Un altro italiano all’estero è stato maltrattato: si chiama Matteo Falcinelli il ragazzo italiano di 25 anni arrestato dalla polizia di North Miami Beach fuori da un locale di spogliarelliste. Le sue parole: “Quando mi hanno portato in carcere avevo perso ogni speranza: non potevo telefonare a nessuno, mi sono sentito abbandonato nel dolore e nel freddo di quella prigione. Pensavo solamente ‘Ma qualcuno saprà che sono qui?’”. Come nessuno all’inizio sapeva dove fosse Ilaria Salis, in carcere a Budapest da oltre un anno, che ora corre con Alleanza Verdi e Sinistra come candidata per le elezioni europee. Abbiamo chiesto al padre, Roberto Salis, se e quali analogie veda effettivamente tra i due casi e quali con il caso di Chico Forti. Poi ci ha parlato dell’europarlamentare Susanna Ceccardi e della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.
Roberto Salis, che idea si è fatto del caso di Falcinelli?
L'idea che mi sono fatto è che, in modo molto superficiale, è un caso molto simile a quello di mia figlia, in cui c'è ovviamente un sopruso da parte delle forze di polizia e, nel caso di mia figlia, anche dalla magistratura nei confronti di cittadini che evidentemente compiono atti che disturbano il modo di vivere del posto e che vengono perseguiti in modo del tutto sproporzionato rispetto alla gravità dei fatti.
Ilaria era ammanettata in aula, lui lo abbiamo visto con tagli, escoriazioni e segni delle cinghie sul volto e nel video c’era il poliziotto che lo teneva a terra, impedendogli di respirare o quasi. In tutto ciò immobilizzato ancora prima di essere messo in cella.
Il caso di Ilaria viene sempre ricondotto a quelle immagini che sono state viste il 29 giugno, in cui viene condotta in carcere, in catene. In realtà la cosa più grave che ha subito lei non è stato quel trasporto, che tra l'altro perdura da parecchio tempo, ma sono stati i primi 35 giorni, in cui per 8 giorni è stata chiusa in una cella di isolamento, senza carta igienica, senza sapone, senza assorbenti. Il resto dei giorni non le è stato consentito l'accesso a un pacco disponibile in ambasciata che le avrebbe permesso di cambiarsi la biancheria intima e avere la disponibilità di un asciugamano e delle ciabatte per potersi andare a fare la doccia.
Sta dicendo che il problema è antecedente alle manette?
Le manette sono una modalità assolutamente deprecabile di gestione dei prigionieri. I primi 35 giorni di carcere di mia figlia sono stati 35 giorni di tortura.
Secondo lei come mai la notizia di Falcinelli è stata resa nota solo dopo? Anche nel caso di Ilaria la notizia è stata resa nota successivamente.
Nel caso di Ilaria è dovuto al fatto che il collegamento con l'italiano detenuto all'estero era affidato all'ambasciata e i familiari di Ilaria, cioè io e mia moglie, non abbiamo avuto possibilità di parlare direttamente con lei fino al 7 e queste cose ovviamente non sono emerse fin tanto che io e mia moglie non siamo riusciti a parlarci.
Quindi lei non ha parlato del caso finché non è riuscito a parlare con sua figlia?
Io del caso delle torture non ero a conoscenza in realtà neanche il 7 settembre, ma fino al 12 ottobre quando ho ricevuto finalmente una lettera da mia figlia che raccontava che cosa aveva dovuto subire.
Si è parlato molto di quanto sia duro il regime ungherese, ma i fatti di cronaca ci dicono quanto duramente agisce la polizia negli Stati Uniti d'America.
C'è qualcosa di peggio di tenere una donna con le mestruazioni per otto giorni senza assorbenti, senza sapone e senza un asciugamano? Mi chiedo, è molto peggio quello che succede negli Stati Uniti?
Beh, rischiare di far soffocare un ragazzo…
Non è che conosciamo esattamente ancora come è avvenuto l'arresto di Ilaria in Ungheria. Di questo ancora ci manca il dettaglio di come sono stati estratti dal taxi e cosa è avvenuto fino al momento in cui sono entrati nel posto di polizia. Sicuramente sappiamo che sono stati accolti dei poliziotti ungheresi al grido di viva Mussolini e viva il Duce, questo lo sappiamo per certo.
Un esempio di brutalità degli Stati Uniti è stato il caso di Chico Forti.
È un caso diverso da quello di mia figlia, ma sono molto contento che abbia avuto il permesso di tornare in Italia. Quando un cittadino italiano può andare a stare meglio dopo anni di sofferenza non posso che essere felice.
Sono immerse le prime immagini della campagna elettorale di Ilaria, molto discussa.
È molto discussa da chi? Dalla Ceccardi? Al di là della Ceccardi, chi non è d'accordo con questa candidatura? Parte del popolo? Sono persone che votano la Ceccardi e i suoi seguaci. Sono persone che continuano a diffamare mia figlia attribuendole dei reati che non le sono neanche imputati in Ungheria. Continuano con giustificazioni ridicole del comportamento del governo italiano attribuendo il fatto che ci sono ben 2600 italiani nelle stesse condizioni senza prendere in considerazione la realtà dei fatti dei 2600 italiani detenuti.
Ovvero?
Di questi 2600, per esempio 73 sono detenuti in Svizzera, 186 in Germania e sono tutte persone che se qualsiasi persona dal Ministero degli Esteri le presentasse l'opportunità di trasferirsi nelle carceri italiane gestiti dal Ministero di Giustizia italiano, ovviamente rifiuterebbero sdegnatamente perché stanno molto meglio dove si trovano.
Lei come ha preso il dietrofront della Schlein sulla candidatura di sua figlia?
Non continuate a dar retta alle chiacchiere che appaiono sui giornali. La candidatura di Ilaria è stata presa in considerazione da vari ambienti, tra cui il Pd. Ilaria ha ritenuto più opportuno per il suo trascorso politico candidarsi con Alleanza Verde e Sinistra.
Sta dicendo che è stata una scelta di Ilaria e non un dietrofront della Schlein?
Non c'è stato nessun dietrofront, perché c'è stata semplicemente una manifestazione di disponibilità da parte della Schlein, per cui non siamo mai entrati nel merito di valutare una candidatura. Non siamo entrati nel merito semplicemente perché Ilaria ha ritenuto più opportuno perseguire la strada con Alleanza Verde e Sinistra.
Lei è sempre stato favorevole fin dall'inizio alla candidatura di Ilaria?
Sto solo cercando di fare in modo che Ilaria riesca a fare quello che desidera per la sua difesa e per la gestione del suo caso. Io non prendo decisioni, non mi espongo, sto cercando di aiutare mia figlia a venire fuori dalla situazione che si prova.
Adesso però è lei il volto della campagna elettorale.
Io sono al mondo per cercare di fare il bene dei miei figli e della mia famiglia. Se mia figlia decide di candidarsi, visto che non lo può fare da sola, le do una mano.
Non ci ha ancora risposto: è o no d’accordo sulla sua candidatura?
Io sono d'accordo sul fatto che Ilaria esplori tutte le strade che le permettono di uscire da questa situazione vergognosa in cui si trova, in cui è in prigione da 15 mesi, detenuta come prigioniero politico. Quindi tutte le strade che Ilaria deciderà di perseguire troveranno in me un paladino indefesso che si recupererà con la massima volontà, determinazione e forza per aiutarla a raggiungere i suoi obiettivi. Mi auguro che il caso di Ilaria e la sensibilizzazione di queste situazioni intollerabili di violenza nei confronti dei cittadini siano sempre più perseguiti con una forte difesa dei cittadini. Le istituzioni italiane devono fare i patrioti veramente, non a parole. La cosa più importante da fare, se uno veramente vuole dire di essere un patriota, è difendere i cittadini italiani in difficoltà.