Al momento mi sembra che l’unico rimosso dai palinsensti Rai che non abbia trovato lavoro sia Filippo Facci che per di più si è dimesso da “Libero” per un cambio di direzione all’interno della destra. L’altro escluso è Roberto Saviano, che però sarà ospite fisso da Fabio Fazio sul Canale 9 e si lamenta molto, parla di “nuovo editto bulgaro” e dice “prima ti massacrano di processi - (mille euro di sanzione pecuniaria per avere dato della “bastard*” a Giorgia Meloni) – e poi non ti fanno lavorare”. Sia Facci che Saviano sono stati rimossi credo a causa dello stesso articolo del “codice etico”: hanno detto frasi infelici, o felici perché libere, vallo a sapere. Corrado Augias, prima sul Corsera e poi su Repubblica, si è lanciato in una “Exculatio non sentita piritatio manifesta” (se non succede nulla ma c’è cattivo odore allora è flatulenza) che preferisco alla versione originale “Excusatio non petita accusatio manifesta” (se non hai fatto niente e ti giustifichi ti stai accusando da solo). Motivo della “exculatio” il suo passaggio dalla Rai a La7: “Non mi hanno cacciato ma non mi hanno neanche trattenuto”. Adesso, mettersi a condannare o quantomeno a spulciare, ideologicamente o anche solo idealmente, i motivi per cui in libero mercato lui ha deciso di cambiare editore senza essere cacciato suona strano. Perché per “trattenuto” cosa intende? Che aveva aperto l’asta tra La7 e Rai, oppure che voleva opera, non so, di inginocchiamenti e sacrifici umani? Per poi dire, più o meno, che a lui piace lavorare in un ambiente che gli piace, legittimissimo, ma se la Rai lo avesse (con soldi o opere di adorazione pagana) “trattenuto” sarebbe diventata simpatica e cordiale? Questo non ce lo dice.
Sono passati da un bel pezzo i tempi in cui il pubblico televisivo si doveva alzare dalla poltrona per cambiare dal primo al secondo canale, e oggi anche i più anziani sanno pigiare i tasti del telecomando quantomeno fino al nove. Eppure azione di libera scelta in libero mercato come quelle di Lucia Annunziata, Bianca Berlinguer, Fabio Fazio (anche lui non cacciato e non trattenuto), Massimo Gramellini, e chi più ne ha più ne metta stanno diventando un affare politico, come se la Rai non fosse mai stata lottizzata; ma si è arrivati anche al punto di distinguere tra lottizzazione buona (manuale Cencelli) e lottizzazione cattiva (TeleMeloni); in molti abbiamo nostalgia del pentapartito, ma allora, se si vuole buttarla in politica e non in caciara si dica “rivogliamo il sistema proporzionale fisso” (alla Maurizio Milani). Perché sinceramente, a molti, credo persino alla maggioranza dei telemorenti (cit. Dago), dove vanno in onda chi è perché non gliene fotte una minchi* catodica.