crisi dei Ferragnez. Ecco, è poi vero che ce ne freghi così tanto? L’hype che le si è creato intorno è comunque incontestabile…
Piace sempre pensare che “anche i ricchi piangono”. Scavare nel torbido cercando qualcosa che non va in una coppia vip è qualcosa che si fa da sempre. Ora la gente si è convinta che i Ferragnez abbiano litigato davvero. In generale, interessarsi ai “problemi” di Chiara Ferragni e Fedez è un modo come un altro per distrarsi dai propri.
Hai detto che la gente “si sta convincendo” che loro due abbiano litigato. Hai dubbi su questa presunta crisi?
Sono assolutamente certo che sia solo l’ennesima trovata di marketing. Se anche ci fosse stata una discussione, comunque, sono sicuro che stiano trovando il modo per farne business. Poi, personalmente, a me hanno sempre dato l’idea di due amici che hanno fatto figli. Su Instagram postano ogni momento della loro vita praticamente, e mai che ce ne sia uno di passione o chimica. Si chiamano solo “amo”, come massimo dell’intesa. In ogni caso, tornando sul tema, questo can can mediatico sta servendo a entrambi per l’uscita della seconda stagione della serie Ferragnez. Ho sentito dire che è stata rimandata, è vero?
Si dice che abbiano chiesto uno stop alle riprese…
Ecco, anche questo, vero o no, crea hype. Per quanto con me non stia funzionando: non ho visto la prima e, nonostante tutto questo tam tam mediatico, non vedrò certo la seconda.
Come mai?
Perché la serie Ferragnez è un'operazione che non mi piace a prescindere. Così come tutti quei programmi che hanno a che fare con la cosiddetta vita vera che poi vera non è. Non si vede più del 40 % di ciò che succede realmente. Poi ci sono gli autori, i copioni… vabbè, si sa.
Comunque le storie Instagram di Fedez dopo il periodo di silenzio post-sanremese non ti sono proprio piaciute. Via Instagram, ti ci sei proprio scagliato contro. Cosa non ti è piaciuto della sua polemica con Fuori dal Coro? Lo avevano contattato per chiedergli se fosse gay…
Trovo che Fedez sia stato terrificante in questa occasione. Poteva fare la sua solita uscita per fare hype, per aizzare i suoi fedelissimi follower. Alla fine, è stata la classica “rockettata” che lui fa sul web come in tv. Oramai lui si è omologato, è veramente il classico comunista col Rolex. Vuole dare voce al suo essere un ragazzo che arriva dal ghetto e va benissimo, solo che per la maggior parte del tempo se lo dimentica, anche perché non è più quella persona lì. Allora, ogni tanto gli torna in mente e quindi tira fuori una sparata “fuori dal coro”, tanto per citare il programma (ride, ndr). Solo che in questo caso è stato uno scivolone.
Come mai?
Viviamo in un periodo e in una società che sono molto sensibili alla lotta al body shaming. Gli stessi Ferragnez sono spesso in prima linea su questo tema. E poi, bastava andare un attimo a documentarsi, anche se dubito che Fedez non ne fosse al corrente: Giordano può piacere o non piacere come giornalista, ma stiamo parlando comunque di una persona che ha una sindrome (di Klinefelter, ndr). A causa di un cromosoma X soprannumerario, chi ne è affetto presenta un particolare tipo di voce e altre conseguenze fisiche. Chiedere se ha le palle attaccate allo scroto, solo per prenderlo in giro, è una bassezza. Anche perché Giordano è da sempre molto riservato, non ha mai messo i fatti propri in piazza. Di lui si sa solo che ha moglie e figli. Voglio dire: non è certo Federico Fashion Style che per anni ha voluto perculare tutti volendo far credere a quella messa in scena del suo matrimonio.
Si può dire che in questo caso sia più simile Fedez a Federico Fashion Style?
Lato messa in scena, per quanto riguarda la questione della crisi, assolutamente sì. Tra l’altro, di voci sulla sua omosessualità ne circolano in giro da una vita. Ma, sinceramente, chissenefrega! Nel 2023 non stiamo certo ancora dietro all’orientamento sessuale delle persone.
Però la giornalista gli ha fatto una domanda proprio sul suo orientamento sessuale…
Io credo che ci sia una grande differenza tra intervista e inchiesta: la giornalista ha tutto il diritto di chiedere ciò che vuole. Poi, appunto, quel rumor, vero o no, circola da sempre. E se ti occupi di gossip, perché non fare la domanda? Ma, appunto, si parla di “gossip”, invece Fedez, nelle storie Instagram, ha detto subito che Fuori dal Coro stesse facendo “un’inchiesta su di me”. Altro modo per ingigantire la cosa senza motivo, a mio parere. Ho trovato becero tutto. Da parte di Fedez, intendo.
Addirittura “becero”?
Ma sì, ha fatto queste storie con quella faccia lì, con quegli occhi spiritati, coi capelli tutti spettinati… Mi è sembrato tutto un po’ too much.
Vi siete mai conosciuti personalmente?
Sei o sette anni fa l’ho presentato a un evento a Napoli ma ci siamo limitati a salutarci e a fare una foto insieme. Poi non l’ho mai più visto. Anzi, pensa che l’anno scorso sono stato invitato da un programma tv, a bordo della nave da crociera MSC dove c’era lo spin-off di Battiti Live e ho intervistato tutti gli artisti, sia in gara che “di passaggio” come ospiti. Gli unici due che si sono negati sono stati Achille Lauro e Fedez. Non voglio fare polemica, ma c’era davvero gente con gli occhi a mezz’asta che l’intervista l’ha concessa lo stesso. A me come alle altre radio nazionali presenti, anche a chi era lì "solo" per il suo blog. È questione di sapersi comportare e di saper essere veramente artisti, professionali. Fedez, invece, aveva 700 bodyguard attorno per fare quattro canzoni sul palco - facendo credere di essere stato lì per tutto il tour, quando sarà rimasto mezz’ora. Mi è stato detto: “Fedez non vuol fare l’intervista” e tra me e me ho pensato: “Sticazzi”. Anche qui si vede l’atteggiamento contraddittorio che ha e di cui ti parlavo prima: lui vuole fare quello del popolo ma poi si pone sempre come se stesse al di sopra di tutto e tutti. Stride parecchio.
In questi giorni è uscito il video di un’intervista a Colapesce e Dimartino in cui Colapesce dice di aver “fatto brutto” a uno speaker radiofonico napoletano che gli aveva detto che somigliava ad Amedeo di Pio e Amedeo. Ha aggiunto di aver minacciato di andarsene perché “Sono simpaticissimo finché non mi rompi i coglioni, inoltre io sono l’artista e ci vuole rispetto”. Che ne pensi, da speaker?
Di sicuro, bisogna tenere presente chi si ha davanti. Cioè se intervistassi Ornella Vanoni non mi sognerei mai di prendermi troppa confidenza. Perché ha 60 anni di carriera alle spalle e tutto quanto. Non capisco perché Colapesce se la sia presa così, ma sono convinto di una cosa: se un conduttore di un network gli avesse fatto la stessa battuta, non avrebbe reagito così. Anzi. Lui e Dimartino sono oggettivamente molto bravi, parecchio battistiani. Però, ora che mi viene in mente il video, per esempio, durante un’intervista non è educato tenersi gli occhiali da sole. Vabbè che fa stile, ma o sei Robbie Williams e puoi farla pure col passamontagna, oppure te li levi. In Italia, sinceramente, gli occhiali da sole solo se sei Antonello Venditti. O il cappello sei sei Al Bano. Ecco, queste sono cose che trovo di cattivo gusto.
E il bacio di Rosa Chemical a Fedez durante la finale, da cui sarebbe poi nata tutta la presunta crisi dei Ferragnez, l’hai trovato di cattivo gusto?
Sinceramente è stato un siparietto che faceva parte dello show di Rosa Chemical, pure preannunciato da loro due al Muschio Selvaggio, quindi tutto organizzato. Se proprio devo vederci del cattivo gusto, lo trovo nella reazione di Fedez che ha simulato un orgasmo quando Rosa Chemical gli si è seduto sopra. Poteva fare mille espressioni diverse: fingersi imbarazzato, stare lì e basta… invece ha voluto simulare una reazione così e quella mi è parsa decisamente più fuori del luogo del bacio. Bacio che, ripeto, ci stava benissimo. Per quanto Rosa Chemical avrebbe potuto osare di più…
E come?
Beh, se proprio voleva fare quello coraggioso e sopra le righe, avrebbe dovuto baciare Gino Paoli o Gianni Morandi. Vai da loro, vediamo se non ti tirano un cartone (ride, ndr). Poi a me Rosa Chemical piace come provocatore per la sua ironia. Certo, un cantante è un’altra cosa ma vabbè. Il problema vero, però, arriva quando vuoi fare il personaggio, ma anche il politico, l’artista, il comunista… Senti, scegli una strada che sia una!
Infatti poi da Zoro è saltato fuori che Rosa Chemical non sapesse nemmeno chi fosse Sergio Mattarella…
Appunto, vedi? Favoloso! (ride, ndr)
Ma poi Fedez oggi che lavoro fa?
Questa è la domanda è la più bella (ride, ndr). No seriamente: boh, non lo so… Lui alla fine ha fatto veramente i soldi, quindi oggi quando c’ha voglia canta, ha forse - ma non ne sono certo - ancora una sua agenzia di management… credo possa fare quello che gli pare. Oggi mi sembra un portavoce. Ma di se stesso, più che altro.
Parlando del tuo lavoro, ti è mai capitato un ospite diciamo non propriamente “simpatico”?
No. Di gente nella vita ne ho mandata a fanculo eccome, ma mai sul lavoro. È capitato certamente che non nascesse fin da subito una grande sintonia, magari, ma me la sono sempre cavata col mestiere. Ai tempi di Radio M2O ho lavorato quattro anni in coppia con Selvaggia Lucarelli e quell’esperienza per me è stata davvero il militare. Lei mi ha insegnato tanto su come si vanno veramente le interviste e spero di averle lasciato qualcosa anche io, visto che si trattava della sua prima esperienza in radio.
Ok, ti saluto con una domanda d’inchiesta e fuori dal coro: sei omosessuale?
No. Io tengo alta la bandiera dell’eterosessualità.
Ti ringrazio a nome della categoria donne etero (nello specifico, milanesi)