Dopo la Tangenziale Est, via Salaria e a viale Marco Polo la protesta degli ambientalisti di Ultima Generazione è tornata nuovamente sul Grande Raccordo Anulare. Come avevano già fatto nei mesi scorsi, gli attivisti hanno invaso le corsie del raccordo all'altezza del km 10 (uscita centrale del Latte), paralizzando il traffico e scatenando la rabbia degli automobilisti presenti rimasti bloccati. Necessario l’intervento della polizia per sgomberare i manifestanti e ripristinare il flusso del traffico. In molti sono stati trascinati via di peso con la forza, tra urla e proteste. Ma del resto il copione ormai è sempre lo stesso quello che si ripete: i ragazzi che invadono la corsia e si siedono a terra con uno striscione in mano. Immancabile la fila diauto che suona il clacson, impotente e costretta all’attesa. Come dimostrano i video diffusi in rete, c'è chi addirittura minaccia di investirli, chi scende dall'autoarrabbiato, urlando contro i manifestanti e chi cerca di spostarli di peso e a spintoni.
C'è anche chi si ferma a discutere con loro: “Forse non ti rendi conto di cosa stai facendo, non è il Raccordo Anulare il problema. Organizzate una cosa fatta bene ma non bloccate il Raccordo per chi deve andare a lavorare. Così diventa una guerra tra poveri, le persone si arrabbiano e se la prendono con voi, non è giusto”. “No gas” e “No carbone” recita come sempre lo striscione dei manifestanti di Ultima Generazione, che attraverso i blocchi stradali chiedono un'azione concreta da parte dei governi per il clima. Tra le richieste c'è quella di interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse, cancellando il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale, e procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20 giga watt. A chi contesta le loro modalità di protesta rispondono: “È l'unico modo che abbiamo di farci ascoltare”.