Finalmente, dopo anni di onorato servizio in Rai, Francesco Giorgino ha completato la trasformazione nel modello di giornalista cui ha sempre aspirato: Bruno Vespa. Il programma di seconda serata su Rai 1 ce l'ha già, l'approccio compiacente pure; gli manca la scrittura di un libro l'anno, poi la metamorfosi sarà conclusa. In Rai dal 1991, conduttore del Tg1 passando dalle cattedre universitarie, è con il programma XXI Secolo-Quando il presente diventa futuro che Giorgino ha compiuto il salto di specie definitivo. Cioè quello da rassicurante mezzobusto tra una notizia e l'altra, a quella di fiero anchorman pro-governativo. Un'insinuazione? Ebbene, basta dare un'occhiata agli esponenti politici ospiti delle ultime puntate per accorgersi che guardano tutti molto a destra: Matteo Piantedosi (Ministro dell'Interno), Maurizio Leo (Viceministro dell'Economia e Finanze con delega alle finanze), Marina Calderone (Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali), Paolo Zangrillo (Ministro per la Pubblica Amministrazione) Maurizio Lupi (leader Noi Moderati) e Giorgia Meloni lo scorso 3 marzo. Nella puntata di questa sera poi, arriva l'ultraconservatrice Eugenia Roccella, Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità. Pari opportunità che a quanto pare, come interlocutori, non tocca agli esponenti dell'opposizione. Cosa non da poco, considerando che XXI Secolo va in onda nella rete del servizio pubblico per eccellenza e, oltretutto, ha l'ardire di voler essere un programma d'informazione.

Già destinata alle teche Rai la memorabile intervista a Giorgia Meloni, quando con sprezzo del pericolo, Francesco Giorgino ha rassicurato la Presidente del Consiglio - anzi: il Presidente del Consiglio - con un temerarissimo “non la metterò in difficoltà”. Sembrava di vedere Fazio con la Ferragni, solo che Fazio di solito giustifica la sua assenza di domande col suo non essere un giornalista. In fondo, il periodo è talmente gioioso e poco complesso da un punto di vista interno e internazionale, che come si può pensare di incalzare una Presidente del Consiglio con domande che non consentano monologhi. Cioè con domande. E poi si sa, Giorgia Meloni è un personaggio così pacato e indifeso, da arrossire in un attimo; neanche fosse la - il- Presidente del Consiglio di un Paese del G7. A quel punto comunque, alea iacta est: via di fendenti. Dopo essersi sforzato di fingere distanza infatti, il conduttore ha dismesso lo sguardo ceruleo e si è lasciato andare a un tono confidenziale: lei che parla inglese così bene dove andrebbe in vacanza, le è piaciuto Sanremo. Eccolo là, il volto umano del potere. Peccato fosse finito il tempo: ci sarebbe piaciuto sapere se Giorgia, oltre a essere madre, oltre a essere cristiana, preferisce il gelato al cioccolato o quello al pistacchio. Questione di narrazione, del resto: abdicando a fare da contraddittorio all'ospite, chiunque esso sia, quello risulterà sempre credibile. Ma soprattutto, il metodo è replicabile: domande tali solo nell'intonazione, simpatia verso il governo in carica, tacita approvazione spacciata per equidistanza ed educazione. Se speravamo che Vespa non avrebbe avuto eredi televisivi, ci sbagliavamo: Francesco Giorgino è già là in agguato, pronto a raccoglierne il testimone. Una volta qualcuno scrisse: “Combatto il giornalismo delle tesi preconcette e dei pregiudizi, il giornalismo militante, quello culturalmente e istituzionalmente rozzo, ma anche quello che non ha il coraggio di manifestare le proprie idee e si autocensura”. Il libro si intitolava Dietro le notizie, editore Mursia, anno 2004: l'autore era un noto giornalista televisivo, tale Francesco Giorgino.
