“Quando mi hanno portato in carcere avevo perso ogni speranza: non potevo telefonare a nessuno, mi sono sentito abbandonato nel dolore e nel freddo di quella prigione. Pensavo solamente ‘Ma qualcuno saprà che sono qui?’”: sono le parole di Matteo Falcinelli, il ragazzo italiano di 25 anni arrestato dalla polizia di North Miami Beach fuori da un locale di spogliarelliste. Falcinelli, studente iscritto a un master alla Florida International University, appare nel video registrato dalle body cam degli agenti mentre chiede loro di fornirgli il numero di matricola. L’italiano, infatti, nella sua versione riporta di aver subito il furto dei suoi due cellulari all’interno del locale. Dopo aver chiesto aiuto al buttafuori, viene atteso dagli agenti all’uscita. Secondo alcuni, nel corso della discussione l’italiano avrebbe puntato il dito contro uno degli agenti, facendo scattare la reazione: “Non ho diritti?”, sentiamo dire a Falcinelli nel video. I quattro poliziotti quindi lo gettano a terra e lo immobilizzano con un ginocchio sulla nuca (la stessa procedura che aveva portato alla morte di George Floyd). Nel video (pubblicato da Quotidiano Nazionale) si sente chiaramente la voce Falcinelli mentre supplica gli agenti di smettere. Il ragazzo viene poi portato alla stazione della polizia, dove per 13 minuti viene lasciato ammanettato e disteso per terra nella posizione dell’“incaprettamento”. Il compagno di campus di Falcinelli, però, accortosi dell’assenza dell’amico, rintraccia Falcinelli al Tgk Correction Center, dove era detenuto. Dopo il pagamento della cauzione di 4mila dollari, Matteo Falcinelli può tornare libero. Impossibile, però, dimenticare quanto accaduto (i fatti risalgono al febbraio scorso): “Soffrivo come un cane e mi chiedevo cosa avessi fatto di male per meritare tutto quello. Ancora oggi non ho una risposta”, ha poi dichiarato. Inoltre, Falcinelli ha detto di aver subito danni ai nervi delle mani a causa della tensione esercitata dalle manette, e di sentire ancora dei dolori alla schiena. La famiglia ha deciso di sporgere denuncia per le torture subite dal ragazzo, mentre il ministro Antonio Tajani ha sollecitato Jack Markell, ambasciatore Usa in Italia.
Dopo la vicenda di Chico Forti, la sua ingiusta carcerazione e le ipotesi di corruzione della polizia di Miami (qui l’articolo per MOW scritto dalla criminologa Anna Vagli), sta nascendo un altro caso controverso che riguarda un italiano e le azioni delle forze dell’ordine statunitensi. Forti fu costretto a una detenzione di 24 anni, mentre Matteo Falcinelli è tornato in libertà. Ora ha ripreso a studiare, ma le conseguenze psicologiche di quella violenza non saranno facili da smaltire: “Lo sogno ogni notte. Mi sembra tutto difficile, tanto difficile”, sono state le sue parole.