Secondo i dati ufficiali della Banca d’Italia, negli ultimi anni, siamo passati da circa quattro a meno di tre milioni di utenti del credito. Ciò significa che in appena dieci anni, in Italia, oltre un milione di persone sono state escluse definitivamente dal circuito del credito. Tra loro ci sono tantissimi grandi lavoratori e onesti padri di famiglia. Questa gente, in pratica, non può più mettere piede in una banca oppure in una finanziaria. Una volta iscritti a sofferenza nella Centrale Rischi (CR) della Banca d’Italia, un meccanismo di segnalazione medioevale che va assolutamente riformato, costoro e spesso tutti i loro familiari (quindi parliamo di milioni di persone) non sono più in grado di ricevere finanziamenti o addirittura di godere dell’apertura di un semplice conto corrente. Tra questi cittadini molti sono imprenditori, a cui si nega anche l’utilizzo di carte di credito e del Pos per consentire i pagamenti elettronici. Le cifre indicate sono da capogiro e rappresentano oggettivamente un allarme sociale. Il Legislatore, mentre la giurisprudenza tutela sempre di più gli intermediari del credito, dovrebbe istituire d’urgenza un Fondo di garanzia diretto a tutelare questi ormai “figli di un Dio minore”. Nei prossimi anni si stima la perdita di ulteriori utenti del credito, con l’inevitabile conseguente azzeramento del sistema creditizio: una banca o una finanziaria senza clienti non hanno ragione di esistere! In ultimo, la persona che non è più “bancabile” è facile preda degli strozzini e spesso decide di farla finita.
Dimenticavo: gli altri siamo noi.