Il destino di Chico Forti, una volta celebre campione di windsurf e produttore televisivo italiano, ha preso una svolta oscura che lo ha catapultato in un incubo giudiziario da cui non sembrava trovare via d'uscita. Almeno fino all’annuncio di ieri da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni. Un vicolo cieco durato più di due decenni e che ha lasciato il nostro concittadino in balia di se stesso. Ah, il patriottismo. Quello che va a compartimenti stagni. Ciò che conta, comunque, è che torni a casa. Il racconto di questa incredibile vicenda inizia con una vittoria da record di 86 milioni di vecchie Lire in una puntata di Telemike. È il 4 giugno del 1990. Quella vincita in gettoni d’oro rappresenta per Forti un trampolino per coronare il suo "sogno americano" tra San Francisco e Miami. Ed infatti Chico decide di investire i soldi ricevuti per conquistare l’altra parte dell’oceano. Prima San Francisco, poi Miami. E proprio a Miami, nel giro di pochi anni, il ragazzo di Trento conquista popolarità prima come inviato di sport estremi e poi come produttore televisivo. Per Chico si aprono così le porte del successo. Vive ormai in una villa con palme e piscina e si sposa con la modella americana Ether. Dal matrimonio nasceranno tre figli. Il suo successo decide però di presentargli il conto sotto forma di house-boat. Perché? Facciamo un passo indietro. Il 15 luglio 1997, lo stilista Gianni Versace era stato assassinato a colpi di pistola nella sua abitazione di Miami Beach. Dopo una breve indagine la polizia aveva chiuso il caso. Ad ucciderlo era stato Andrew Cunanan, uno gigolò omosessuale già ricercato per l'omicidio di 4 persone. Cunanan era gay così come lo era Gianni Versace. Il movente dell'omicidio sarebbe stata la gelosia di Cunanan nei confronti dello stilista italiano. Ma l'identità dell'assassino e soprattutto il movente non avevano convinto nessuno. Era tutto troppo credibile. Fin troppo. In seguito verrà dimostrato addirittura che i due neppure si conoscevano. Dietro l'omicidio passionale poteva esserci qualcosa di più complesso ed il primo ad avanzare dubbi sul suicidio del gigolò fu il detective incaricato del caso: Gary Schiaffo. Qui si arriva al punto di non ritorno perché Forti fiuta il business e decide di ricostruire personalmente la vicenda con un docu-film. Acquista così, grazie al suo vicino di casa – il tedesco Thomas Knott – i diritti sulla house-boat dove Cunanan era stato trovato cadavere. Quello sarà solo l'inizio di un incubo senza fine. Nella ricerca della verità, Chico si spinge troppo a fondo.
Il documentario-inchiesta sulla morte di Gianni Versace va in onda con il titolo "Il Sorriso della Medusa" e, grazie al materiale fornitogli dal dective Schiaffo, ipotizza che alcuni personaggi corrotti della polizia di Miami Beach avessero volutamente coperto i veri responsabili dell'omicidio dello stilista italiano. Sulla base degli accordi presi, il detective Schiaffo avrebbe altresì dovuto consegnare a Chico alcune foto del volto tumefatto di Cunanan. Foto che non sono mai state consegnate facendo così saltare parte del patto economico tra i due. L’ex campione di windsurf con la sua ricostruzione si era infilato in un campo minato. Un campo pericolosissimo che rischiava di mettere in crisi il sistema giudiziario americano, l'immagine della Polizia di Miami e la credibilità di alcuni personaggi influenti... Thomas Knott, il tedesco che aveva aiutato Forti nell'acquisto dei diritti sulla house-boat, era arrivato a Miami nel 1996. Con a carico una condanna alla reclusione in Germania, era sbarcato negli States grazie a dei documenti falsi fornitegli da Tony Pike. Tony Pike era proprietario del Pike's Hotel di Ibiza frequentato negli anni 80 da tutto il jet set internazionale e teatro del video degli Wham "Club Tropicana". Knott e Pike, abili truffatori, divennero presto soci in affari e prospettavano a Chico l'acquisto del Pike's Hotel di Ibiza. L'hotel di Pike era però ormai un hotel in rovina e, a causa dei debiti contratti dal proprietario, controllato al 95% da un'altra società. Chico Forti ne era però totalmente ignaro e pensava che l'acquisto del Pikes Hotel fosse un buon affare. Nel gennaio del 1998 Pike e Forti firmarono l'accordo. Nel frattempo uno dei figli di Pike, Dale, aveva perso il suo lavoro in Malesia e Tony chiedeva a Chico di ospitarlo e di trovargli un impiego. Dale, animato da aspirazioni cinematografiche, si convince a fare rientro a Miami insieme al padre. Sarà lo stesso Chico a pagare il volo per gli Stati Uniti ai due Pike. Tuttavia, due giorni prima della partenza, Tony rimanda il viaggio e chiedeva a Chico di prendersi cura del figlio prima del suo arrivo. Dale arrivava così all' aeroporto di Miami il 15 febbraio 1998 e ad aspettarlo trovava Forti. L'aereo, il cui arrivo era previsto per le 15:30, atterra con un'ora di ritardo. I due, dopo brevi conversazioni telefoniche, riuscirono ad incontrarsi non prima delle 18.15. A quel punto Dale chiedeva a Chico di accompagnarlo al Rusty Pellican, lussuoso ristorante sito a Kay Biscayne dove avrebbe dovuto incontrare alcuni amici di Knott. Ad attendere il giovane Pike a destinazione c'era un elegante uomo di origine ispanica. Chico salutava così Dale dandogli appuntamento il 18 febbraio con l'arrivo in città di Tony Pike. Preso accordi con quest'ultimo, Chico si recava all'appuntamento senza però trovare Tony. Dale era stato infatti rinvenuto cadavere a Sewer Beach, spiaggia semiabbandonata e conosciuta esclusivamente da appassionati surfisti e coppie gay in cerca di intimità. Il giovane era stato ucciso con due colpi di calibro 22 alla nuca. Accanto al corpo, denudato, venivano rinvenuti alcuni effetti personali che ne consentivano l'immediato riconoscimento. Tra questi c'era anche una scheda telefonica: la relativa analisi mostrerà come le ultime chiamate effettuate da Dale erano proprio al telefono del Forti. Il campione di windsurf non lo sa, ma dal primo momento sarà lui il sospettato. Il giorno seguente, infatti, viene convocato al Dipartimento di Polizia come persona informata sui fatti. Per vedere la sua reazione, la Polizia di Miami comunicava falsamente al Forti che anche Tony Pike era stato ucciso. Chico, spaventato, commette un grave errore: mente, dichiarando di non aver mai incontrato Dale al suo arrivo a Miami. Il giorno dopo spontaneamente torna dalla Polizia raccontando come erano andate le cose. Era già troppo tardi. Consegnava così i documenti relativi alla compravendita del Pike's Hotel senza farsi accompagnare da un avvocato. Infatti, prima di recarsi al dipartimento di Polizia, Chico aveva chiesto consiglio al detective Schiaffo. Gary Schiaffo – il detective che lo aveva aiutato nella ricostruzione dell'omicidio di Gianni Versace – lo aveva infatti rassicurato circa la sua posizione. Dopo 14 ore di interrogatorio, Forti veniva arrestato....
"Lei ha diritto di rimanere in silenzio. Tutto quello che dirà potrà essere usato e sarà usato contro di lei in tribunale. Ha diritto ad un avvocato. Se non se ne può permettere uno, gliene sarà affidato uno d'ufficio. Ha capito i diritti che le ho appena letto? Tenendo presente questi diritti, vuole parlare con noi?" Avete mai sentito parlare del Miranda Warning?". Chico Forti veniva accusato di frode e circonvenzione di incapace nonchè di concorso in omicidio per la morte di Dale Pike. L'accusa infatti sosteneva che l'italiano avrebbe voluto acquistare sottocosto il Pike's hotel e, dato che il figlio sbarcato a Miami poteva rappresentare un ostacolo, ne avrebbe pianificato l'omicidio. In prima battuta l'arresto di Forti era stato motivato da truffa, accusa però presto smontata dai suoi legali. Questi misero in luce come, di fatto, Tony Pike possedesse solo il 5% di quello che negli anni '80 era uno dei più sfarzosi hotel della Isla. Chico riusciva così ad uscire dal carcere verso cospicua cauzione pendendo sulla sua testa ancora l'accusa di concorso in omicidio. L'unica "prova" contro l'italiano sarebbero stati dei granelli di sabbia trovati sul gancio di traino dell'auto dopo quarantacinque giorni dal sequestro della stessa. Secondo l'accusa infatti quei granelli provenivano da Sewer Beach. La stessa spiaggia in cui è stato consumato l'omicidio. Grazie ad un ulteriore perizia effettuata su richiesta della difesa veniva accertato come il materiale repertato potesse provenire da una qualsiasi altra spiaggia della zona. L'arma del delitto? Mai ritrovata. Quella che però ha sparato è stata ritenuta compatibile con una calibro 22 acquistata unitamente ad una carabina da Thomas Knott. Ironia della sorte però – sebbene la relativa ricevuta di acquisto fosse stata firmata dal tedesco – il pagamento era stato effettuato con la carta di credito di Chico. Knott era infatti al verde. Il commesso del negozio, sentito come testimone, avrebbe confermato di aver rilasciato la pistola al tedesco. L'esame del Dna sul guanto ritrovato accanto al cadavere di Dale Pike aveva dato esito negativo. Pur tuttavia, il 15 giugno 2000, 12 giudici popolari della Contea di Miami Bay sentenziavano la colpevolezza del Forti, così condannato per omicidio. Chico Forti, una volta al vertice del successo, ha passato da innocente gli ultimi 24 anni della sua vita in un carcere di Miami. Finalmente tornerà a casa. C’è voluto più di un ventennio. Meglio non fare la differenza con l’impegno americano di riportare in patria Amanda Knox.