Ieri sera nella trasmissione televisiva FarWest condotta su Rai3 da Salvo Sottile è andata in onda un’intervista a Fabio Maria Damato, noto sulle copertine patinate per essere (stato) il factotum di Chiara Ferragni. Sono lontani i tempi in cui lui correva dietro a Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa della maison Dior, dicendole quali e come dovevano essere i vestiti manifesto dell’imprenditrice digitale sul palco dell’Ariston. Così come sono lontani i momenti in cui il manager presidiava ogni uscita della Ferragni risultando persino ingombrante e fastidioso ai suoi follower. Basta guardare la serie di Amazon Prime, The Ferragnez, per capire come volesse accaparrarsi la scena. In ogni movimento, in ogni uscita, in ogni telefonata dove protagonista era Chiara, lui c’era. C’era troppo. Peccato che, un anno e qualche manciata di mesi dopo, proprio alle telecamere di Rai3 si sia definito solo “un dipendente di Ferragni”. Ad ogni modo, a tradirlo, ci ha pensato il suo stesso linguaggio non verbale. Che ha mostrato quelle che in gergo tecnico vengono definite “fughe di informazioni”. Ciò significa che con il corpo ha a più riprese smentito ciò che affermava con le parole. Addentriamoci nei non detti.
Alla domanda della giornalista se le mail tra la Balocco e TBS crew relative ai timori che venisse scoperta la portata non proprio trasparente dell’operazione benefica, il linguaggio del corpo di Fabio Maria Damato presenta chiari segni di incongruenza. Che, tradotto, significa che ha risposto mentendo. Su tutto. Anche se non gli è cresciuto il naso come a Pinocchio. Pur essendo mancato poco. Il manager infatti ha risposto “ma io non ho molto da aggiungere non è il caso”. Nell’affermare ciò, ha alzato prima entrambe le spalle e poi ha fatto l’alzata unilaterale delle spalle stesse. La scrollata di spalle viene fatta quando il corpo nega ciò che si è affermato con le parole. A maggior ragione, quella unilaterale, che per definizione è fugace ed impercettibile ad un occhio non esperto, è come se stesse affermando: non credo a quello che sto dicendo. Il tutto condito dal sollevamento delle sopracciglia e dalle braccia sempre incrociate. Un segno di chiusura e messa in protezione. Pur avendo accettato di essere intervistato prova un evidente disagio. Come confermano anche i suoi occhi. È noto come il bugiardo non ami tenere lo sguardo a contatto con il suo interlocutore. Al contrario, preferisce guardare di qua e di là. Proprio come fa Fabio Maria Damato con la giornalista a cui ha concesso un’intervista: fa rapidi movimenti oculari vero destra e verso sinistra. Sbattendo le palpebre anche in maniera piuttosto frequente. Segno anche quest’ultimo di tensione emotiva: “Sto mentendo ed il mio battito palpebrale è accelerato perché temo di essere scoperto”. Questo probabilmente il subconscio del manager. Ma non solo. L’(ex) inseparabile di Ferragni era visibilmente agitato. Addirittura ha parlato della “signora Ferragni” come amministratore delegato delle sue società. Sono davvero lontani i tempi del “noi siamo Chiara Ferragni”. Così, infatti, aveva esordito Damato all’alba della prima serata del festival di Sanremo quando, ripresi dalle telecamere di Amazon Prime, discutevano con l’influencer su quello che sarebbe stato l’impatto del suo monologo sul grande pubblico. Ma torniamo a ieri sera.
Ancora il manager, incalzato dalla giornalista, alla domanda se “Chiara Ferragni avesse bisogno di comprare i follower” (come di fatto è avvenuto dopo il Pandoro-gate) continuava a dire di non saperlo pur essendo lui che gestisce, o gestiva, tutto ciò che ruotava intorno all’imprenditrice digitale. Non a caso, infatti, anche qui sono emersi lo sguardo sfuggente e rivolto in alto a destra, le braccia incrociate e anche il cosiddetto sorriso di falso e di mascheramento. In soldoni, quando proviamo un’emozione autentica di gioia o piacere, il cervello genera impulsi che producono un sorriso che coinvolge bocca, guance e gli occhi. Mentre in quello falso si azionano solamente i muscoli zigomatici. Vale a dire quelli volontari. Ed in effetti l’ex factotum della Ferragni ha esibito per tutta la conversazione quest’ultimo sorriso. Che serve proprio per mascherare le reali emozioni negative anziché manifestarle. Un sorriso che però non inganna chi legge la microespressione che compare immediatamente sul volto del bugiardo subito dopo la scomparsa del sorriso. Infine, interessante è osservare anche la bocca di Fabio Maria Damato. Teneva le labbra chiuse e molto sporgenti, con la lingua che spingeva contro il palato. Un’espressione che esprime rabbia e disgusto. L’apice viene raggiunto quando l’inviata di Far West dice a Damato: “Dal cartiglio emerge chiaramente che il consumatore era portato a pensare che ci sarebbe stata una correlazione tra l’acquisto del pandoro e la benfeficienza”. Ebbene, Damato ancor prima che la giornalista finisca di formulare la domanda, guarda in alto a destra. Questo significa che sta interpellando l’emisfero celebrale destro che è quello dell’immaginazione. Dunque, in quei frangenti, stava “studiando” come rispondere. Non certamente quel che pensava, e sapeva, davvero. Insomma, ieri sera è andata in scena un’altra battaglia che ha visto naufragare la nave Ferragni. Una nave che ha perso anche il suo capitano. Un capitano che come Schettino preferisce naufragare nelle notti brave americane. E allora mi viene da pensare al monologo dell’imprenditrice digitale a Sanremo. Un monologo nel quale accusava l’ex fidanzato di averla definita un suo prodotto. Forse tutti i torti Riccardo Pozzoli tutti i torti non li aveva. Visto che i guai della ex fidanzata e socia sono iniziati quando lui se n’è andato. Anche se si sono palesati solamente qualche anno dopo. Ad ogni modo, visto quanto preannunciato già settimane fa da Gabriele Parpiglia ai microfoni di RTL 102.5, e ripreso a telecamere e testate unificate, l’ex manager sarebbe dimissionario e avrebbe richiesto una buona uscita pari a quattro milioni di euro. Pensatevi liberi. Tutti.