Il caso di Ilaria Salis, detenuta in Ungheria, continua a far discutere, soprattutto dopo le immagini che l’hanno vista nuovamente incatenata e dopo l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in risposta al padre Roberto Salis. C’è chi pensa che sia giusto che venga processata laddove ha commesso il fatto e chi, invece, ne chiede fortemente il rientro in Italia. Nell’ultima udienza che si è tenuta presso il tribunale di Budapest sono stati negati gli arresti domiciliari alla 39enne, la cui richiesta era di passare dal carcere al domicilio forzato in Ungheria. Abbiamo chiesto all’avvocato Annamaria Bernardini De Pace come valutasse il caso, essendo stata sempre dalla parte dei detenuti, una radicale fin dai tempi di Marco Pannella, ma la sua risposta ci ha spiazzato: “La Salis non si può lamentare se la trattano secondo le regole di quel paese”. E su Mattarella: “Mi ha deluso”. Poi le abbiamo chiesto delle condizioni in cui versa Ilaria Salis nell’istituto penitenziario, quale sarebbe il problema se rientrasse in Italia, e ci ha parlato della Schlein che la vuole candidare per le elezioni Europee. E su Chico Forti?
Avvocato Bernardini De Pace, cosa ne pensa del caso di Ilaria Salis?
Ogni paese ha il diritto di gestire la propria giustizia e le proprie regole. La signora, maestra, chiamatela come volete, è andata in Ungheria perché c’era una manifestazione di destra. Ha trovato lì un manganello e ha partecipato alla manifestazione e dopo non si può lamentare se la trattano secondo le regole di quel paese.
Quindi non trova giusta la mobilitazione dell’Italia nei suoi confronti?
No, non trovo giusto che ci sia il padre che scrive a Mattarella, che dice che bisogna educare il governo, che pretende che la figlia torni. Dobbiamo preoccuparci delle nostre problematiche in materia di giustizia. C’è un poveretto che è stato ventotto anni in carcere perché i giudici hanno sbagliato a condannarlo. Occupiamoci di lui che ha avuto solo 28.000 euro di risarcimento, quando lo stato italiano dovrebbe dargli molto di più. Altro che Ilaria Salis, parliamo di una persona che si è fatta ventotto anni di carcere nelle nostre carceri.
Secondo lei i nostri problemi sono altri. Ma questo non ci impedisce di pensare anche a Ilaria Salis.
Ci rendiamo conto che dobbiamo occuparci di una manifestante di sinistra che è andata lì appositamente contro la destra? Ha scelto lei di andare in un paese che, pur facente parte dell’Unione Europea, sappiamo che ha un governo con cui sicuramente la manifestante non era d’accordo. Ha scelto lei e chiunque faccia una scelta nella vita rischia di avere delle conseguenze e se ne fa carico. Questa è la libertà, questo vuol dire vivere in un’Italia democratica. Se vai in Ungheria dove la libertà evidentemente non esiste è un tuo problema, non nostro.
Ma dov’è il problema se torna quantomeno nel proprio paese?
Io preferisco che resti dov’è. È una persona inutile che fa casini. Io amo le battaglie, ma si assuma le proprie responsabilità. Prima di tutto non è una maestra ma una supplente e poi è stata dodici anni fuori corso prima di laurearsi. Il padre dice al governo di farsi l'esame di coscienza, ma se lo dovrebbe fare lui, visto che ha una figlia pelandrona all'università e attiva a manganellare all'estero. A quarant’anni non ha costruito niente se non il vittimismo, motivo per cui è giustamente in carcere.
Facendo questo discorso rischiamo di sublimare il mito dell’efficienza? Non tutti sono in regola con gli esami, e molti dei nostri politici non sono laureati…
Chi se ne frega della laurea. Ma chiamare docente una che di base pratica l'odio contro gli avversari politici ed è stata supplente solo qualche volta, mi sembra molto superficiale. Tipico della sinistra.
Sta dicendo che è stata avvantaggiata dal fatto che è di sinistra?
Se la stessa cosa l’avesse fatta una di destra contro una manifestazione di sinistra tutti starebbero zitti. Quando, invece, viene toccata una persona di sinistra, la sinistra si solleva, che è la cosa che sa fare meglio di tutte. Loro non sanno governare, ma sanno far sollevare il popolo e indignarsi in continuazione. La scelta della Schlein di candidarla in Europa rende la sinistra complice delle aggressioni della Salis agli ungheresi. Una vergogna. Mi dispiace molto perché sono stata una grande estimatrice di Togliatti e Berlinguer, poi sono diventata una liberale per altri motivi, ma apprezzavo moltissimo il loro modo di parlare e di come difendevano le classi deboli. Oggi non riesco a sopportare questo comportamento disordinato e aggressivo della sinistra. Sono sempre contro e non sono in grado di costruire. Adesso dichiariamo pure guerra all’Ungheria?
Però anche il Presidente Mattarella è intervenuto in merito, non lo avrebbe fatto se non fosse una questione importante.
Mattarella mi ha deluso. Doveva restare neutrale. Spero che i nostri politici non si sbraccino per darle una mano e che rispettino la normativa degli altri paesi.
Però non ci sono al momento prove che incastrano la Salis.
E infatti devono ancora processarla, non è mica condannata a vita. Ma il processo deve essere fatto dalla magistratura ungherese. Non è l’Oriana Fallaci dei nostri tempi e non facciamola diventare ciò che non è, perché si è comportata malissimo, non certo da insegnante. Non ne posso più del finto moralismo, perché se hai avuto il coraggio di fare qualcosa, allora devi avere anche il coraggio di ciò che ne consegue. Pensate, piuttosto a quel poveraccio di Chico Forti, che per 24 anni non ha fatto la vittima e che veramente secondo me era innocente. Apprezzo persone Marco Mazzoli, che si è interessato per tanti anni di una persona che non era neppure suo figlio, piuttosto che la gente che si lascia impietosire dalla Salis.
Mi ha parlato di rispetto e lei è sempre stata dalla parte dei detenuti. Ha visto in che condizioni è detenuta la Salis? Condizioni definite disumane, con topi, scarafaggi e cimici dei letti in cella, l'assenza di assistenza medica, di carta igienica, saponi, prodotti per l'igiene mestruale e spesso anche di cibo.
Non mi muovo a pietà in nessun modo. La prossima volta ci pensi prima di andare a fare casino a casa degli altri.