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Tiziano Ferro papà, Elena Stancanelli: “Se non dice di aver fatto ricorso alla maternità surrogata, ci prende per il culo”

  • di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

4 marzo 2022

Tiziano Ferro papà, Elena Stancanelli: “Se non dice di aver fatto ricorso alla maternità surrogata, ci prende per il culo”
Il cantante ha postato uno scatto social dei suoi due bimbi, Margherita e Andres, avuti insieme al marito Victor Allen. Ferro ha chiesto riservatezza sull'origine dei neonati (di quattro e nove mesi). Un articolo uscito su Repubblica a firma di Elena Stancanelli stronca questa richiesta (e ora l'autrice è messa alla gogna dal tribunale dei social). L'abbiamo intervistata e no, non è contraria alla maternità surrogata né ha simpatie per Mario Adinolfi

di Grazia Sambruna Grazia Sambruna

Tiziano Ferro è diventato papà e la foto che ha postato sui social dei suoi due bimbi, Margherita e Andres, ha provocato reazioni contrastanti. Oltre alle mille congratulazioni, è arrivato anche un discusso articolo di Repubblica a firma dell’autrice Elena Stancanelli dal titolo: “Tiziano Ferro e i figli: quello che non dice una foto sui social”. Il pezzo si pone in maniera molto critica nei riguardi del post del cantante di Latina e ha dato nuova linfa al mai davvero sopito dibattito sulla maternità surrogata. Questo nonostante il fatto che l’artista abbia espressamente richiesto di rispettare la “riservatezza” dei suoi piccoli. Quindi, sostanzialmente, di non fare domande sull’origine dei neonati: adottati? Nati tramite utero in affitto? Ferro implicitamente chiede di non entrare nel suo privato e Stancanelli trova che questo sia un “grottesco errore di comunicazione” da parte dell'artista. Vista la bagarre sui social - c’è anche chi le dà della TERF - abbiamo contattato la donna che è oramai bollata come “nemica (re)pubblica numero uno della Gpa” (Gestazione per altri, ndr) per darle modo di approfondire e chiarire il proprio pensiero. Non ci siamo trovati davanti a un’adinolfiana convinta, anzi, tutto il contrario... 

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La scrittrice e sceneggiatrice Elena Stancanelli

Quindi lei è l’autrice dell’ “adinolfata” uscita su Repubblica in merito alla paternità di Tiziano Ferro… 

Adinolfata? Non posso far passare questo termine. Non ho mai scritto da nessuna parte di essere contraria alla Gpa (Gestazione per altri, ndr). Questo per un semplice motivo: non sono contraria alla maternità surrogata, non lo sono mai stata e, anzi, chiedo a chiunque faccia parte del “tribunale dei social” da cui oramai sono stata condannata, di mandarmi miei scritti di qualsiasi genere in cui io mi sia mai espressa a sfavore della Gpa. Sarebbe impossibile. Chi dice queste cose di me, dimostra solo di non avermi mai letta. 

Noi il suo articolo l’abbiamo letto attentamente. Ci è sembrato una “stroncatura”, come se la questione della paternità potesse essere trattata alla stregua di una brutta canzone… 

Sì, il pezzo è critico. Ma lo è nei confronti della comunicazione intrapresa da Tiziano Ferro. Non è critico verso la maternità surrogata né tantomeno verso la notizia della sua paternità. Faccio semplicemente notare il comportamento di Ferro che, in buona sostanza, dice: “Chiedo riservatezza mentre mi espongo in maniera totale, con i bambini in braccio”. Già qui mi pare che sia tutto un po’ grottesco. 

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Tiziano Ferro (@tizianoferro)

Sa dirmi come mai, per esempio nel caso di Levante - anche lei ha da poco avuto una bimba e l’ha postata sui social -, non sono usciti pezzi in cui si dice che la cantante abbia “ostentato” la propria maternità, non è stato speso l’aggettivo “grottesco” a riguardo e nessuno ha paragonato la sua piccola a una Porsche Cayenne? 

Sono due cose diverse. Se tu sei Tiziano Ferro e metti su Instagram la foto di questi due neonati precisando “non vi dico come sono venuti al mondo”, lo capisci che è un modo di fare arrogante? 

No. Anche perché lui ha chiesto, come fanno molti vip quando gli succede qualcosa (di bello o di brutto), cito testualmente: “di rispettare la riservatezza della sua famiglia”... 

E questa è una presa per il culo: se avessero avvertito tutto questo bisogno di riservatezza, perché postare la foto dei bambini? Inoltre, se io rispetto la tua riservatezza, Tiziano Ferro, tu domani sei morto, non esisti più. Perché tu “esisti” grazie al fatto che "io" non sono riservata nei tuoi confronti. 

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da L E V A N T E (@levanteofficial)

Comunque, resta il fatto che stiamo parlando di qualcosa che non sappiamo: Tiziano Ferro potrebbe benissimo aver adottato i suoi bimbi, oppure averli avuti in altri modi. Perché lei ha la certezza che abbia fatto (un pur più che legittimo) ricorso alla Gpa? 

I neonati hanno 4 e 9 mesi, dai! Inoltre, se Ferro e il marito li avessero adottati, non avrebbero avuto remore a dirlo sui social. È la verità. Infatti, non hanno scritto di aver adottato, hanno scritto “Non vi diciamo come sono nati questi bambini”. Così facendo, dimostrano di avere un problema di comunicazione. 

Perché? 

Perché vuol dire che viviamo in un mondo in cui perfino uno come Tiziano Ferro ha in qualche modo “paura” di dire di aver fatto ricorso alla Gpa. E poi il problema sarebbe l’articolo della Stancanelli!

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Elena Stancanelli su Repubblica

Quindi, a suo avviso, se avesse scelto la strada della Gpa, avrebbe dovuto dirlo “per forza” in quanto vip e quindi più “visibile” di tanti altri? 

Non ho mai detto e non dico che avrebbe dovuto dirlo “per forza”. Affermo solo che se lo avesse fatto, sarebbe stato un gran gesto politico. Un gesto politico che magari avrebbe potuto aiutare tante altre persone o comunque dare nuova e attuale visibilità alla cosa, alimentare il dibattito in merito. 

Non ritiene che possa essere una scelta personale (quindi non necessariamente “giusta” o “sbagliata”) quella di non fare una questione politica su un fatto così privato? 

Ma per favore, guarda un po’ proprio su questo tema? Tiziano Ferro faceva “proselitismo” per la causa LGBTQ+ fino a un minuto fa sui social… E proprio adesso tace? 

In molti si augurano un mondo in cui a tacere saranno le persone quando, davanti a una nascita, gli verrà da criticare i genitori (per il loro orientamento sessuale e ciò che ne consegue). Non sarebbe meglio limitarsi alle felicitazioni? 

Anche io sogno un mondo così. Ma non è quello in cui viviamo ora. E di certo non ci arriveremo presto se perfino Tiziano Ferro ha paura di esporsi. Questo mi spiace. Ma andava detto.

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