La Rai è un posto - un’emittente, un’azienda, un’organizzazione giornalistica, un nucleo di giornalisti - meraviglioso. Talmente tanto che è nata una disputa, leggi bagarre, tra Fiorello e il resto dei giornalisti di Rai 1. Una vicenda per cui si sono scomodati tutti, dall’amministratore delegato Carlo Fuortes all’Adrai, l’associazione dei giornalisti della Rai, fino a Monica Maggioni. Siccome la vicenda è gustosa di fatti e un poco comica, partiamo dal principio dei fatti. Rosario Fiorello, showman da decenni architrave di pagine e pagine di ascolti Rai, sta per lanciare il suo nuovo programma, W Asiago 10, durante la fascia mattutina, dalle 8 alle 10. Secondo Prima Comunicazione, si tratterebbe di un programma simile a una delle operazioni più viste e fortunate della carriera di Fiorello, Edicola Fiore, che lo showman siciliano ha condotto per alcuni anni per il network di Sky. La proposta di Fiorello però sarebbe andata contro un altro architrave della Rai, quel Tg1 Mattina condotto da Monica Maggioni che dalle 7 alle 9 fa lettura e approfondimento di notizie a striscia quotidiana. E a cui W Asiago 10 ruberebbe un’ora.
A Rai 1 è scoppiato il panico. I giornalisti si sarebbero subito fatti sentire con i vertici dell’emittente e il Cdr del Tg1 ha pubblicato un comunicato in cui ha spiegato che: ”Esprime tutto il suo sconcerto e la sua totale contrarietà nell’apprendere del possibile approdo di un programma satirico di intrattenimento, guidato da Fiorello, al posto di quasi un’ora di programmazione gestita dal Tg1, nello specifico Tg1 Mattina”. E poi prosegue chiedendo: “Sappiamo che l’Usigrai non è stata preventivamente consultata, come deve avvenire in caso di cambio di palinsesto. E per questo ha già notificato all’azienda la mancata informativa. All'azienda come Cdr del Tg1 chiediamo: il Consiglio di Amministrazione della Rai è stato informato di tale cambiamento? I suoi componenti hanno tutti condiviso questa scelta? Noi come Cdr della redazione del Tg1 sottolineiamo la battaglia fatta per ottenere quegli spazi e lo sforzo enorme compiuto da tutti noi sul mattino, impegnandoci su un lavoro di ripensamento e valorizzazione di quella fascia. Ora abbiamo appreso che l'azienda sta pensando di ridurre lo spazio informativo del Tg1. Poniamo anche un'altra domanda: quali sono le motivazioni editoriali di tale scelta? Come si può pensare di interrompere il flusso informativo con un programma satirico, generando confusione nel pubblico a casa? Non si può ospitare questo nuovo programma nella fascia della rete successiva al Tg1 e al Tg1 mattina dopo le 9.00? Un programma satirico con ospiti come quello che intuiamo dalle notizie circolate inoltre avrà un costo maggiore per l'azienda rispetto alla produzione del telegiornale e del Tg1 mattina”.
Insomma, sta cosa di Fiorello proprio non è andata giù. Eppure, l’idea dei vertici Rai di incastrare un programma satirico, divertente, decisamente più leggero al posto di un rotocalco in onda da anni non era proprio fuori luogo. Soprattutto alla luce dei numeri che questo rotocalco ha prodotto. Secondo i dati pubblicati da Prima Comunicazione, il resoconto statistico riportato dell’Auditel recita che, a settembre, lo share di Raiuno tra le 7 e le 9 è stato al 16,8%, mentre il concorrente Canale 5 al 20,6%. Peraltro, a firmare il documento dei giornalisti del Tg1 c’erano Virginia Lozito, Roberto Chinzari e Leonardo Metalli. Esattamente quel Leonardo Metalli che di mestiere fa proprio il giornalista di spettacolo e costume, inviato a Sanremo, e che dell’ambito di Fiorello, in pratica, dovrebbe saper tutto: è il suo, di ambito. Ed è lo stesso che spesso propone servizi “satirici” proprio negli spazi del Tg1, ma forse non ha mai pensato così facendo di “generare confusione nel pubblico a casa”. In ogni caso, è arrivata la controffensiva in sostegno di Fiorello firmata dall’Adrai, l’associazione dei giornalisti della Rai. L’organizzazione ha pubblicato un comunicato (a quanto pare, in Rai, ci si parla così, a suon di carte firmate) in cui: “Esprime il più totale sconcerto circa le dichiarazioni del CdR del Tg1 che ha comunicato la propria contrarietà al rientro di Fiorello con lo spettacolo Viva Asiago 10! in diretta su Rai1 nella fascia mattutina. Fiorello è un formidabile showman e si può dire che sia un vero e proprio asset aziendale; solo per citare le ultime apparizioni, W Raiplay! del 2019 è stato un riuscitissimo spettacolo multipiattaforma che ha fatto da volano al lancio di Raiplay che anche grazie a quell’operazione oggi è utilizzata da moltissimi spettatori”.
Ma soprattutto, nel comunicato si riporta che: “L’Adrai ha sempre evitato di esternare polemiche interne. Ma davanti a questa mancanza di visione strategica non è più possibile tacere. I dirigenti hanno la responsabilità di definire le strategie aziendali e di condurle all’obiettivo. La Rai ha bisogno di grandi iniziative editoriali ed industriali per potersi rinnovare ed essere sempre in grado di assolvere alla propria aspirazione di essere la prima azienda culturale ed informativa del Paese”. Infine, la scoccata finale: “I dirigenti RaI sono pronti a supportare il vertice aziendale in queste sfide. I giornalisti RaI da che parte vogliono stare?”. Restate sintonizzati per nuovi episodi.